Il compostaggio domestico è una pratica che non interessa al Comune di Anzio
Risparmiare ed educare
Per quanto attiene all’attività di compostaggio domestico. Questa ha avuto inizio prima sia del mio insediamento sia di quello dell’Ing Dell’Accio; attualmente tale attività è in fase di monitoraggio”. Anche se il terremoto in atto ci fa pensare che stiamo parlando del secolo scorso questo è quanto dichiarava per iscritto l’allora assessore Di Carlo il 29 settembre dell’anno passato in risposta ad una interpellanza del consigliere Brignone. Ho cercato informazioni in giro per sapere dove fosse in atto l’attività di compostaggio domestico ma non sono riuscito ad individuarne l’area e chi siano i compostatori. Poi mi sono ricordato di quando l’assessore Fontana, pregno di quelle buone intenzioni di cui è sempre portatore chi è stato all’opposizione, aveva lanciato il compostaggio domestico ad Anzio attraverso un progetto pilota concepito con il Consorzio Lido dei Pini nel cui ambito consortile, strano a dirsi, non si sono mai visti mucchi di rifiuti nelle strade. Forse l’assessore Fontana, l’unico che ne capisce di rifiuti tra i politici di Anzio che stranamente non ha la delega all’Ambiente, potrebbe riferire al pubblico sui risultati di quel progetto su cui suppongo sia quello che sta monitorando. Una cosa sembra certa: se il progetto di compostaggio domestico era quello battezzato al Lido dei Pini, posso assicurare che esso è miseramente fallito per mancanza di perseveranza di chi lo ha proposto e concepito. Il compostaggio domestico è forse il mezzo piu concreto con cui i cittadini, che hanno capacità, possono dar prova della volontà di fare in concreto qualcosa per l’ambiente. E’ l’assunzione di responsabilità con uno sforzo minimo. E’ qualcosa di concreto e fattibile che da risultati sorprendenti nel ridurre la frazione più ostica da gestire e cioè la frazione organica: quella che viene raccolta ad Anzio il lunedi, il mercoledi e il venerdi. Ma lanciare un progetto del genere senza accompagnarlo con adeguati supporti significa destinarlo al fallimento visto il grado bassissimo di sensibilità ambientale nelle zone in cui viviamo. Lo sanno quelli del Comitato per la Difesa Ambientale che opera anche al Lido dei Pini i quali hanno cercato proseliti sulla zona di Anzio per creare un nucleo consistente di compostatori ma sono riusciti ad aggregare finora solo una ventina di persone di buona volontà. Quando la sensibilità ambientale è decisamente modesta e si esprime quasi esclusivamente nel mondo NIMBY (not in my backyard), allora bisogna fare di piu cominciando da ciò che è giusto ed equo e cioè dare un incentivo economico: se l’amministrazione risparmia per il positivo apporto dell’utente, una parte del risparmio deve tornare a chi ha permesso di risparmiare. Norma logica, norma discussa, norma accettata ed inclusa nel regolamento: ma allora perchè il Comune di Anzio non delibera una riduzione della TARI per coloro che aderiscono in modo fattivo al compostaggio domestico. Sono migliaia le unità di villette e il nuovo contratto con la ditta AET prevede la fornitura di ben 2000 compostiere anche se 1000 verranno lasciate a degradarsi al sole e finire come le altre migliaia del contratto precedente già 1000 compostatori sarebbero una bella colonia ed un buon esempio per gli altri. 1000 compostatori potrebbero portare ad una riduzione iniziale di circa 600 tonnellate di rifiuto organico prodotto, un apprezzabile risparmio economico per quanto attiene il minor carico per la ditta ed un minore costo di smaltimento. E’ stimabile che ogni compostatore con una struttura familiare di 4 persone ed un immobile di media grandezza, potrebbe produrre un risparmio di 80-100 Euro. Perchè il Comune di Anzio non provvede a dar vita ad una campagna massiva di compostaggio domestico? Il Comitato per la Difesa del Territorio ha rilevato che a fronte di un risparmio sulla TARI molte persone sarebbero pronte a cimentarsi nel piccolo impegno di trasformare i rifiuti organici in concime. Se è possibile risparmiare, se è possibile educare, se è possibile ridurre la quantità dei rifiuti, se per anni il Comune di Anzio ha avuto migliaia di compostiere in deposito, se 2000 nuove compostiere sono arrivate col nuovo contratto “perchè” il Comune di Anzio non ha avviato e non avvia una seria campagna di compostaggio domestico e di condominio in un contesto urbanistico di migliaia di ville e villette? La raccolta differenziata porta a porta è il primo passo per la produzione di compost, concime assolutamente naturale, impiegato per incrementare la fertilità dei terreni di orti e giardini.
Oggi il compostaggio lo si può far da soli o in compagnia. In piccolo o alla grande. Insomma, il compostaggio può essere effettuato in varie scale e con l’utilizzo di diverse tecniche. Su scala industriale la frazione umida raccolta in maniera differenziata viene processata con diverse tipologie di trattamento (cumuli, bioreattore ecc.) o su scala domestica, dove il trattamento avviene tramite compostaggio o auto-compostaggio ma esiste anche una via di mezzo. Infatti, le disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” ha introdotto il “Compostaggio di comunità”, inteso come compostaggio effettuato collettivamente da più utenze domestiche della frazione organica dei rifiuti urbani . AET, la ditta che gestisce il servizio di raccolta ad Anzio si rende disponibile alla realizzazione di un impianto di autocompostaggio e compostaggio di comunità per la riduzione della frazione organica da conferire presso gli impianti di trattamento. L’impianto sarà realizzato presso un Centro di Raccolta presente sul territorio e debitamente autorizzato dall’Amministrazione Comunale”. Come viene attuata questa clausola contrattuale? Ad Anzio è stata realizzata una centrale per la produzione del biogas con il placet del Comune di Anzio, un placet che fu dato anche se la centrale era ubicata in un terreno del tutto inadatto, una centrale che resta un corpo estraneo per gli abitanti che non smetteranno mai di contrastare: quella centrale è l’alternativa industriale e pericolosa per smaltire quei rifiuti che ogni famiglia potrebbe smaltire in proprio rendendo centrali del genere del tutto inutili. Questa è innovazione, questi semplici accorgimenti sono la vera visione in difesa dell’ambiente. Ma non credo proprio che queste argomentazioni siano nella gamma di interessi per chi ha amministrato ed amministra Anzio.
Chi vuole aderire al compostaggio domestico organizzato dal Comitato Difesa del Territorio contatti chiama.upa@gmail.com
Sergio Franchi