Il Pontino Aprilia • 17/2019
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“Scarsa attenzione al concerto
della Bertè per i disabili”. La de-
nuncia è di una signora, madre di
un ragazzo di 19 anni, disabile in
carrozzina, che sabato 28 settem-
bre era giunto ad Aprilia, accom-
pagnato dai genitori, per assistere
al concerto della cantante prota-
gonista della festa di San Miche-
le. Il giovane, che è un fan della
Bertè, ha trovato enormi difficoltà
una volta arrivato in piazza Roma
dove, in quel momento, erano
presenti migliaia di persone.
“Trovo assolutamente scandaloso
- denuncia la madre del giovane -
che una città grande e importante
come Aprilia abbia dimostrato
assoluta non curanza per le per-
sone affette da disabilità. In piaz-
za Roma prima e durante il con-
certo della Bertè non abbiamo
trovato una sola persona incari-
cata di regolare il flusso delle
persone. Abbiamo faticato non
poco a trovare uno spazio dove
poter assistere all’esibizione mu-
sicale. Ci vuole più rispetto per i
disabili, l’organizzazione è stata
deficitaria”. Diverso il racconto
della protezione civile di Aprilia.
“C’era un’area adibita per i dis-
abili sul sagrato della chiesa -
spiega un volontario - e nell’inte-
ro centro storico erano presenti
tantissimi uomini della protezione
civile pronti a dare tutte le infor-
mazioni possibili. Bastava chie-
dere a loro o agli agenti della po-
lizia locale per essere indirizzata
nell’area preposta”.
A.P.
lermo a Caltanissetta fino a Sira-
cusa, che esistono cittadini che,
con il loro impegno civico, lavo-
rano alla costruzione quotidiana
di una Sicilia pulita e refrattaria
alle dinamiche criminali. La ma-
fia lo ha capito e ha tentato di im-
possessarsi del “brand”. Intuito il
potenziale di quel concetto, Mon-
tante se ne è appropriato diven-
tando il paladino della legalità e
intanto, grazie a una rete di in-
trecci e pressioni, ha continuato a
fare affari in tutti i settori: rifiuti,
trasporti, camere di commercio fi-
no alla costruzione della più im-
ponente opera pubblica realizzata
in questi anni in Sicilia, la cosid-
detta autostrada della Legalità: la
Caltanissetta-Agrigento. “Mon-
tante è l’esempio lampante di co-
me si muove e nutre la Mafia - ha
spiegato Attilio Bolzoni - in molti
sono rimasti alla mafia che spara
ma la stagione stragista è stata
soltanto una parentesi. Dopo le
stragi la Mafia è tornata a mi-
schiarsi con la società e a ripro-
dursi nell’ombra. Il suo sistema
illecito, una vera e propria asso-
ciazione a delinquere, ha sporca-
to per una decina d’anni il vero
associazionismo dell’antimafia
siciliana. In molti, tra giornalisti,
politici, funzionari ma anche noti
esponenti della società civile so-
no finiti, più o meno cosciente-
mente, in quel vortice criminale.
E ancora oggi dopo la condanna,
certi silenzi sul “fenomeno Mon-
tante”, da parte di chi si innalza
a paladino dell’antimafia, sono
pericolosamente assordanti”.
A.P.
Il giornalista di Repubblica Attilio Bolzoni ha presentato il suo nuovo libroLa protesta di una mamma di un ragazzo meno abile
Il padrino dell’antimafiaConcerto e disabili
Pag. 32 IL PONTINO APRILIA Cronaca di Aprilia ANNO XXX - N° 17 - 9/23 OTTOBRE 2019
Come ha potuto una persona “da
sempre nel cuore del boss di Co-
sa nostra Paolino Arnone della
famiglia di Serradifalco” arrivare
ad occupare le prestigiose cariche
di vicepresidente Confindustria
con delega alla legalità e presi-
dente di Confindustria Sicilia?
Come ha potuto un uomo cosi vi-
cino e integrante alla mafia di-
ventare il “padrino” dell’antima-
fia? Attilio Bolzoni, giornalista di
Repubblica, lo ha spiegato all’in-
contro promosso da Reti di Giu-
stizia svoltosi venerdì 4 ottobre
dove ha presentato il suo nuovo
libro “Il padrino dell’Antimafia,
una cronaca italiana sul potere
infetto”. La storia ha per protago-
nista Calogero Antonio Montante,
in arte “Antonello” condannato
nel maggio 2019 a 14 anni di car-
cere dal gup di Caltanissetta. L’ex
leader di Confindustria creò, per i
giudici, un sistema illecito di dos-
sieraggio, con la complicità di alti
funzionari delle forze dell’ordine,
con cui poi ricattare potenziali
nemici e personaggi influenti.
Prima delle vicende processuali e
della successiva caduta arrivata
con la pesante condanna, Caloge-
ro Antonio Montante è stato un
personaggio influente in Sicilia
con legami importanti anche a
Roma. Un imprenditore che ave-
va fatto carriera fino ad arrivare
alla presidenza di Confindustria
Sicilia.
Non solo. “Antonello” aveva evi-
dentemente capito e intuito il po-
tenziale di una parola, di un con-
cetto fondamentale nella Sicilia
post Falcone e Borsellino. Dopo
le stragi di mafia e la risposta mu-
scolare dello Stato, i termini “An-
timafia” e “Legalità” sono diven-
tati centrali per dimostrare, da Pa-
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