APRILIA-COVID
Distanziamento fisico anche a casa
“Evitare gli incontri domestici tra parenti e amici, gli asintomatici trasmettono il virus”. L’accorato appello è del direttore della Asl di Aprilia Belardino Rossi durante una conferenza stampa tenuta con il sindaco Terra.
“Oggi il virus si trasmette a casa - spiega Rossi - quando ci si incontra tra parenti, amici, fidanzati. Purtroppo in questo momento bisogna evitare queste situazioni. Il problema, in questo momento, non sono i luoghi di lavoro ma i rapporti famigliari. È una triste verità che però non possiamo sottacere. Dobbiamo ridurre i rapporti e praticare il distanziamento sociale”.
“Il grande problema - continua Rossi - sono gli asintomatici. Persone che stanno bene ma che trasmettono ugualmente il virus. È bene chiarirlo: si è infettanti anche senza sintomi. Per questo è fondamentale la prevenzione con il distanziamento sociale”. Poi il direttore della Asl di Aprilia chiarisce la tempistica per i tamponi: “Vanno fatti solo dopo che sono passati dieci giorni dal contatto con il positivo. Farlo prima è assolutamente inutile. Se si è sintomatici non bisogna andare al pronto soccorso ma restare a casa ed in contatto col proprio medico di base che vi dirà come comportarvi in caso di peggioramento”.
“Questa seconda ondata - ha spiegato il sindaco Terra - è peggio della prima. Stiamo affrontando una situazione di criticità maggiore”.
A.P.
Quello sviluppato dall’università di Oxford e IRBM Pomezia inizierà la distribuzione entro fine anno
Il vaccino genera una forte immunità
“Il vaccino contro il Covid sviluppato dall’università di Oxford e IRBM Pomezia, in collaborazione con l’azienda farmaceutica AstraZeneca, genera una forte risposta immunitaria tra gli anziani, il gruppo più vulnerabile”.
La notizia è stata data il 26 ottobre dal Financial Times.
Due fonti citate dal quotidiano come al corrente degli studi in corso hanno sostenuto che il vaccino in questione genera gli anticorpi e i cosiddetti linfociti T tra gli anziani (le cellule il cui compito principale è identificare e uccidere gli agenti patogeni invasori o le cellule contagiate).
Intanto le sperimentazioni cliniche di questo vaccino sono nella fase 3, dopodiché ovviamente bisognerà attendere l’approvazione degli enti regolatori prima che il vaccino possa essere immesso sul mercato.
“Grazie alla forza economica e organizzativa della leader del progetto, la multinazionale AstraZeneca, abbiamo cominciato a produrre il vaccino contro il Covid-19 già da mesi – ha dichiarato Piero Di Lorenzo, presidente dell’Irbm di Pomezia, - Il ministro Speranza è stato attivo ed efficace nell’inserirsi nel gruppo di testa dell’Ue per prenotare i vaccini. Se tutto andrà bene, è ragionevole aspettarsi che le prime dosi di vaccino, 2-3 milioni, arrivino in Italia entro la fine dell’anno.
Il contratto tra AstraZeneca e l’Ue prevede la consegna di 300 milioni di dosi entro giugno 2021. In Italia ogni mese arriveranno una decina di milioni di dosi. Entro giugno 2021, tutti quelli che vorranno vaccinarsi in Italia potranno farlo”.
A.S.