Il sindaco Antonio Terra ha deposto una corona ai piedi del Monumento ai Caduti
Giornata Forze Armate
Il sindaco Antonio Terra ha deposto una corona ai piedi del monumento, alla presenza di alcuni rappresentanti delle Forze Armate e del Comandante del Corpo di Polizia Locale. Subito dopo, è intervenuto don Franco Marando, parroco della chiesa di San Michele Arcangelo e Santa Maria Goretti, per la benedizione.
L’evento, che è stato organizzato in forma ridotta nel rispetto delle norme anti-Covid, non ha visto discorsi e interventi da parte del Sindaco e di altre autorità.
Il Primo Cittadino ha affidato al suo profilo Facebook una breve riflessione, che vi riportiamo di seguito:
Oggi, 4 novembre, l’Italia celebra la giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale. Questa mattina, ho deposto una corona di fiori al monumento ai caduti di piazza della Repubblica. Un piccolo gesto, senza cerimonie affollate, per testimoniare il grazie della Città di Aprilia ai servitori dello Stato.
Credo che mai come quest’anno, però, questa giornata ci chieda di riflettere sul valore dell’Unità Nazionale, che in questi mesi abbiamo avvertito come esigenza, in modo ancor più forte e pressante che negli anni scorsi.
L’epidemia e le conseguenze sulla nostra vita quotidiana rischiano di minare le fondamenta su cui si reggono tutti quei legami che ci definiscono. Le restrizioni cui siamo sottoposti per contrastare gli effetti mortali del virus sembrano ostacolare le relazioni familiari, sociali, cittadine. È una prova, questa, apparentemente meno cruenta ma che per la sua durezza ci ricorda proprio la guerra, di cui oggi ricordiamo la fine, 75 anni fa. Anche per questo, è fondamentale in questo momento, non dimenticarci dell’altro, dei più deboli e dei più fragili, di quanti sono in difficoltà, di chi lotta ogni giorno nelle corsie degli ospedali e di chi si occupa della loro cura. Ogni giorno, in ogni momento, possiamo fare la nostra parte e tendere una mano: con un gesto di solidarietà, acquistando beni e prodotti locali, sostenendo una buona causa, rispettando le distanze e ascoltando le raccomandazioni delle autorità sanitarie. In fondo, è quello a cui – ogni giorno – ci richiama anche il prezioso contributo delle nostre Forze Armate. Uomini e donne in divisa, impegnati oggi come non mai, nella protezione dei cittadini e delle cittadine italiane, offrono un contributo decisivo allo sforzo sanitario in atto, così come da sempre si occupano di pacificare situazioni di conflitto nel mondo sotto l’egida delle Nazioni Unite. Per questo, proprio oggi – Giornata dell’Unità Nazionale – diciamo un grazie anche a tutti loro. Com.di Aprilia
La città, inaugurata il 29 ottobre 1937, ha compiuto 83 anni
Auguri Aprilia
“Oggi, festeggiamo i primi 83 anni da quel 29 ottobre 1937 in cui il nucleo storico di Aprilia aprì finalmente le porte. Finiva la costruzione dei primi edifici. Iniziava la costruzione della Città vera, quella composta non solo (e non tanto) da mattoni e cemento. Ma da tutti i volti, le storie, le fatiche, le gioie e i dolori che incontrandosi e mescolandosi hanno cementato il nostro essere finalmente e fieramente apriliani”.
Ha commentato così il 29 ottobre il sindaco di Aprilia Terra- “è giusto ricordarlo anche oggi, senza festeggiamenti o eventi, di fronte ad un momento duro e inaspettato (come duri e inaspettati furono i bombardamenti, o lo sminamento o la ricostruzione…). Anche questi mesi, con il loro carico di dolore e i loro gesti di piccolo o grande eroismo civile, saranno parte di una storia più ampia. E la costruzione della Città prosegue, nei nostri gesti e nelle nostre azioni quotidiane. Auguri Aprilia. E auguri a tutte le apriliane e a tutti gli apriliani”.
Agli auguri ha voluto partecipare, come tutti gli anni, anche Aurelio Pazienti: “Aprilia compie 83 anni e mi ritrovo, come sempre, a ricordare questa data in compagnia di quelle persone che come me, vivendo un forte senso di appartenenza al proprio territorio, sono sempre a ricercare informazioni e documenti sui luoghi e sugli eventi che rinforzano le nostre radici.
Non mi aspetto nulla da qualche politico, magari in compagnia di qualche industriale o pseudo imprenditore, che baciato dalla fortuna dell’esistenza di questa città, ha costruito le proprie fortune, affondando forchetta e coltello nel suo ventre per saziare la propria fame di profitto a ogni costo. No, non mi aspetto nulla da costoro. Come non mi aspetto nulla da qualche presunto storico o artista che ha utilizzato Aprilia, cercando qualche attimo di notorietà e gloria. Con l’opera di appoderamento, molti furono i beneficiati dalla consegna dei poderi, costituiti ognuno dal casale per l’abitazione della famiglia, dalla stalla e dal forno esterno. La quantità di ettari di terra che circondava la casa colonica era proporzionata alla forza lavoro che la famiglia contadina riusciva a sostenere. L’esproprio della terra per costruire i poderi e il centro urbano, dove fornire i servizi necessari agli abitanti della campagna, andò a discapito di alcune famiglie che erano proprietarie dell’intero territorio su cui si estendono tuttora Aprilia e tutte le numerose frazioni di cui si compone. Famiglie proprietarie di grandi latifondi si videro espropriare i terreni a vantaggio dei coloni che diedero vita alla prima generazione degli apriliani. Nell’ambito della Bonifica integrale, la nascita di Aprilia fu indubbiamente sostenuta dalla volontà politica di Mussolini che materialmente fondò e inaugurò. Ciò può infastidire qualcuno, ma non si può cancellare. Le persone che ci vivono e lavorano non possono che riconoscere come la nascita di Aprilia sia stata figlia di quel tempo all’interno di un progetto più ampio conclusosi con la fine della guerra. Vivere ad Aprilia, avendone tratto o traendone benefici a qualsiasi titolo, e criticarne la nascita è un po’ come sputare nel piatto in cui si mangia. In un 2020 nefasto e pieno di problemi per tutti, che ognuno di noi si augura finiscano presto, gli apriliani potrebbero riorientarsi, alimentando un principio valido ancora oggi: la pubblica utilità. Se tutti noi ripensassimo ogni nostro gesto, valutandolo secondo l’interesse generale della città, il bene comune avanzerebbe a profitto di tutti. Perché le radici non gelino, alimentiamo la conoscenza della nostra storia. Auguri, Aprilia”.
P.N.
Siamo contrari
Rispondendo e condividendo l’apertura alle Associazioni e Comitati dell’assessore all’ambiente Monica Laurenzi, per quanto riguarda il tentativo da parte della società “PAGURO” di portare in sede di conferenza dei servizi l’ipotesi di realizzare a la Gogna un mega invaso (discarica), riteniamo che il territorio apriliano sia già sufficientemente penalizzato per quanto riguarda l’ambiente, e se noi del Coordinamento dei Consorzi ci stiamo battendo da circa 30 anni per la realizzazione delle opere fognarie necessarie per un recupero igienico-sanitario, non ci servono sicuramente altre forme di inquinamento, senza contare gli incidenti della Loas e della Eco X di Pomezia, che ci hanno lasciato un bel danno.
Riteniamo doveroso come Associazioni Consortili dire basta a questo sistema che continuamente ci vede combattere battaglie di questo genere per lasciare ai nostri figli e nipoti un paese vivibile ed un ambiente sano.
Continueremo sicuramente a far si che alle periferie apriliane sia data la possibilità di avere dei servizi primari (acqua, fogne, gas etc) e per conservare e preservare quel poco di ambiente sano che ancora abbiamo, senza trascurare un continuo monitoraggio di quanti insistono a buttare di tutto sulle nostre strade, trasformando i quartieri di periferia in mini discariche. Per cui diciamo con forza NO al progetto di discarica del quartiere la Gogna.
Giancarlo Mulas
Presidente del Coordinamento dei Consorzi di Aprilia