Serve un milione di euro per la piscina della Rari Nantes
Ristrutturazione piscina
Poco meno di un milione di euro per trasformare la piscina comunale Rari Nantes in una struttura a basso consumo, autosufficiente dal punto di vista energetico e in grado di competere con la concorrenza di strutture private più moderne e che proliferano sul territorio. Un progetto ambizioso, quello approvato dalla giunta Terra con la delibera 135, che candida l’impianto sportivo di via Ugo La Malfa a ricevere una porzione del 140 milioni di euro messi a disposizione dall’ufficio sport della presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso il bando “Sport e periferie”.
Il costo stimato per l’importante intervento di restyling è di 700 mila euro e il Comune di Aprilia spera di ricevere dallo Stato 600 mila euro per porre in essere gli interventi previsti dal progetto: a ricevere i finanziamenti saranno gli enti o le associazioni che vorranno agire attraverso la rigenerazione degli impianti sportivi destinati all’attività agonistica e situati in periferia; gli interventi posti in essere per garantire la presenza di attrezzature sportive con l’obiettivo di rimuovere gli squilibri economici e sociali esistenti; le opere di completamento e adeguamento di impianti sportivi esistenti da destinare all’attività agonistica nazionale e internazionale. Caratteristiche che in gran parte aderiscono alla descrizione della piscina comunale, che negli anni ha saputo sformare talenti malgrado poche siano state le migliorie strutturali apportate all’impianto, che inizia a risentire il peso degli anni. Da oltre 10 anni non è stato possibile eseguire alcun intervento, anche perché malgrado la carenza di spazi pubblici destinati allo sport, l’amministrazione si è trovata spesso a dover dirottare le esigue risorse per far fronte ad altre situazioni emergenziali. Questa volta invece, qualora dal Consiglio dei Ministri giungerà il semaforo verde, sarà il turno della piscina in uso alla Rari Nantes.
“In passato avevamo presentato la candidatura del palazzetto del basket – spiega l’assessore ai lavori pubblici con delega allo sport, Luana Caporaso – ma poiché la struttura di via Respighi ha ricevuto un finanziamento regionale di 70 mila euro e l’associazione presenterà comunque un suo progetto in autonomia anche per questo bando, abbiamo deciso di occuparci di un impianto sul quale non siamo intervenuti per molto tempo e che merita attenzione, perché negli anni è riuscito a forgiare talenti. Il nostro scopo è quello di rendere questa struttura concorrenziale rispetto alle numerose strutture private sorte sul territorio. Per farlo, agiremo non solo con interventi di rifinitura e restyling dal punto di vista estetico, ma agiremo soprattutto sui vecchi impianti, per ridurre la dispersione ed il consumo energetico, riducendo così anche i costi di gestione. La riqualificazione energetica riguarderà soprattutto nell’area che ospita la piscina riscaldata, ma realizzeremo anche impianto fotovoltaico e solare termico per aumentare l’autonomia. Attenti all’eliminazione delle barriere, abbiamo pensato anche di realizzare all’interno della piscina un’area che potrà essere utilizzata per le attività in acqua dalle persone diversamente abili”.
Francesca Cavallin
Il progetto della Virtus Bk Aprilia per partecipare al bando “Sport e Periferie”
Palazzetto dello sport
Eco-sostenibilità e attenzione all’abbattimento delle barriere architettoniche. Sono queste le parole chiave che hanno guidato i progettisti del nuovo Palazzetto dello Sport di via Respighi, la struttura dedicata al basket e pensata principalmente per avere un impianto adeguato ad ospitare le partite di livello professionistico, anche per altre discipline sportive.
Uno spazio che in città manca, ma che potrà vedere la luce solo a patto di riuscire a trovare le risorse necessarie per poterlo realizzare: si parla infatti di una spesa di 900 mila euro, troppo alta perché l’ente di piazza Roma possa intervenire in prima persona. Anche per questo, l’ASD Virtus Basket di Aprilia ha voluto spingersi oltre quelle che sono le normali attività di una associazione sportiva: ha realizzato un progetto a sue spese, sottoposto all’amministrazione che lo ha già approvato con una delibera di giunta e con questo parteciperà al bando “Sport e Periferie 2020”.
Sebbene l’amministrazione, in caso la proposta venga finanziata per 700 mila euro dal governo si è detta disponibile a dare il suo contributo – pari a 100 mila euro, mentre altri 100 mila verranno utilizzati dal bilancio dell’associazione sportiva – la fase progettuale è stata curata per intero dalla Virtus Basket e ciò ha permesso di non oberare il lavoro degli uffici del settore, che già soffrono per la fisiologica carenza di personale e che hanno potuto dedicarsi parallelamente al progetto ambizioso che interessa la piscina comunale affidata alla Rari Nantes e che parteciperà allo stesso bando.
L’aspetto più interessante del piano, riguarda proprio i dettagli progettuali.
Non solo Aprilia potrebbe ritrovarsi ad avere finalmente uno spazio adeguato dedicato allo sport e collocato su un’area che diverrà una sorta di “polo” per gli sportivi – a pochi passi ci sono lo stadio Quinto Ricci, la piscina Rari Nantes e lo scheletro del futuro palazzetto dello sport di Trenta Stelle – ma avrebbe alcune delle poche strutture nuove e quindi già adeguate dal punto di vista dell’antisismica, autosufficiente dal punto di vista energetico, costruito con materiali eco- sostenibili e ponendo attenzione anche alle esigenze delle persone diversamente abili che intendono in qualche modo fruirne.
“Il progetto – assicura la Virtus Basket - è caratterizzato da un’alta efficienza energetica, dotato di impianti fotovoltaico e solare termico per l’acqua calda sanitaria, oltre ad essere realizzato con materiali rispettosi dell’ambiente (legno in particolare). Un edificio, quindi, a consumo energetico quasi zero con fonti rinnovabili prodotte in loco. Uno spazio pubblico sportivo, aperto agli abitanti del quartiere tutti i giorni da mattina a sera, che sia anche un luogo di inclusione e aggregazione sociale di ragazze e ragazzi, ma anche di adulti, anziani e diversamente abili, per creare un comune senso di appartenenza in grado di contrastare tutte le forme di discriminazione e intolleranza”.
Francesca Cavallin