La denuncia di Nazareno Ferrazza per l’ufficio postale di Campoleone
Manca il posto auto per disabili
Per capire l’importanza di una esigenza bisogna contestualizzarla. Il disabile che deve recarsi presso l’Ufficio Postale di Campoleone, non può parcheggiare la sua auto davanti all’Ufficio Postale, perché manca il posto disabili. I parcheggi, pochi, sono sempre occupati anche per l’intera giornata, visto che nessuno ha regolamentato il parcheggio con il disco orario, così come nessuno ha mai disegnato un posto per disabili. Il luogo dove è posizionato l’Ufficio Postale, è difronte alla Via Nettunense, vicino c’è una fermata del Cotral. La struttura ha le barriere architettoniche abbattute e quindi la Posta è accessibile anche ai disabili. La troviamo a pochi metri dalla rotatoria di Campoleone, nella rotatoria confluiscono la Via Nettunense, la Via Cisternense, la Via Laviniense e la Via Campoleone Scalo.
Dalla rotatoria in direzione Aprilia, a pochi metri di distanza, sono ubicati: l’Ufficio Postale, una Farmacia, un’Agenzia immobiliare e una Banca. Quindi, chi ha problemi di deambulazione, se non trova un parcheggio libero davanti alle attività, cosa impossibile, è costretto ad un lungo tragitto per recarsi in queste, con i disagi che potete immaginare. Posizionare la segnaletica, disegnando delle strisce e mettere un paletto con i divieti, non richiedono un notevole investimento per il Comune di Aprilia. Prendendo ad esempio una ordinanza del Dirigente del Settore 7 Polizia Locale del Comune di Aprilia, che ha ad oggetto, “l’istituzione di un parcheggio per disabili”. L’iter funziona così: il cittadino richiede l’istituzione di un parcheggio vicino alla propria abitazione, scrivendo un’istanza diretta ad ottenere un parcheggio riservato, il Responsabile del Comune fa gli opportuni accertamenti, e quindi incarica “l’Azienda Speciale Aprilia Multiservizi per quanto di competenza, di provvedere alla collocazione della segnaletica verticale, riportando la dicitura riservato contrassegno n……, ed alla realizzazione della segnaletica prevista”.
Ricordiamo che per il rilascio del contrassegno di invalidità, lo si ottiene dimostrando una grave limitazione funzionale, oppure quando la deambulazione è sensibilmente ridotta. Si fa un gran parlare di abbattimento delle barriere architettoniche, rilevanti sono gli investimenti, ma talvolta sono le piccole opere facilmente eseguibili, che risolvono il problema. Per l’accessibilità si intende la possibilità per la persona con ridotta impedita capacità motoria e sensoriale di raggiungere un edificio.
All’articolo 3 della costituzione italiana è scritto: “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e affettiva e partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica economica e sociale del paese”.
Nazareno Ferrazza
presidente dell’Associazione
Culturale Il Mondo Delle Idee.
Due autovelox sulla Nettunense
Il Comune di Lanuvio ha intenzione di installare due rivelatori di velocità “autovelox” sulla Via Nettunense, nel tratto tra Campoleone e Bellavista. Uno sarà installato al Km 17,860, per capirci, fra Acqua&Sapone e la Gen-Art in direzione Cecchina. L’altro in direzione Aprilia sarà posto al KM 18,850, per intenderci, circa 25 metri prima della Casa Cantoniera in località Bellavista. Nella determina Comunale è scritto: “Al Responsabile della Polizia Locale di procedere all’ installazione di misuratori per il controllo e la rivelazione elettronica delle infrazioni al C.d.s. da ubicarsi sia nella SR Nettunense ma anche in altri tratti di strada ricadenti nel territorio comunale”.
La determinazione indica precisamente il punto esatto dove saranno collocati gli apparecchi elettronici, si legge: “il progetto per l’installazione di due rivelatori di velocità – Autovelox, da posizionare lungo la S.R. 207 Nettunense, all’altezza del Km 18,850 direzione Aprilia e al Km 17,860 direzione Lanuvio”.
“Continuando a leggere la determina ti accorgi che vengono meno i principi costituzionali di leale collaborazione- lo dichiara Nazareno Ferrazza, presidente dell’Associazione Culturale Il Mondo delle Idee di Lanuvio- tale principio in base a cui i diversi livelli di governo devono cooperare, fanno pur sempre parte del medesimo ordinamento dello Stato”. La costituzione all’articolo 120 parla del principio di leale collaborazione, è scritto: ”la legge definisce le procedure atte a garantire che i poteri sostitutivi siano esercitati nel rispetto del principio di solidarietà, di sussidiarietà e del principio di leale collaborazione”. Leggete ora cosa combina la burocrazia inutile: “Considerato che l’impianto necessita di alimentazione elettrica mediante cavi posti in sicurezza al di sotto della sede stradale, per la cui collocazione occorre richiedere all’Azienda Stradale Lazio ASTRALS.P.A., con sede in Roma, Via del Pescaccio 96/98, l’Autorizzazione all’attraversamento stradale. Verificato che, tra l’altro, il rilascio dell’autorizzazione è subordinato al pagamento in favore dell’ASTRAL S.P.A. di euro 444,27, di cui euro 211,51 quali diritti di istruttoria, ed euro 232,76 per sopralluogo di fine lavori. Dato atto che a corredo della richiesta di Autorizzazione e per il successivo rilascio occorrono n.3 tre marche da bollo da € 16 ciascuna, pari ad una spesa totale di € 48”. Quindi la Regione Lazio, su una sua strada regionale, fa pagare al Comune interventi atti a migliorare la sicurezza sulla sua stessa strada. Lo fa attraverso l’ASTRAL, la Società della Regione Lazio costituita nel 2002 da una legge regionale, che si occupa della costruzione manutenzione delle strade regionale. Dopo i numerosi incidenti verificati all’incrocio con Via Vallelata, perché non costruire una rotatoria, renderebbe inutile l’installazione dell’autovelox al 17,860 direzione Campoleone. Lo Stato, chiede ai Comuni i soldi delle marche da bollo, quando dovrebbe essere lui ad installare tecnologie atte a migliorare la sicurezza delle strade, è lo stesso che promulga il Codice della strada!
N. F.
Per il Capol questo raccolto prevede un -60%
Poco olio ma buono
Annata difficile per l’olivicoltura della provincia di Latina, infatti la campagna che sta iniziando presenta un netto calo -60% con una previsione di poco più di 90.000 quintali di olive per una produzione di 13.000 quintali di olio e circa olive da tavola 8.000 quintali.
Gli oliveti pontini rappresentati per lo più dalla cultivar itrana si trovano prevalentemente nella fascia di territorio pedemontano e collinare che si estende con continuità ed omogeneità alle spalle dell’agro pontino, dal comune di Rocca Massima a quello di Minturno, con la caratteristica di svilupparsi parallelamente al mare, da Nord a Sud della provincia, mediante i sistemi contigui dei monti Lepini, Ausoni ed Aurunci. Il sistema orografico-geografico, con una giacitura ed esposizione predominante ad ovest–sud/ovest, seguendo il percorso della via Appia, costituisce una terrazza inclinata verso il mare lungo 100 Km. I numeri del comparto olivicolo pontino sono rilevanti: 11.728 produttori distribuiti su 10.314 ettari che coltivano circa 2.500.000 di piante, soprattutto della varietà Itrana (circa il 70%).
“Problemi atmosferici provocati dai cambiamenti climatici degli ultimi anni hanno provocato danni alle produzioni – spiega l’agronomo Alberto Bono.- L’olivicoltura, grazie alle condizioni di clima asciutto e soleggiato dei mesi da febbraio ad aprile, nonché da una generalizzata e abbondante fioritura faceva presagire una buona annata. Purtroppo però le allegagioni non sono state buone, a causa delle piogge, umidità e forti scirocchi nel mese di maggio che hanno creato un ambiente sfavorevole per lo sviluppo di numerosi fitofagi, in particolare l’occhio di pavone che ha provocato il disseccamento delle mignole e la cercosporiosi che ha danneggiato le foglie che ingialliscono, che hanno compromesso la produzione. Sicuramente l’aspetto fitosanitario sulle produzioni è dipeso anche dalle difficoltà che hanno dovuto affrontare gli olivicoltori (per lo più part-time) per l’emergenza Covid 19 nei primi mesi dell’epidemia non potevano raggiungere gli oliveti.
A fine giugno il caldo ha provocato una cascola dove c’è stata la fioritura tardiva.
Il forte caldo estivo, al di sopra delle medie stagionali, anche se ha ridotto notevolmente l’attacco della mosca olearia, ha causato un raggrinzimento delle olive con la conseguente cascola specie nelle aree più siccitose della provincia. La nostra varietà itrana, sta risentendo notevolmente l’aumento delle temperature in quanto è una pianta che per produrre vuole essere stimolata con temperature fredde prima della ripresa vegetativa”.
“L’olio pontino, anche se poco, sarà quest’anno di ottimo livello - secondo Luigi Centauri presidente del Capol, che aggiunge - ma bisogna fare attenzione agli attacchi della mosca olearia di questi giorni.
L’associazione sarà impegnata a monitorare i campioni di olio dei produttori per analizzare nel corso della campagna olearia nelle varie epoche di raccolta con l’obiettivo di definire il livello di qualità del prodotto nei diversi periodi dell’anno. Ciò consentirà di valutare dal punto di vista organolettico gli oli nel corso dell’anno 2021 presso la sala panel della Camera di Commercio di Latina e la nuova sala panel presso il Centro servizi del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Roma – Latina. Attenzione però alle conseguenze delle mancate produzioni di questi ultimi anni, che stanno provocando in alcune zone delle nostre colline la presenza di oliveti abbandonati e trascurati. Il recupero di queste zone deve diventare una delle priorità, sia per la valorizzazione idrogeologica e paesaggistica delle nostre colline, sia per la richiesta in continuo aumento da parte dei consumatori di olio extra vergine d’oliva di qualità”.
p.n.