Per la mancata modifica del regolamento Tari
Agricoltori delusi
Il Comitato Agricoltori Apriliani esprime profonda delusione e disappunto per la decisione della maggioranza Principi di bocciare l’emendamento proposto nel consiglio di approvazione del nuovo regolamento Tari, il quale prevedeva l’esenzione dal pagamento della Tari per i capannoni agricoli in conformità con la legge. Questa scelta rappresenta un vero e proprio tradimento nei confronti del settore agricolo locale e dimostra una totale mancanza di considerazione per le esigenze degli agricoltori apriliani, che già affrontano numerose difficoltà nel loro quotidiano operare. Ancora più preoccupante è il fatto che l’amministrazione abbia ritrattato su tutte le cose dette nei vari incontri, compresa la commissione ad hoc istituita per affrontare le problematiche del settore agricolo.
Questo atteggiamento dimostra una mancanza di trasparenza e una totale assenza di coerenza tra le parole e i fatti. Nonostante le rassicurazioni dell’assessore all’agricoltura e di alcuni consiglieri di maggioranza che avevano assicurato di sposare la causa degli agricoltori, la decisione finale dimostra un totale disinteresse per il benessere della comunità agricola e un mancato rispetto degli impegni presi. Il sindaco e i consiglieri di maggioranza devono assumersi la responsabilità di questa decisione ingiusta e dannosa, che mette a rischio la sostenibilità economica delle aziende agricole nel nostro territorio. È imperativo che tornino sui loro passi e adottino misure concrete per sostenere e promuovere il settore agricolo locale, come previsto dalla legge e come richiesto dalle esigenze della nostra comunità.
Il Comitato Agricoltori Apriliani continuerà a lottare con determinazione per difendere gli interessi degli agricoltori e per garantire un futuro sostenibile per l’agricoltura nel nostro territorio.
Comitato Agricoltori Apriliani
Come ogni anno il problema si ripresenta in via dei Giardini ed a Fossignano
Invasione delle mosche
Ci risiamo. Puntualmente, come ogni anno in questo periodo, si ripresenta il problema mosche nelle zone di Fossignano e di via dei Giardini.
Un vero e proprio incubo per tutti quei cittadini che vivono nelle vicinanze dei due pollifici presenti in entrambi i quartieri. Una criticità, scoppiata ormai alcuni anni fa, che la politica conosce bene ma a cui non è riuscita a trovare una soluzione definitiva. In passato ci sono stati effettuati controlli all’interno delle due strutture, operazioni svolte dall’ente comunale di concerto con il personale dell’Asl, azioni che però non hanno mai risolto il problema alla radice.
E ora, con l’arrivo della stagione estiva, i residenti temono una vera e propria invasione di mosche.
“Siamo a maggio e già dobbiamo fronteggiare questa vera e propria emergenza – ci spiega una donna che vive in via Sacco a Fossignano – non è possibile vivere la stessa identica situazione ogni anno. Lo abbiamo segnalato più volte al comune di Aprilia. Vengono fatti interventi sporadici che però non risolvono nulla. Questo pollificio è qui da decenni e prima non aveva mai dato problemi a nessuno.
Da qualche anno, invece, la situazione è diventata drammatica. Non possiamo vivere tappati in casa, con la paura di aprire la porta di casa o le finestre. Si faccia impresa nel rispetto delle persone perché vivere così non è dignitoso.
Il comune avrebbe dovuto agire già tempo addietro ma ovviamente le periferie vengono puntualmente dimenticate”.
Anche a via dei Giardini, periferia sud della città, si vive la stessa identica criticità. A segnalarlo è Katiuscia Baldassarre, presidente comunale di Italia Viva.
“Sono più di due mesi che nelle zone limitrofe ai due pollifici di via dei Giardini e via Fossignano – spiega la Baldassarre - l’invasione di mosche è tornata a tormentare i residenti. Una cittadina che viveva a Fossignano e che per anni ha combattuto in prima linea questo problema, ha lasciato la sua abitazione per la disperazione.
Non è possibile che ogni anno ci sia sempre la stessa problematica e che non si riesca una volta per tutte a risolverla. Queste aziende devono per legge effettuare periodicamente la disinfestazione dove depositano la pollina per evitare la nascita delle larve e di conseguenza il proliferare delle mosche.
Oltre a questi due pollifici, nei mesi scorsi si è discusso di un progetto per la realizzazione di un’altra struttura analoga. Spero che quel piano non venga autorizzato. Non siamo la città dei “polli”, delle discariche e delle puzze. La nostra salute è al primo posto”.
Alessandro Piazzolla