La Rida Ambiente deve molti soldi al Comune di Aprilia. C’è un contenzioso che deve risolvere il Commissario prefettizio
Il problema dei benefit ambientali
Un importo pari a poco meno di due milioni di euro. A tanto ammonta secondo una prima stima, il totale del ristoro ambientale dovuto dalla società Rida Ambiente di via Valcamonica al Comune di Aprilia. Con la determinazione 94 del 24 dicembre scorso, il Comune di Aprilia ha infatti messo nero su bianco tale importo, un atto dovuto in quanto si tratta di una cifra iscritta in bilancio. Come meglio specificato nel corpo della determinazione, qualche mese fa l’ente di piazza Roma ha affidato all’ingegner Giovanni Cavallo l’incarico di calcolare l’ammontare delle somme dovute dall’impianto TMB di via Valcamonica e mai versate nelle casse dell’ente nel corso del 2024 e delle annualità precedenti.
La relazione non è ancora nota, sebbene una prima stima ha calcolato che per il 2024 il Comune avrebbe avuto diritto a poco meno di due milioni di euro come ristoro ambientale. Il denaro dovuto come ristoro ambientale non viene riversato al Comune di Aprilia perché è in corso un contenzioso con la società Rida Ambiente, che negli anni ha contestato la legittimità del benefit.
“Il benefit ambientale - si legge nel documento - ha natura di entrata patrimoniale imposta normativamente, finalizzata al ristoro dei danni ambientali causati dal trattamento e smaltimento dei rifiuti, in applicazione del principio di matrice comunitaria “chi inquina, paga”, come statuito dall’Ordinanza delle S.U. della Corte di Cassazione n. 5418 del 26 febbraio 2021.
Il mancato pagamento del benefit ambientale ricade nelle ipotesi di danno erariale, oggetto di accertamenti e provvedimenti del Giudice Contabile. Nelle more della definizione dei giudizi in corso, sussistono ad oggi le condizioni di fatto e di diritto per il riconoscimento del benefit ambientale a favore del Comune di Aprilia così come previsto dall’art. 29, comma 2, della Legge regionale n. 27/1998”.
L’importo, per ora solo stimato, dovrebbe essere calcolato con maggiore precisione dal professionista incaricato dal Comune di Aprilia.
Francesca Cavallin
“Sono fiducioso di poter trovare un accordo con Rida Ambiente per la questione dei benefit ambientali. Credo fermamente che questa storia possa chiudersi positivamente per il Comune di Aprilia”.
E’ questo, in sostanza, il pensiero del commissario prefettizio Paolo D’Attilio che da oltre sei mesi guida l’ente comunale di piazza Roma. Tanti i problemi ed i temi che D’Attilio ha trovato sul tavolo del suo ufficio fin dal primo giorno del suo insediamento. Vicende spinose, alcune sanguinose e che si protraggono da anni senza trovare una soluzione. Tra queste, c’è sicuramente quella dei benefit ambientali che la società Rida Ambiente deve al Comune di Aprilia. Si tratta di tanti soldi. Secondo gli ultimi conteggi fatti dai tecnici comunali, stiamo parlando di una cifra che balla tra i dodici ed i tredici milioni di euro. Senza contare gli interessi maturati in questi anni. Una valanga di soldi che l’amministrazione prefettizia punta a prendere per intero.
“Nelle prossime settimane punto ad incontrare la società – spiega il commissario D’Attilio – voglio arrivare ad una soluzione che possa andare bene per entrambe le parti. Il Comune di Aprilia, ovviamente, non può rinunciare neanche ad un euro su ciò che gli è dovuto per legge. Su ciò che ci spetta non possiamo trattare. Non un euro di meno.
L’accordo, però, può esserci sugli interessi maturati in questi anni. Se Rida ci riconosce quando ci deve, siamo pronti a ragionare sugli interessi. Sono fiducioso di poter chiudere questa vicenda che dura anni”.
Proprio un paio di settimane fa la Regione Lazio ha approvato un emendamento che riguarda i benefit ambientali. Secondo questo atto, almeno il 50% dei benefit ambientali verranno assegnati ai territori interessati dagli impianti mentre prima la norma prevedeva una quota del 10%. Con questo emendamento il quartiere Sacida, che ospita proprio la Rida Ambiente, potrebbe essere “risarcito” con una bella pioggia di milioni, almeno sei milioni di euro, soldi che servirebbero a compensare la presenza dell’impianto di smaltimento di rifiuti.
Alessandro Piazzolla