Si poteva attingere al “Decreto Ponti” dopo Genova, per finanziare il rifacimento
Cavalcavia via Apriliana
Un ponte dimenticato da tutti. Il piccolo cavalcavia di via Apriliana che porta al parcheggio della stazione di Campoleone continua ad essere un problema per residenti e automobilisti. In tutti questi anni, nonostante le richieste pervenute dal territorio, nessun ente pubblico ha pensato che, forse, quel ponticello largo appena due metri e dieci centimetri e su cui riesce a transitare una sola vettura alla volta, poteva e doveva essere rifatto. Una struttura vecchia di decenni che, probabilmente, andava bene al momento della sua realizzazione quando il traffico era nettamente inferiore a quello odierno.
Quella strada, utilizzata ogni giorno per raggiungere lo scalo ferroviario di Campoleone, non ha subito alcuna miglioria in tutti questi anni. Nonostante lo scalo ferroviario pontino in questi decenni abbia visto aumentare a dismisura il numero di pendolari che lo frequentano quotidianamente. Gli utenti che si servono della stazione di Campoleone arrivano da Aprilia, Lanuvio, Ardea, Genzano, e da varie zone di Ariccia e Cecchina.
“La provincia di Latina – spiega Nazareno Ferrazza residente della zona e presidente dell’associazione culturale “Il mondo delle idee” - poteva attingere ai “Decreti Ponti”, nati dopo la tragedia del Ponte di Genova per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti esistenti e per la realizzazione di nuovi ponti in sostituzione di quelli già esistenti con problemi strutturali di sicurezza, ma non lo ha fatto. La Città Metropolitana di Roma Capitale ha invece reperito i fondi per l’allargamento del ponte di Lanuvio su via Laviniense e la ricostruzione dei viadotti di Nemi. Invece il ponte sulla via Apriliana è stato dimenticato anche dai progettisti della famosa autostrada Roma-Latina, nonostante che nel protocollo d’intesa sia previsto un rifacimento e miglioramento dell’arteria di via Apriliana”.
Nel documento infatti sono previsti interventi per la pavimentazione della sede stradale, per l’allargamento in alcuni tratti dell’arteria e l’introduzione dei marciapiedi, oggi del tutto assenti. Opere che interesserebbero circa cinque chilometri della strada che connette la via Pontina con il parcheggio di Campoleone scalo.
Lavori però che arrivano, appunto, fino al ponte che sormonta la linea ferroviaria Roma-Napoli.
“Quindi il passaggio a camion e tir o anche semplicemente agli autobus Cotral – conclude Nazareno Ferrazza – continuerà ad essere interdetto. Non passerebbero mai. La provincia di Latina non ha ritenuto importante l’allargamento di questo importante cavalcavia”.
Alessandro Piazzolla
Chiede che venga fatto il ricorso al Tar per l’impianto CSS
Rete dei Cittadini
La Rete dei Cittadini per Aprilia si è occupata sin dal 2009 di tematiche ambientali e in particolare con l’allora assessora all’ambiente Alessandra Lombardi è stata artefice del passaggio dell’intera città alla raccolta porta a porta spinta e delle numerose campagne informative che l’hanno accompagnata per anni, il nostro movimento civico si è sempre impegnato nella lotta verso la riduzione dei rifiuti, unica vera proposta contro impianti invasivi e dannosi, lo abbiamo fatto promuovendo parallelamente alla raccolta differenziata, altri progetti reali e concreti come gli incentivi economici ai cittadini virtuosi (totem e compostaggio domestico), l’ecocentro comunale, l’osservatorio dei rifiuti. A livello nazionale abbiamo promosso la legge di iniziativa popolare Verso Rifiuti Zero e in consiglio comunale abbiamo elaborato e portato al voto unanime dell’Assise numerose osservazioni e mozioni per arrestare gli iter di autorizzazione di discariche e impianti (o ampliamenti di impianti esistenti). Crediamo che esistano alternative a questi impianti, crediamo che Aprilia, il suo sistema di raccolta, la gran parte dei suoi cittadini, siano un chiaro esempio che esiste un modo per diminuire la quantità di rifiuti da avviare a smaltimento finale. Crediamo anche, e lo abbiamo detto e ripetuto in ogni atto e progetto, che Aprilia abbia dato tanto, troppo, in termini di impianti di trattamento rifiuti a uso della provincia intera e oltre. Per questi motivi ci uniamo alla richiesta accorata e giusta dei movimenti Aprilia Libera odv, Città degli Alberi e Movimento Legge Rifiuti Zero affinché il Commissario prefettizio Paolo D’Attilio accolga le istanze della cittadinanza e prosegua il ricorso al TAR contro l’ultimo impianto di CSS in fase di autorizzazione e difenda quindi il nostro territorio da ulteriori gravami per l’ambiente, per la salute e per la vivibilità degli apriliani.
Rete dei Cittadini per Aprilia