RIFIUTI - L’on. Federica Onori scrive ai Ministri
Interrogazione
Ciclo dei rifiuti e salute dei cittadini di Aprilia: il tema finisce all’attenzione della Parlamento. L’11 febbraio scorso la parlamentare Federica Onori, ha presentato un’interrogazione sul tema rivolta al Ministero all’ambiente e al Ministro alla Salute. Il testo, che in sostanza mira a conoscere le azioni del governo a tutela dei cittadini di Aprilia, è stata firmata da Azione, Popolari Europeisti Riformatori, Renew Europe.
“Da tempo - si legge - i residenti di Aprilia esprimono forte preoccupazione per gravi problematiche igienico-sanitarie e ambientali. Nel quartiere residenziale di Sacida-Campoverde è presente un impianto di trattamento biologico di rifiuti indifferenziati con una capacità di circa 1.320 tonnellate giornaliere e 410.000 tonnellate annue, che produce per il 50 per cento combustibile solido secondario (CSS) e per il restante 50 per cento residui di lavorazione (sovvalli), destinati a stoccaggio indefinito. Tale impianto è stato autorizzato in via sperimentale nel 1999 con obbligo di ripristino dello stato originario a fine sperimentazione, termine mai definito, divenendo di fatto permanente. I residenti riferiscono di notevoli disagi a causa di inquinamento acustico ed emissioni maleodoranti, che compromettono la qualità della vita e della salute, costringendoli a rimanere in casa anche nei mesi estivi”.
Il problema dell’ampliamento dell’impianto, secondo la parlamentare, si lega a doppio filo all’emergenza rifiuti che riguarda la Regione Lazio.
“L’ampliamento - ha rimarcato Onori - progressivo dell’impianto si inserisce in un contesto di emergenza rifiuti regionale, aggravando una situazione già critica in un territorio che ospita cinque discariche, tre siti di bonifica ad alta pericolosità (SIR), sei siti ad alta pericolosità, otto siti da bonificare di priorità inferiore e cinque industrie a rischio incidente rilevante (RIR - SEVESO). Il verbale Arpa Lazio del 29 maggio 2020 ha evidenziato la presenza massiccia di rifiuto codice CER 190501 nell’area di stoccaggio dell’azienda Rida Ambiente. Secondo un’analisi epidemiologica riferita al periodo 2001-2011, Aprilia presenta tassi di mortalità oncologica superiori alla media regionale.
I residenti della zona di Sacida - aggiunge la deputata - sono ancora privi di rete fognaria e acqua potabile, con i pozzi contaminati. Con grande sconcerto della popolazione locale, il 27 novembre 2024, con nota dell’Area Rifiuti regionale, è stata confermata l’intenzione di realizzare una discarica ad Aprilia, in località Sant’Apollonia, dando parere favorevole a un progetto del 2022 della società Frales.
Ulteriore sconcerto ha suscitato la determina regionale del 30 dicembre 2024, che ha autorizzato la realizzazione di un impianto di produzione di CSS da rifiuti speciali con una capacità di 495.000 tonnellate annue di rifiuti in ingresso, producendo tra 297.000 e 420.750 tonnellate annue di CSS e inviando in discarica tra 74.250 e 198.000 tonnellate annue di residui, proprio nell’area destinata mitigazione ambientale a verde prevista dall’ampliamento del 2020”.
Per queste ragioni la deputata ha chiesto ai ministri quali azioni intendano intraprendere, nell’ambito delle rispettive competenze, per verificare i fatti esposti, mettere in sicurezza le aree interessate di Aprilia e adottare soluzioni strutturali a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini nel lungo termine.
Francesca Cavallin
Sembra che il governo Meloni abbia deciso di sostituirsi alla Regione Lazio per la bonifica
Discarica Santa Apollonia
Il caso della mancata bonifica della ex discarica di Santa Apollonia torna all’attenzione del Parlamento, questa volta sollecitato dalla richiesta di informazioni da parte del Movimento 5 Stelle. Dopo i verdi, la deputata del M5S Ilaria Fontana ha chiesto al Ministro all’ambiente che fine ha fatto il progetto di bonifica di Santa Apollonia e quali saranno i tempi per poter giungere alla bonifica del sito stesso.
“I siti orfani - specifica la deputata - sono aree potenzialmente contaminate in cui non è stato avviato o si è concluso un procedimento di bonifica di cui all’articolo 244 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, o per i quali il responsabile dell’inquinamento non è individuabile o non provvede al ripristino del sito. Con decreto ministeriale n. 269 del 29 dicembre 2020 il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha approvato il «programma nazionale di finanziamento degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti orfani».
La misura M2C4 all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza – Investimento 3.4 – ha incrementato l’iniziale dotazione di 105 milioni di euro con ulteriori 500 milioni di euro per il ripristino dei siti orfani, prevedendo inoltre l’approvazione del Piano di azione per la riqualificazione dei siti orfani che è avvenuta con decreto del Ministero della transizione ecologica del 4 agosto 2022. Tra i siti elencati in allegato B del citato decreto risulta esserci anche Santa Apollonia, situato ad Aprilia (Latina), per 14 milioni di euro. Il sito è stato interessato da un’attività di smaltimento rifiuti in esercizio fino al 1988, anno in cui ne è stata disposta la chiusura”.
Il Comune di Aprilia e la Regione, a Gennaio 2024 avevano preso accordi sul cronoprogramma degli interventi, tenuto conto che la scadenza perentoria entro la quale occorrerà rispondere alla riduzione del 70 per cento della superficie di suolo interessata da siti orfani è posta al 31 marzo 2026, ma a Giugno 2024 nulla si era ancora mosso perché si una delle società proprietarie del terreno, la Frales società agricola srl, aveva presentato richieste al comune di Aprilia in merito alle tempistiche degli interventi da attuare.
“In aree adiacenti al sito orfano in oggetto - sottolinea Fontana - la società ha presentato il 5 dicembre 2022 alla regione Lazio la richiesta di attivazione della procedura di valutazione di impatto ambientale per il progetto «Localizzazione e realizzazione di un deposito definitivo di rifiuti in località S. Apollonia» ovvero discarica per sovvalli per soddisfare il fabbisogno di smaltimento rifiuti in discarica da parte degli impianti di trattamento rifiuti dell’ambito territoriale ottimale di Latina per 10 anni. Ad oggi non si ha notizia circa l’espletamento delle procedure di bonifica sul sito orfano di Santa Apollonia citato in premessa”.
Mancata bonifica della ex discarica di Santa Apollonia, il governo Meloni decide di sostituirsi alla Regione Lazio, che ha perso tempo e non ha ancora attuato le procedure per la bonifica del sito inquinato. Ad annunciarlo i Verdi di Aprilia, che nelle scorse settimane avevano affidato il delicato tema al parlamentare Filippo Zaratti.
Nei giorni scorsi la Camera dei deputati ha sostanzialmente accolto l’ordine del giorno del parlamentare e il Governo Meloni ha assunto l’impegno di gestire direttamente la bonifica del sito. Santa Apollonia fu utilizzata come discarica dal Comune di Aprilia e da altre città limitrofe fino agli anni ‘80, per poi essere inserita nell’elenco regionale tra i siti inquinati ad altissima priorità e per i quali la bonifica era assolutamente necessaria. Tra fondi erogati dalla Regione Lazio per la caratterizzazione e persi dal Comune di Aprilia, ricorsi e iter infiniti, finalmente era stato possibile finanziare la bonifica con i fondi del Pnrr, 14 milioni di euro da spendere entro il 31 Marzo 2026.
Eppure, a un anno dalla scadenza, ancora è tutto fermo.
A Gennaio 2024 il Comune di Aprilia e la Regione Lazio avevano avviato un dialogo per programmare la bonifica, poi era bastato un disaccordo con la società a far arenare l’iter, senza che la Regione Lazio trovasse un modo per far valere l’urgenza a procedere seguendo un cronoprogramma che dovrebbe essere conseguenza della scadenza imminente. Ora il Governo ha deciso che si occuperà direttamente della bonifica di quell’area, dopo che Verdi e M5S hanno messo nero su bianco una situazione a dir poco paradossale.
“Su Aprilia - ha sottolineato il deputato Zaratti - è stato fatto un lavoro importante da parte del nostro gruppo, a tutti i livelli, e ora monitoreremo che il Governo mantenga gli impegni assunti e che l’ex discarica di Sant’Apollonia venga concretamente bonificata”.
Francesca Cavallin