La Commissione d’accesso ha relazionato al prefetto Vittoria Ciaramella che dovrà decidere se chiedere lo scioglimento del Consiglio comunale
Relazione al Prefetto per infiltrazioni criminali
Sei mesi di tempo per ricostruire la storia amministrativa del comune di Aprilia e capire se in qualche modo anche gli apparati istituzionali possano essere stati vittima di infiltrazioni criminali, dopo le ombre gettate sull’ente dall’operazione Assedio che, tra gli altri, ha portato all’arresto dell’ex sindaco Lanfranco Principi.
Il 18 febbraio scorso, dopo mesi di duro lavoro, la Commissione d’accesso ha presentato al prefetto di Latina Vittoria Ciaramella la relazione conclusiva sull’indice amministrativa svolta nel Comune di Aprilia, per verificare la presenza e la portata del condizionamento esterno di tipo mafioso.
In particolare il compito dei commissari era quello di verificare se atti e decisioni prese dall’amministrazione comunale, dal 2018 in poi, possano essere state condizionate dal sodalizio criminale, quella “mafia autoctona” più volte richiamata dall’operazione Assedio, fatta di personaggi di spicco nel contesto criminale apriliano, ma che ha finito per gettare ombre sulla politica locale, su imprenditori e addirittura sulla società civile, che ha finito per “normalizzare” la scelta di avvalersi del supporto criminale anche per dirimere piccole beghe quotidiane.
Nel mirino sono finiti appalti per importi milionari, ma soprattutto gli atti della pubblica amministrazione, adottati dal 2018 in poi, perché sostanziale sarà capire quale peso abbiano avuto negli atti e nelle scelte amministrative le presunte richieste avanzate dai personaggi legati al sodalizio criminale o se queste siano rimaste lettera morta.
Del resto, molti degli imprenditori oggi chiamati a rispondere di accuse pesanti o chiamati in causa all’interno dell’inchiesta, collaborano con il Comune di Aprilia da oltre 20 anni e sono risultati vincitori di importanti appalti ben prima del triennio 2018-2021, attenzionato dell’inchiesta. Al di là dei risvolti giudiziari di un processo che si preannuncia lungo e complesso (a giugno 2025 é fissata la prima udienza), sei mesi di lavori hanno avuto il compito di scandagliare atto per atto l’amministrazione apriliana nel suo complesso, per cercare di avere dalle carte chiarezza o meno su una presunta infiltrazione mafiosa, un caso difficile sia da identificare che da datare. La relazione, ad oggi secretata, è nelle mani del Prefetto, che avrà 45 giorni di tempo per decidere se proporre o meno al Ministro lo scioglimento del Consiglio comunale di Aprilia, nel frattempo venuto meno dopo le dimissioni in blocco del Sindaco e di tutti i consiglieri, sostituiti dal Commissario prefettizio. Se lo scioglimento ci sarà, l’ente andrà verso una lunga gestione commissariata, per almeno 18 mesi, altrimenti Aprilia potrà tornare al voto alla prima occasione utile.
Francesca Cavallin