Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del sindaco Mario Saverese sulla lunga diatriba delle tasse non pagate, in particolare l’IMU
Ecco perchè il Comune di Ardea ha le casse vuote
Fotografare la realtà di una situazione di degrado suscita talvolta inquietudine, indignazione, perfino rabbia.
La realtà può essere cruda, scomoda, pericolosa, ma non per questo la si deve ignorare. Ci sono modi diversi per rappresentarla. Ne sono un esempio le fotografie di Salvatore Esposito, noto fotografo napoletano, che ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi internazionali per le sue opere che rappresentano la realtà di quartieri della sua città. È ancora un Salvatore Esposito, noto attore interprete di Gennaro nella serie televisiva Gomorra, a dipingere in immagini la realtà scomoda e sconvolgente della camorra. E lo fa pure Roberto Saviano che con il suo romanzo letteralmente dipinge quella stessa realtà, come fosse un quadro.
Costoro sono universalmente conosciuti come artisti e nessuno mai si sognerebbe di considerarli dei denigratori.
La fotografia di una realtà scomoda l’hanno rappresentata anche giornalisti d’inchiesta come Biagi, Scalfari, Montanelli, Bocca e tantissimi altri di oggi come Travaglio, Ranucci, Gabbanelli…
A indignarsi con questi personaggi sono solo i soggetti “fotografati” nelle opere. Sono anni che uno scrittore come Roberto Saviano è costretto a una vita sotto scorta, minacciato di morte dalle famiglie camorriste di cui ha tracciato il ritratto nel suo romanzo più famoso.
Oggi non sono certo io, povero sindaco di una cittadina dell’agro romano, a potermi paragonare a personaggi di questa levatura; non sono uno scrittore, attore, fotografo, giornalista. Sono solo un amministratore preoccupato per le sorti di un Comune di nome Ardea, che vuole condividere con i propri concittadini una realtà, scomoda, cruda, che desta indignazione, ma che proprio per questo non può essere ignorata.
Ardea è potenzialmente una città ricca ma non solo delle bellezze storiche, artistiche e naturali, ma anche da un punto di vista economico.
“Potenzialmente ricca”, e ne spiego il motivo.
La quasi totalità degli ottomila comuni italiani è amministrata grazie alle risorse proprie che derivano dai tributi locali. Sono solo le tasse incamerate dai cittadini a finanziare le spese correnti. L’assistenza resa agli anziani, ai disabili, alle persone indigenti, le spese per la scuola primaria e l’assistenza scolastica, il mantenimento della cosa pubblica come strade, giardini, edifici pubblici e ancora servizi per l’illuminazione, le fognature, l’acqua potabile, la raccolta dei rifiuti, e poi le spese per il personale e la polizia locale, sono tutte attività finanziate esclusivamente con le entrate economiche derivanti da tasse e tributi.
Non voglio ora affrontare questo tema analizzando il costo sociale che i cittadini devono sostenere con le loro tasse. È poco? È troppo? È giusto? non voglio parlarne da sindaco. Il mio compito è quello di amministrare al meglio la città nell’esclusivo interesse dei cittadini che l’abitano.
Accusarmi oggi di offendere i cittadini nel momento in cui semplicemente “fotografo” una realtà che certamente è scomoda per molti, può indignare, certo, ma l’indignazione dovrebbe essere rivolta a coloro che, sottraendosi al dovere civico, provocano la sofferenza degli onesti.
Ci sono consiglieri di opposizione, oggi, che mi accusano apertamente di offendere i cittadini per la mia azione di denuncia contro l’evasione fiscale. Sono costoro alla stregua dei camorristi che minacciano di morte Saviano? Non lo voglio credere. Di certo non dimostrano responsabilità né intelligenza politica nell’addossare al Sindaco le colpe perpetrate nel cinquantennio di storia di questo Comune.
Non è un’opera d’arte quella che vi rappresento ma è la fotografia di una realtà che è giusto conoscere.
È l’IMU l’entrata fondamentale per il Comune attraverso le quali si finanziano le spese. Ecco la situazione.
Questa tassa è dovuta da tutti i cittadini proprietari di immobili. Mi soffermerò esclusivamente, per semplicità, sugli immobili adibiti ad abitazione privata. Sono 49.281 le abitazioni regolarmente accatastate ad Ardea; il loro valore fiscale complessivo ammonta a oltre cinque miliardi di Euro. L’IMU non è dovuta per l’abitazione principale dove comunemente vive e soggiorna un nucleo familiare, seppur composto da un solo componente; sono poco più di 24.000 le famiglie di Ardea. Supponendo che ciascuna di queste occupi un immobile, restano oltre 25.000 abitazioni da cui l’ente dovrebbe incassare la tassa. Mediamente il valore tassabile di una casa ad Ardea è di circa 110.000 Euro, il che ci porta a calcolare un incasso teorico per l’ente di oltre 27 milioni di Euro ai quali aggiungere la quota che lo Stato dovrebbe riconoscere all’ente quale ristoro per l’abolizione della tassa sull’abitazione principale: questa cifra dovrebbe essere di poco superiore ai 10 milioni di Euro. Per la sola IMU Ardea dovrebbe incassare, dunque, circa 37 milioni.
Quanto realmente incassa il comune di Ardea? Poco più di 15 milioni di Euro ! Mancano all’appello 22 milioni che, se incamerati, farebbero di Ardea la città più ricca del litorale. È un delitto denunciare questa situazione? Per taluni si; per quanto mi riguarda dovrebbero essere proprio costoro i primi a vergognarsi.
Sarà cura di quest’amministrazione rendere edotta la cittadinanza sulle azioni messe in atto per contrastare questo intollerabile fenomeno. Un nuovo dirigente, nuovo personale e un software integrato in grado di far emergere situazioni illecite ci mettono oggi in grado di iniziare un’azione di recupero che porterà finalmente giustizia.
Ringrazio ora tutti quei cittadini onesti che, nonostante le innegabili difficoltà, non si sottraggono al loro dovere civico; sono la speranza e la vera forza di questa città.
Mario Savarese
Sindaco di Ardea