Il Tar ha dato ragione ad una signora esclusa dal Giardino dei Sorrisi
Disabile batte il Comune
Illegittimo adottare il requisito della residenza per accogliere un disabile all’interno di un centro diurno, trattandosi di un principio in contrasto con la legge 104/92, che garantisce ai pazienti il diritto alla scelta dei servizi ritenuti più idonei anche al di fuori della circoscrizione territoriale. Questa la motivazione per la quale la sezione di Latina del Tar del Lazio, ha accolto il ricorso presentato dall’amministratrice di una donna disabile residente a Lanuvio, che era stata dimessa dal Giardino dei Sorrisi perché non residente ad Aprilia e di fatto invalidato il principio stabilito all’interno della Carta dei servizi del centro, approvata dal Consiglio Comunale di Aprilia il 24 giugno 2010 modificando quella in uso a partire dal 2005. Il nuovo regolamento infatti, introducendo il criterio della residenza per l’accoglienza all’interno del centro diurno, viola apertamente la normativa che regola i diritti per le persone disabili.
Dopo anni di assistenza garantita all’interno del centro diurno, il 30 aprile 2019 alla signora disabile che tramite amministratrice di sostegno il mese successivo ha presentato ricorso, venne recapitata una lettera di dimissioni che non faceva alcun riferimento ai motivi della decisione. Alla richiesta di chiarimenti, il personale della struttura fece presente che la nuova Carta dei Servizi approvata nel 2010 a modifica della precedente, aveva introdotto la residenza quale requisito indispensabile per ricevere assistenza all’interno della struttura di via Giustiniano. Fino a quel momento però la ricorrente, come illustrato dall’avvocato difensore Marta Toti, non era mai stata residente nel Comune di Aprilia, ma prima dell’aprile 2019 questa non era mai stata causa ostativa alla frequentazione della struttura di via Giustiniano. Per questo l’amministratrice della donna ha presentato ricorso contro l’Azienda Speciale Multiservizi e contro il Comune di Aprilia, prima rivolgendosi al Tribunale di Latina, che ha dichiarato la propria incompetenza, poi rivolgendosi al Tar, che attraverso il decreto del 18 febbraio scorso aveva rigettato la domanda di tutela cautelare e respinto la richiesta di sospensione e annullamento del provvedimento.
Entrando nel merito però il tribunale amministrativo ha ritenuto il ricorso fondato.
“Seppure la motivazione venga ricondotta alla Carta dei Servizi del Comune di Aprilia .- si legge all’interno della sentenza – nella parte in cui questa prevede il requisito della residenza nel Comune come requisito necessario, tale previsione deve essere disapplicata per contrasto con l’articolo 5 della legge 104/92, il quale stabilisce la rimozione delle cause invalidanti, la promozione dell’autonomia e la realizzazione dell’integrazione sociale sono perseguite anche garantendo il diritto alla scelta dei servizi ritenuti più idonei, anche fuori dalla circoscrizione territoriale”.
Motivi sufficienti per accogliere il ricorso e annullare il provvedimento impugnato, una decisione influenzata anche dal fatto che la lettera di dimissioni della paziente non faceva in alcun modo menzione alle ragioni di fatto e di diritto che giustificavano la decisione.
Francesca Cavallin
In arrivo l’avviso per il pagamento della tassa sui rifiuti
Le tasse si pagano
L’esigenza di fare cassa per riuscire ad offrire i servizi indispensabili, alla fine ha prevalso sulla volontà di venire incontro ai cittadini e alle attività produttive in un momento particolarmente difficile generato dalla pandemia e dal conseguente lockdown. Il Comune di Aprilia, dopo il differimento delle scadenze di Tari, Tosap e ICP concesso con la delibera del 31 marzo scorso, ha annunciato che in questi giorni l’ente di piazza Roma sta procedendo con la spedizione degli avvisi di pagamento per l’acconto 2020 della tassa sui rifiuti. Per chi sceglierà di pagare l’imposta in un’unica rata, la scadenza è fissata al 16 giugno; chi invece sceglie di rateizzare il pagamento dell’acconto, avrà tempo fino al 16 maggio 2020 per pagare la prima rata, mentre prima e seconda rata per le utenze non domestiche dovrà essere versata entro il 16 luglio.
Per chiedere informazioni, l’Ufficio Tributi è a disposizione martedì e giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 17.30, contattando il numero telefonico 0692018222, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13 al numero 0692018812 e lunedì dalle 9 alle 13 al numero 0692018807, oppure inviando una email all’indirizzo
servizio.tributi@comune.aprilia.lt.ito
una PEC a servizio.tributi@pec.comune.aprilia.lt.it.
Una decisione quella assunta dall’amministrazione ancora prima dell’entrata in vigore del decreto del 4 maggio – che dovrebbe inaugurare l’inizio della fase 2 – che non tradisce lo spirito del comunicato diramato a fine marzo per annunciare il differimento nel pagamento delle imposte comunali, con il quale erano state specificate le nuove scadenze, né tanto meno il messaggio veicolato dalle liste civiche nelle ore successive, un appello ai cittadini e settori non in difficoltà per pagare le tasse, dove possibile, in un’unica rata. Eppure, alla luce degli effetti nefasti del lockdown sulla maggior parte delle famiglie e del comparto produttivo, costretto a fermarsi per fronteggiare l’emergenza sanitaria, il provvedimento che puntualmente ripristina il pagamento delle imposte sembra destinato a far discutere.
Francesca Cavallin