Lorenzo Lauretani del gruppo Movap chiede all’amministrazione e alla Progetto Ambiente i numeri reali di questo periodo
I numeri della differenziata di Aprilia in quarantena
La conferma ad una dato quasi naturale arriva dal rapporto elaborato Althesys sull’andamento della raccolta dei rifiuti urbani dopo la crisi sanitaria dovuta al Covid - 19. Il rapporto ci dice che la produzione di rifiuti calerà, sia quella delle famiglie, sia (anzi soprattutto) quella del terziario, in primis commercio e ristorazione. La diminuzione dei consumi, con una riduzione del Pil italiano stimata tra il 6% e 8% su base annua, potrebbe tradursi in un calo dei RU fino a 2 milioni e mezzo di tonnellate. Lorenzo Lauretani a nome del gruppo Movap chiede all’amministrazione e all’azienda pubblica i numeri.
“Per quasi due mesi molte attività produttive - aggiunge -quelle per le quali è stato imposto la chiusura, non hanno conferito i rifiuti urbani assimilati al servizio pubblico e, anche quelle per le quali non è stato previsto alcun blocco le quantità conferite sono state nettamente minori. Questo si è tradotto in una minore quantità di rifiuti raccolti e conseguentemente conferiti ai vari soggetti chiamati a smaltirli, minore utilizzo dei mezzi chiamati alla raccolta e, questo un vero punto interrogativo del personale impiegato. Sul fronte delle famiglie il calo dei consumi stimato in oltre il 7 per cento si traduce inevitabilmente in minori rifiuti urbani da conferire. Ora è indispensabile capire da parte della Progetto Ambiente l’andamento delle quantità conferite e i costi sostenuti per verificare eventuali risparmi e le modalità di utilizzo. E’ altrettanto importante capire da parte della società se ci sono difficoltà nella filiera del riciclo per il protrarsi del blocco di molte industrie impiegate nel garantire il funzionamento dell’attività di recupero dei rifiuti urbani. Infatti, la chiusura di alcuni settori che trattano o impiegano materiali recuperati, come ad esempio alcune plastiche, e la sospensione delle esportazioni (destinazione di quote importanti di materie prime seconde) stanno di fatto bloccando gli sbocchi dei materiali raccolti. In questo momento, anche in vista dell’avvio della Fase 2, è estremamente importante la trasparenza sui dati per poter sostenere le famiglie e le attività produttive apriliane”.
La risposta dell’amministrazione arriva a stretto giro di posta e compare sul sito ufficiale dell’ente: Nessuna sensibile flessione nella quantità di rifiuti raccolti ad Aprilia nel corso delle settimane di “lockdown” rispetto ai mesi precedenti. È ciò che emerge dai dati diffusi dalla Progetto Ambiente, che raffrontano le quantità conferite dal 5 gennaio al 20 febbraio, con quelle dal 9 marzo al 23 aprile. Il prospetto mostra come la flessione abbia riguardato solo i segmenti “carta e cartone” (da 412,5 a 345 tonnellate) e il “secco residuo” (da 1052 a 927 tonnellate), mentre si registrano incrementi per “plastica e metalli” (da 371 a 404 tonnellate), “vetro” (da 327,5 a 362 tonnellate) e “organico” (da 929 a 1019 tonnellate). In totale, la differenza di quantità di rifiuti raccolta è di 34,5 tonnellate, una piccola riduzione pari all’1,12%.
“La Progetto Ambiente, come ogni anno, procederà a rendicontare i costi dello smaltimento a consuntivo – commenta il sindaco di Aprilia Antonio Terra – ma già da questi dati si comprende facilmente come le ennesime polemiche apparse sui giornali servano più ad ottenere visibilità, che a presentare criticità oggettive e offrire possibili soluzioni. Nulla di nuovo sotto il sole, insomma. Del resto, non era difficile comprendere come alla chiusura delle diverse attività commerciali in questo periodo, si sia affiancata la presenza a casa di tantissime persone che prima dell’emergenza trascorrevano le proprie giornate, per lavoro, fuori Comune. Occorrerà infine aggiungere ai costi della normale raccolta porta a porta, quelli del servizio avviato per la raccolta rifiuti specifica per le persone positive al Coronavirus o in quarantena preventiva, che rendiconteremo alla fine di questa emergenza”.
P.N.