4 morti e 47 positivi registrati fino al 3 maggio
Coronavirus ad Aprilia
47 casi attuali positivi e quattro morti. Sono questi i numeri riguardanti il Coronavirus ad Aprilia nel momento in cui andiamo in stampa. Gli ultimi due casi di positività si sono registrati il 3 maggio scorso, un ragazzo ed un anziano.
Negli ultimi giorni la situazione che ha destato più preoccupazione è stata la Rsa San Michele Hospital di Aprilia dove i contagi totali, tra personale sanitario e degenti, ha superato le venti unità.
La direzione ha comunque voluto rassicurare la città informandola di aver preso tutte le precauzioni del caso e seguito rigidamente il protocollo con tamponi a tappeto, dispositivi di protezione per i dipendenti, blocco delle visite e l’accesso ai reparti esclusivamente al personale socio sanitario. Nel frattempo è ufficialmente partita la Fase 2 che prevede la riapertura delle attività di ristorazione per la vendita da asporto.
“Stiamo ultimando la stesura dell’ordinanza, sulla base di quanto previsto dalla Regione Lazio in questi ultimissimi giorni – commenta il Sindaco Antonio Terra – chiaramente ribadiamo tutte le raccomandazioni a rispettare le misure di sicurezza previste in questa nuova fase di gestione dell’emergenza.
È importante riprendere gradualmente le attività lavorative, mantenendo la massima attenzione al distanziamento fisico, proprio per evitare un ritorno a numeri elevati di persone contagiate che ci porterebbe ad un nuovo lockdown. Confido nella responsabilità dei nostri commercianti e degli apriliani”.
A.P.
L’azienda americana con la sede anche ad Aprilia ha vinto il bando del Governo
Il nuovo test IgG della Abbott
“Entro fine maggio la Abbott conta di distribuire in Italia 4 milioni di test”.
Lo comunica la Abbott, l’azienda farmaceutica statunitense vincitrice del bando indetto dal governo per la fornitura di test sierologici in Italia nell’ambito dell’emergenza coronavirus.
“Il nuovo test ha dimostrato specificità e sensibilità superiori al 99 per cento 14 giorni o più dopo l’insorgenza dei sintomi”, spiega la Abbott annunciando che in un migliaio di laboratori di tutta Italia sarà possibile analizzare fino a 200 test per ora.
“Siamo orgogliosi di aver potuto rendere fruibile immediatamente in Italia anche il nuovo test anticorpale che potrà aiutare a individuare chi ha contratto il virus, contribuendo ad aumentare la fiducia ora che ci apprestiamo a tornare gradualmente alla nostra vita - ha anche spiegato Luigi Ambrosini, direttore generale e ad di Abbott Italia - l’azienda che ha vinto il bando indetto dal governo per la fornitura di test sierologici in Italia nell’ambito dell’emergenza coronavirus. L’azienda - che ha annunciato di aver ottenuto il marchio ‘CE’ - ha anche spiegato che “il test IgG SARS-CoV-2 identifica l’anticorpo IgG, una proteina prodotta dall’organismo nelle fasi avanzate dell’infezione e che potrebbe persistere per mesi e forse anni dopo la guarigione”.
Il test sierologico Abbott per la rilevazione dell’anticorpo IgG, che determina se una persona ha contratto il nuovo coronavirus, ha ottenuto il marchio CE, ai sensi della Direttiva IVD (98/79/CE). Lo annuncia in una nota la stessa azienda vincitrice del bando indetto dal governo per la fornitura di test sierologici in Italia nell’ambito dell’ emergenza coronavirus.
“Abbott - afferma il direttore generale e amministratore delegato Luigi Ambrosini - ha concentrato tutti i suoi sforzi per rendere disponibili i test Covid-19 il più rapidamente possibile e far fronte a questa pandemia e siamo orgogliosi di aver potuto rendere fruibile immediatamente in Italia anche il nuovo test anticorpale”.
Se i test molecolari rilevano se qualcuno ha il virus, i test anticorpali determinano se una persona è stata infettata. Il test IgG SARS-CoV-2 di Abbott identifica l’anticorpo IgG, una proteina prodotta dall’organismo nelle fasi avanzate dell’infezione e che potrebbe persistere per mesi e forse anni dopo la guarigione. Il decreto di aggiudicazione è stato pubblicato sul sito del Commissario straordinario. Il decreto, oltre ad aggiudicare la fornitura alla Abbott che si è classificata “prima nella graduatoria di merito”, prevede che “si dia avvio alle verifiche del possesso dei requisiti dichiarati in gara” dall’azienda e stabilisce di “procedere alla stipula del relativo contratto, apponendo la clausola di risoluzione automatica dello stesso qualora dalle suddette verifiche dovessero emergere cause ostative alla prosecuzione del rapporto contrattuale”. Presto una nuova e più realistica radiografia dell’Italia colpita dal Covid-19. Sarà l’azienda americana Abbott, quindi, a fornire dall’inizio della ‘fase 2’ i test sierologici per stimare la percentuale di italiani colpiti dal virus, molti dei quali potrebbero - ma non è scientificamente certo - anche aver sviluppato anticorpi. Partiranno nel mese di maggio a livello nazionale, su un primo campione di 150mila persone, le analisi sul sangue per definire se una persona è stata contagiata, anche inconsapevolmente. Governo ed esperti aggiungeranno così un tassello importante nella strategia post-lockdown, che permetterà di capire il livello di diffusione del coronavirus nel Paese e pianificare le tempistiche sul ritorno graduale alle attività. Ad offrire gratuitamente i kit sarà il colosso farmaceutico statunitense ‘Abbott’, selezionato con quattro giorni di anticipo tra i 72 partecipanti alla gara indetta dal governo poco più di una settimana fa.
Alessandro Piazzolla