I nostri amici a 4 zampe parte integrante di ogni famiglia
Ospedale Veterinario
In questi giorni così difficili e colmi di misure straordinarie l’Ospedale Veterinario Pomezia vuole essere vicino ai suoi pazienti e ai loro proprietari e per questo cercheremo di darvi alcune indicazioni utili su come affrontare tale momento. Riceviamo spesso telefonate circa il possibile contagio da parte dei nostri amici a quattro zampe. Ricordiamo che loro possono essere colpiti da un coronavirus che è specie specifico e, secondo quanto affermato dall’ENPA e dall’OMS, non sono per noi una fonte di trasmissione del COVID-19. Anzi, il loro ruolo è fondamentale perchè sono parte integrante di ogni famiglia e possono aiutarci a superare questo periodo così delicato grazie all’affetto e all’amore incondizionato che sanno regalarci ogni giorno.
È possibile portare in passeggiata i nostri animali, ricordando però che non dobbiamo allontanarci troppo dalla nostra abitazione e per il tempo necessario a far sì che il cane possa espletare le sue funzioni.
Ovviamente non dimentichiamoci che anche loro necessitano di cure ed è per questo che l’Ospedale Veterinario Pomezia ha deciso di starvi vicino rimanendo aperto e continuando ad offrire i suoi servizi in caso di urgenze o emergenze, garantendo le terapie necessarie per i nostri piccoli amici.
Le misure di sicurezza sono però importanti e tutto lo staff si impegna a rispettarle per tutelare sia voi che i medici, vi chiediamo quindi di contattarci telefonicamente per valutare insieme al medico lo stato di salute dell’animale evitando spostamenti inutili o la possibilità di essere accolti in sicurezza, prendendo quando possibile un appuntamento, senza rischiare un sovraffollamento.
Per qualsiasi necessità contattate l’Ospedale Veterinario Pomezia allo 06 69406759
CHIARAeFRANCESCO - Newsletter del mese di marzo al tempo del Covid 19
Rischio pedofili online
Coronavirus. Minori costretti a casa: “non lasciateli soli, rischio pedofili online”.
Nelle ultime due settimane 47 casi di pedofilia: “Eʼ pericoloso lasciare da soli i minorenni costretti a restare in casa”.
Allarme della Polizia Postale.
Fonte: Meteo Week – On Line
Articolo di Rinaldo Ricci
Data: 16-3- 2020
Seguire i nostri figli quando sono alle prese con smartphone e pc è già una buona regola, seguirli in questi giorni di emergenza è ancora più necessario. E’ più facile visto che a casa ci siamo anche noi. Pare che, in questo tempo, i pedofili abbiano intensificato il loro lavoro di adescamento in rete approfittando delle scuole chiuse e del tanto tempo libero che anche i giovanissimi possono dedicare a internet. C’è stata una vera e propria impennata delle denunce per adescamenti e anche per truffe on line nei giorni del Coronavirus. Lo rileva la Polizia postale esaminando le 261 denunce presentate ai compartimenti territoriali nelle ultime due settimane: ben 47 riguardano casi di pedofilia. La Postale mette in guardia: “è estremamente pericoloso lasciare da soli i minori, costretti a restare in casa in questi giorni, a navigare liberamente in rete. Così i pedofili trovano terreno fertile”.
Coronavirus, ancora più paura: con i figli a casa, crescono i casi di pedofilia on line
L'appello di Don Di Noto (Meter) da anni in prima linea: “utilizzate internet con prudenza e intelligenza”.
Polizia Postale: “non lasciate navigare i minori da soli".
Fonte: La Voce di New York – On Line - Articolo di Francesco Pira
Data: 18 marzo 2020
“Esiste un contagio del male: chi è non-uomo disumanizza gli altri,
ogni delitto si irradia, si trapianta intorno a sé, corrompe le coscienze e si circonda di complici sottratti con la paura o la seduzione”. Quanta verità in queste poche ma importanti parole scritte da Primo Levi. In questi giorni di grande paura, in tutto il mondo, per un virus killer che sta mietendo vittime, i pedofili non si fermano. Anzi pescano nel torbido. Approfittano della presenza a casa dei più piccoli per cercare di adescarli e di farli entrare nella loro pericolosissima rete. In Italia moltissimi genitori sono intenti a lavorare al computer, collegati per diverse ore e magari contemporaneamente impegnati al telefono. I bambini, quando non sono collegati con le insegnanti o non fanno i compiti, giocano o leggono spesso sono soli nella loro stanza con il loro smartphone. E così i criminali della rete si sono messi all’opera, pensando di trovare un terreno fertile. E’ il caso di dirlo: paura nella paura. Orrore aggiungiamo di chi da sciacallo approfitta di un momento di allarme generale per fare i soldi con le immagini pedopornografiche dei bambini. La Polizia postale ha esaminato le 261 denunce presentate ai compartimenti territoriali nelle ultime due settimane: ben 47 riguardano casi di pedofilia e ha detto a chiare lettere ai genitori: “è estremamente pericoloso lasciare da soli i minori, costretti a restare in casa in questi giorni, a navigare liberamente in rete. Così i pedofili trovano terreno fertile”.
L’appello di Don Di Noto (Meter): “L’aumento esponenziale dell’uso dello smartphone e di Internet, fatto molto positivo in questo periodo di giusta forzatura di restare a casa, espone, se non vigilati, al rischio, soprattutto i minori di naufragare in chat pericolose dove gente senza scrupolo adesca e chiede foto e video per i loro traffici turpi e ricattatori, approfittando della solitudine e della fragilità. Le segnalazioni (documentate) dimostrano questo pericolo. Da qui l’appello: utilizzate internet, usufruite delle piattaforme social ma sempre con prudenza e intelligenza. Rivolgetevi sempre, cari ragazzi e adulti, senza esitazione se siete in pericolo”.
E’ davvero incredibile che tutto questo accada. Non troviamo il modo di definire quanto sta accadendo. Ha scritto Simon Weil: “Quando si compie il male, non lo si conosce, perché il male fugge la luce”. E il male che si nasconde nella rete è davvero oscuro, a volte impercettibile.
Pedofilo ricercato dal 2011 si imbatte in controlli per coronavirus: arrestato a Caorle
Accade a Caorle. Il 75enne inglese aveva cambiato identità: nella sua casa sono stati rinvenuti capi di intimo infantile
Fonte: HUFFPOST – On Line
Data: 25 marzo 2020
Era ricercato dal 2011 per pedofilia, con tre mandati di cattura internazionali e 28 procedimenti giudiziari contro di lui in Austria.
Da ormai nove anni aveva cambiato identità trovando rifugio a Caorle, in provincia di Venezia. Oggi, nel corso di controlli per l’emergenza coronavirus, il 75enne inglese è stato arrestato.
A riportare la vicenda è il Corriere del Veneto.
Gli uomini del reparto aeronavale della Guardia di Finanza lo hanno scoperto [...]. Complici i controlli per il Covid-19, la sua carriera di latitante si è arrestata a Caorle [...]. In questi anni - stando a quanto hanno scoperto le fiamme gialle - non aveva mai smesso i panni del pedofilo.
A casa del ricercato, infatti, sono stati trovati capi di intimo infantile. L’uomo, con 28 procedimenti giudiziari alle spalle, è stato arrestato e trasferito in carcere a Pordenone.
Coronavirus, siamo con tutte le Donne e gli Uomini che lottano in prima linea.
Gazie di cuore.