Critica feroce dei consiglieri di opposizione sui varchi
Savarese come Silvan
“Ad Ardea è in corso un corto circuito. Si capiscono male le cose e si fanno applicare male. La polizia locale ha fatto chiudere attività commerciali che, secondo il decreto del presidente Conte, potevano restare aperte e viceversa. Poi il Sindaco ha avuto una trovata: chiudere le strade del territorio con i varchi. Il risultato è stato davvero fantastico, con una città blindata ma solo di facciata, visto che dalle 20.01 alle 7.59 del giorno successivo era possibile passare senza alcun controllo. Così oggi il Sindaco ha preso atto del fallimento di questa opzione e se ne inventa un’altra ancor più geniale: ha chiuso con pannelli di rete di ferro per recintare i cantieri edili intere strade della città, mantenendo i varchi con i vigili solo in alcune zone. A che costo? La Polizia Locale sta partecipando, suo malgrado, a un gioco al massacro, visto che si trova costretta a fare posti di blocco in condizioni assurde, con volontari della protezione civile ed associazioni varie, messi lì a partecipare a questa iniziativa improvvisata. Poi, non contento, il Sindaco ne ha tirata fuori un’altra: ha deciso di attivare un’app che fa meno servizi dell’app regionale DrCovid, se non dare informazioni che già sono presenti su Telegram e su internet. Che senso ha?
E vogliamo parlare dei costi opportunità? Secondo il Sindaco (o una macchinazione ancor più ingegnosa) la migliore soluzione adottata è stata proprio adottare questa app rispetto a quanto la Regione già forniva.
Ma quanto è costata l’attivazione di un servizio simile? Abbiamo un software che monitora i casi positivi: ma se la Asl non fornisce in tempo utile questi dati, che senso ha tenerlo in piedi? Qui sembra di essere davanti al criceto che gira nella ruota che fa finta di fare movimento ma che poi resta sempre sul posto. E dire che abbiamo pure un risk manager che sta offrendo i propri servizi a titolo gratuito.
Quel risk manager che ora fa questo gratis, è doveroso dirlo, è il Presidente del Consiglio di Amministrazione di una società che ha ricevuto dal Comune di Ardea la modica cifra di 8.637,34 euro (Iva compresa) nel solo 2019 per l’aggiornamento del Piano di emergenza comunale. Nel 2020, invece, ha avuto 2.220,66 euro (Iva compresa). E chissà se ci fermiamo qui …. Covid 19 permettendo.
Tutto questo a cosa sta portando? Un risultato ancor più grottesco lo abbiamo raggiunto quando sono arrivati gli operai della città metropolitana per tappare le buche e al varco gli è stato impedito l’accesso perché è stato detto loro che non potevano entrare. Strano che il Sindaco non ne fosse informato.
Non ci sono parole per descrivere una città allo sfacelo”.
Anna Maria Tarantino
Simone Centore
Consiglieri comunali
di opposizione
Del Gruppo “Cambiamo”
Raccolta prodotti alimentari
Il Comune di Ardea ha avviato una raccolta di prodotti alimentari per le famiglie più bisognose. A seguito dell’epidemia del Covid-19, molti negozi, molte industrie, ristoranti, bar ed altre attività commerciali, con i vari Decreti del Presidente del Consiglio, le attività citate al momento sono chiuse e molti lavoratori, e altre famiglie, hanno sicuramente bisogno di un sostentamento. Alla luce di questa emergenza sociale, il Comune di Ardea, ha avviato questo progetto che si prefigge appunto di aiutare chi in questa circostanza si trova in grosse difficoltà economiche.
“Un sentito ringraziamento agli esercenti del nostro territorio che stanno collaborando con grande dedizione al banco alimentare per coloro che si trovano e si troveranno in condizione di difficoltà a causa dell’emergenza che stiamo vivendo – si legge in una nota del Comune di Ardea -. È possibile lasciare, nei supermercati, dei prodotti per coloro che hanno la necessità di essere sostenuti dal Centro Operativo Comunale a causa dell’emergenza in atto. Non dimentichiamo tutti coloro che avranno difficoltà a causa del blocco in atto. Il COC (Centro Operativo Comunale) è attivo presso il Comando della Polizia Locale di Ardea dove si è predisposta una procedura operativa che, a fronte dell’esito delle interviste telefoniche eseguite a tutti coloro che sono nel territorio comunale in quarantena (a vario titolo) o presentano sintomi di contagio, permette di: circoscrivere aree a maggior rischio contagio calcolando i residenti; individuare tutti coloro che, appartenendo a categorie deboli o maggiormente a rischio. Definire i percorsi ottimizzati per l’eventuale distribuzioni di farmaci e beni alimentari. Ciò al fine di limitare gli spostamenti sul territorio comunale dei soggetti sopra individuati (possibile causa di contagio). Chiamare il numero 06 87609560 per eventuali segnalazioni”.
S.Me.
I soliti ignoti hanno scaricato di tutto su viale Marino
Rifiuti abbandonati
Domenica 29 marzo. Una bella giornata di sole come quelle che stanno accompagnando la quarantena obbligatoria di tutti gli italiani, a causa dell’epidemia del Covid-19. Fa da contraltare, invece, un’immagine molto negativa registrata su viale Marino dove i soliti ignoti, senza scrupoli e senza nessuna considerazione per il danno che vanno a creare alle popolazioni future, hanno scaricato decine di quintali di rifiuti lungo la strada. A segnalare l’accaduto è stato Piero D’Angeli, presidente dell’Associazione Nuova California 2000, che opera attivamente sul territorio con innumerevoli iniziative tese alla crescita sociale della comunità. Ad evidenziare questo nuovo gravissimo episodio è stato lo stesso presidente dell’Associazione, Piero D’Angeli.
“È veramente assurdo che, in una situazione del genere, come quella che stiamo vivendo in questi mesi, ci sia ancora qualcuno che senza scrupoli e senza idea del danno che va a fare all’ambiente ed alla stessa popolazione, provoca con lo scarico di rifiuti in zone non autorizzate – ha sottolineato D’Angeli -. Già in passato avevano sollevato critiche sull’operato di alcuni residenti che gettavano senza scrupoli sacchi di immondizia lungo le strade del territorio della Nuova California. Non ci stiamo a vivere in queste condizioni. Oggi diciamo basta. Perché è insopportabile assistere inermi ad una maleducazione di alcuni cittadini rispetto a quanti, con la massima attenzione ed il massimo rispetto delle regole, vivono chiusi nelle loro case per fronteggiare l’epidemia da Covid-19. Quando tutto questo sarà “finito” – ha detto ancora D’Angeli - la nostra vita cambierà per sempre. Nessuno di noi ha mai vissuto una situazione del genere, forse i nostri nonni durante la guerra o negli anni immediatamente successivi. Ma in quegli anni si moriva per il “rumore” delle bombe, si moriva di fame, si moriva per le persecuzioni, non si moriva certo per le “bombe che non fanno rumore”, queste settimane ci hanno fatto capire quanto non siamo niente, quanto il “potere” può determinare le scelte, quanto siamo di passaggio in questa vita. Non sempre siamo noi a decidere come viverla. Migliaia di persone che non rivedranno più i loro cari, che non hanno potuto abbracciarli un’ultima volta, quando tutto questo sarà “finito”, impareremo a godere dei nostri momenti, della nostra libertà, di una semplice passeggiata all’aria aperta o di una giornata passata al mare in compagnia degli amici. Impareremo che una semplice chiacchierata seduti su una scalinata o su una panchina non potranno più essere barattati da una conference call come le chiamano ora, impareremo ad alzare il telefono per tornare a sentirci invece di parlarci attraverso applicazioni che di fatto hanno rovinato la vita di intere generazioni. Quando tutto sarà “finito” spero di poter vivere ciò che rimane della mia vita senza sentirmi più privato della cosa più importante “la libertà”.
S.Me.