Ad Ardea attivo il COC dal 2 di marzo presso i Vigili
Emergenza Covid-19
Il Comune di Ardea si è prontamente attivato sull’emergenza COVID19, utilizzando un sistema all’avanguardia per il monitoraggio e la prevenzione alla diffusione del contagio. Il Centro Operativo Comunale è stato attivato il 2 marzo scorso e da allora il Corpo della Polizia Locale, con le esigue forze a disposizione, è instancabilmente a lavoro, supportato dalla Croce Rossa e dai Servizi sociali, per informare gli esercenti, controllare che vengano rispettate le direttive impartite dal Governo e supportare chi ne avesse bisogno e non può e non deve muoversi da casa.
“Il Sistema ci consente di avere esatta contezza dell’ubicazione dei soggetti a rischio, di coloro che sono in isolamento fiduciario, in modo da elaborare i percorsi più veloci per dare assistenza – ha sottolineato il sindaco Mario Savarese -. Questo ci ha consentito di tenere basso il livello del contagio. Auspichiamo che anche gli altri Comuni limitrofi vogliano condividere i loro dati in modo da rendere più efficace lo sforzo che tutti insieme possiamo fare nella gestione dell’emergenza”.
S.Me.
Sequestro da parte della Guardia di Finanza in una ferramenta di Ardea
Frode prodotti igienizzanti
In una ferramenta di Ardea gli uomini della Guardia di Finanza della Compagnia di Pomezia ha individuato una settantina di flaconi, confezionati artigianalmente, recanti indicazioni errate sull’idoneità del prodotto ad eliminare batteri, funghi e virus, pertanto potenzialmente ingannevoli per i clienti, indotti a fidarsi dell’efficacia igienizzante del prodotto. Gli accertamenti svolti dai Finanzieri per ricostruire la filiera distributiva hanno permesso di sequestrare un altro migliaio di identici flaconi. Il titolare della società di distribuzione di Roma è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Velletri per frode in commercio. Inoltre, dall’inizio dell’emergenza sono state controllate e denunciate dalla Guardia di Finanza più di 260 persone per aver circolato senza validi motivi, violando i divieti governativi. Continuano senza sosta, nella Capitale e in provincia, i controlli dei Finanzieri del Comando Provinciale di Roma per contrastare le condotte fraudolente legate all’epidemia da “Coronavirus”.
Nel corso di un controllo presso una parafarmacia ubicata nel quartiere Esquilino, militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano hanno sequestrato 15.700 mascherine di produzione indiana, sprovviste del marchio di qualità CE e senza alcun confezionamento in grado di salvaguardarne la sterilità. 8.000 pezzi sono stati rinvenuti all’interno dell’esercizio commerciale e altri 7.700 stoccati nel bagagliaio dell’autovettura di proprietà del titolare, che è stato denunciato alla Procura della Repubblica capitolina per il reato di frode in commercio. Più di 3.500 mascherine chirurgiche monouso, anch’esse non conformi alla normativa comunitaria e nazionale, sono state scovate dalle Fiamme Gialle del 3° Nucleo Operativo Metropolitano in una rivendita situata al Prenestino, riconducibile a un cittadino cinese che, sfruttando l’aumento esponenziale della domanda, aveva pensato bene di procurarsi il materiale e le attrezzature necessarie per la produzione “artigianale” dei dispositivi, che poi piazzava sul mercato completamente “in nero”. Per l’uomo, colto mentre era intento al loro confezionamento, è scattata la segnalazione all’Autorità Giudiziaria per frode in commercio. Le tre operazioni si inseriscono nel più ampio dispositivo di vigilanza messo in atto dal Corpo a salvaguardia della salute dei cittadini e a tutela degli imprenditori onesti.
S.Me.