Accorata richiesta per la Sughereta da parte dell’associazione CPPS
Regolamentare gli accessi
Alla C.A. di:
Dott. Adriano Zuccalà Sig.
Sindaco di Pomezia
Dott. Giovanni Mattias Sig.
Assessore all’Ambiente
del Comune di Pomezia
Dott. Stefano Cresta Dirigente Ente Parco Castelli Romani
Dott. Angelo Pizzoli Comando Polizia Locale
del Comune di Pomezia
Comando Carabinieri Forestali Tutela Biodiversità e
Parchi –Provincia Roma
Dott. Ing. Giampietro Boscaino Comando Provinciale
VV.F. Roma
I.A.E. Alessandro Perlini
Responsabile Prevenzione
Incendi VV.F. Polo Pomezia
Dott.ssa Emanuela Angelone Direttrice Parco Castelli Romani
OGGETTO: Ordinanza sindacale n. 14 del 14.03.2020 –Ordinanza chiusura parchi pubblici. Richiesta di regolamentazione accessi alla Riserva della Sughereta di Pomezia.
In riferimento all’ordinanza di cui all’oggetto intesa alla prevenzione e contenimento del contagio da virus, rischio gravissimo sull’intero territorio nazionale, si rileva come tale ordinanza dispone ulteriori misure atte a scongiurare assembramenti e, comunque, contatti ravvicinati tra le persone che non siano assolutamente indispensabili disponendo la chiusura dei parchi pubblici e dei giardini comunali recintati. Per quanto concerne le aree pubbliche non recintate, ai sensi del DPCM del 11\03\2020, nella medesima ordinanza si ribadisce il divieto di assembramento. E’da ritenere pertanto che la Riserva Naturale Regionale della Sughereta rientri genericamente in tali “aree pubbliche non recintate”. A tale proposito è appena il caso di osservare come la Riserva, per le sue caratteristiche naturalistiche ed ambientali, specificatamente protette dalla legge regionale istitutiva nonché dalle leggi nazionali, comporta impegni regolamentari e procedure di sorveglianza che vanno ben al di là dei consueti provvedimenti soprattutto in situazioni di grave emergenza.
Ci spiace dover sottolineare che la scrivente Associazione in data 14.11.2019, con una nota formale, ha presentato alle autorità competenti formale richiesta di regolamentare gli accessi all’area protetta anche con l’apposizione di idonea cartellonistica. Ad oltre quattro mesi si deve purtroppo constatare come nessun provvedimento sia stato attuato in questa direzione, nonostante il perdurare di situazioni di pericolo per le persone e lo stesso eco-sistema protetto, dimostrate da insistenti segnalazioni pervenute alla nostra Associazione.
Tali segnalazioni ci indicano come oggi, inspiegabilmente, assembramenti di decine e decine di persone frequentino spesso la zona nonostante i divieti dei decreti emanati per il contenimento del contagio da coronavirus, con grave nocumento non solo per la salute pubblica ma anche per il territorio protetto.
Alla luce di quanto sopra esposto, si torna a sollecitare l’ormai urgente regolamentazione degli accessi e l’attuazione di controlli adeguatamente frequenti, soprattutto nella situazione attuale di grave emergenza, volti alla prevenzione non solo del contagio ma anche di comportamenti penalmente perseguibili per l’incolumità delle persone e la salvaguardia dell’ecosistema.
Nel caso in cui, per la mancata attuazione di adeguati e legali provvedimenti, dovessero registrarsi fatti penalmente rilevabili all’interno della Riserva, sarà interesse legittimo della scrivente Associazione denunciare i fatti alla Procura della Repubblica.
Il Presidente
Giampiero Castriciano
Associazione CPPS
La denuncia di Sportello Donne Pomezia
Violenza maschile
#IoRestoACasaMa #Pomezia. Un video che ritrae una scena di violenza domestica è girato sui social e sui telefoni di mezza Italia in questi giorni, un video che voleva ‘far ridere’ nell’intento di chi l’ha girato e fatto circolare - debitamente denunciato alle autorità competenti - ma che rappresenta in maniera impeccabile quanto la violenza si nutra di violenza.
Il fatto è avvenuto nella nostra città e questo ci ha colpito ancora di più. Siamo abituate, purtroppo, alle storie di violenza sulle donne, incontriamo decine di donne ogni anno e le accompagniamo nei loro percorsi di fuoriuscita dalla violenza, ma altrettante non riusciamo a intercettarle, perché non sono pronte oppure non sono consapevoli o ancora sono troppo spaventate. Negli anni abbiamo imparato che nessuna si salva da sola ma anche che non si può aiutare chi non vuole essere aiutata.
Ma c’è qualcosa che va al di là delle mura domestiche e ci coinvolge tutte e tutti, ed è la violenza patriarcale della società, che si manifesta nel silenzio e nell’omertà, ma anche in queste forme di spettacolarizzazione e condivisione compulsiva. Il fatto che chi ha girato e condiviso questo video non abbia pensato neanche per un momento di intervenire oppure chiamare aiuto, dimostra quanta strada ancora c’è da fare per educare il mondo, ognuna/o di noi, a riconoscere la violenza maschile contro le donne e condannarla.
Noi condanniamo quell’uomo che viene ripreso nel video e condanniamo chi ha girato e condiviso quelle immagini, perché la violenza non ha un volto solo.
In questi giorni di isolamento forzato il nostro pensiero va a quelle donne costrette in situazioni di violenza tra le mura domestiche, perché per loro restare a casa è ancora più difficile.
Sportello Donne Pomezia c’è! Non siete sole!
Anna Mirarchi