Speciale Pro Loco Città di Anzio
Un chiarimento sul ruolo delle Pro Loco
Prot. Uscita n° 25/2021 del 02/04/2021
Alla Cortese Attenzione delle
Pro Loco del Lazio
E p. c.
• Presidente della Regione Lazio
Dr. Nicola Zingaretti
Mail: presidente@regione.lazio.it
• Presidente del Consiglio Regionale del Lazio
Dr. Mauro Buschini
Mail: m.buschini@regione.lazio.it
• Assessore al Turismo, sicurezza e polizia locale
Dr.ssa Valentina Corrado
Mail: vcorrado@regione.lazio.it
Carissimi,
Ritengo doveroso informarVi di quanto accaduto durante la videoconferenza organizzata dalla “V Commissione Consiliare Permanente Cultura, Spettacolo, Sport e Turismo della Regione Lazio” che aveva come tema: “P.L. n. 274 del 1 febbraio 2021 - Modifiche alla Legge regionale 6 agosto 2007, n. 13”. Lo scopo era quindi quello di raccogliere suggerimenti e pareri per la modifica della legge 13/2007, la quale regola il Settore Turistico del Lazio. La riunione è stata condotta dal Consigliere Marta Leonori, Vicepresidente della Commissione, che ha presentato i partecipanti e annunciato l'ordine degli interventi. In apertura è stata data la parola alle guide turistiche che avevano annunciato la presenza di ben cinque associazioni di rappresentanza. Faccio presente che per l'Unpli erano presenti oltre alla mia persona, i due Vicepresidenti Larango e Antonacci, e i due componenti della Segreteria Regionale. Anche loro sono stati testimoni di quello che ci ha lasciati esterrefatti ed increduli, cioè il contenuto degli interventi delle rappresentanti delle Guide, che non si sono limitate a quanto richiesto nell'ordine del giorno: “Modifiche alla Legge regionale 6 agosto 2007, n. 13 - Organizzazione del sistema turistico laziale. Modifiche alla legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 (Organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo) e successive modifiche, di iniziativa della Giunta”. Gli appunti tecnici sulla futura legge sono stati correlati, da parte delle rappresentanti delle Guide, da unanimi considerazioni sulla concorrenza sleale messa in atto dalle Pro Loco e sulla scarsa qualità della nostra attività.
Questo è successo in sequenza sistematica in tutti interventi delle rappresentanti delle guide. Ciò ha comportato anche un allungamento dei tempi che potevano essere utilizzati in maniera più costruttiva, anche io ho dovuto rispondere con forza a tutte quelle inopinabili critiche. Mi dispiace anche rilevare che i Consiglieri Regionali, intervenuti in seguito, non abbiano condannato severamente le accuse mosse genericamente all'intera rete Pro Loco del Lazio.
Accuse, occorre sottolineare, non supportate da nessun dato certo o riferimento reale a qualcuno. Questi i fatti.
Come possono esserci dubbi tra l'attività dei volontari e quella dei professionisti? Come si può confondere l'accoglienza e la promozione con lo svolgimento di una specifica attività professionale, anche se legata alla cultura e al turismo? Siamo i maestri dell'accoglienza, lo facciamo da 140 anni e da 30 anni. Il nostro esempio è stato imitato da decine di migliaia di Greeters in tutto il mondo.
Possiamo mettere in discussione il diritto di un cittadino di accogliere nella propria amata città i turisti mostrandogliela come è realmente? Vogliamo mettere in dubbio il valore sociale e tutto questo?
All'inizio della riunione ci è stato comunicato l'avvio della sua registrazione, abbiamo già chiesto per le vie brevi se è possibile acquisire il video, per verificare se questi comportamenti (non nuovi) possono essere perseguiti a termini di legge. Siamo ancora scossi da quanto accaduto, ma ritengo che rientri tra i nostri principali doveri informare le 350 Pro Loco Regionali e i loro 30000 soci su quanto sta accadendo.
Cordiali saluti.
Il Presidente Regionale
Unpli Lazio
Claudio Nardocci
IL SERVIZIO CIVILE:
CON LE PRO LOCO PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
Con l’espressione pro loco il latino indicava il vantaggio apportato a un luogo dall’azione espressa dal predicato. In età contemporanea, la stessa locuzione viene ripresa e utilizzata per denominare associazioni private che si occupano della valorizzazione di una città e del suo territorio. Valorizzare, dunque. Verbo che racchiude implicitamente, nel suo significato, anche le azioni di salvaguardia e comunicazione dell’oggetto da “mettere a valore”. Sottolineare il valore che riveste la tutela delle proprie radici culturali all’interno delle comunità umane di ogni tempo e coltivarne la memoria sono imperativi dai quali nessuno di noi può prescindere. Strumenti indispensabili di questo processo, i musei sono gli spazi in cui la nostra memoria collettiva assume un aspetto materiale, una forma concreta, con la quale si presenta agli interlocutori; “santuari” del ricordo, dunque, spesso collocati all’interno di edifici simbolo della storia cittadina, proprio come nel caso di Anzio.
La salvaguardia del passato, da considerarsi a fondamento di ogni paese civile, deve passare necessariamente attraverso la conoscenza; è questa l’unica via attraverso la quale raggiungere l’obiettivo che ci si è posto.
In questi ultimi anni, per lo svolgimento di tale attività, le Pro Loco si sono potute avvalere di figure importanti: quelle degli Operatori Volontari del Servizio Civile Universale, scelti sulla base di un bando nazionale di selezione e su progetti presentati dall’Unpli (Unione Nazionale Pro Loco Italia) e finanziati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Questi ultimi, nel 2020, hanno riguardato due ambiti di ricerca specifica: quello dei musei del Lazio e delle antiche roccaforti costruite sul territorio regionale. Nell’ottica di offrire una trattazione completa, il lavoro è stato svolto in parallelo tanto che la descrizione dell’esposizione del Museo civico archeologico è accompagnata dalla storia di Villa Adele, l’edificio seicentesco, oggi nel cuore della città moderna, che di fatto lo ospita e che, a suo modo, è il simbolo di quella riscoperta del territorio anziate avvenuta a partire dal XVI secolo.
Di seguito si propone una sintesi dei progetti di Servizio Civile Universale realizzati nell’anno 2020-21:
Le antiche roccaforti: palazzi, castelli e cinte murarie
(operatore volontario: Federica Graziosi)
Insieme a Villa Albani, Villa Corsini Sarsina e Villa Borghese, Villa Adele è una delle quattro ville cardinalizie presenti oggi sul territorio di Anzio e Nettuno.
Costruite in punti panoramici del territorio tra il XVII e il XVIII secolo dalla Curia papale e dalle più importanti famiglie aristocratiche, queste ville costituiscono una parte importante del patrimonio storico della città e sono di grande interesse sotto il profilo architettonico.
Dal punto di vista cronologico, la prima ad essere costruita, nei primissimi anni del 1600, fu proprio Villa Adele. Nel corso del tempo, come un immobile moderno, ha subito numerosi passaggi di proprietà e, per questa ragione, anche cambi di nome; tra gli altri, è appartenuta a importanti famiglie aristocratiche come i Cesi di Montecelio, i Pamphilj e i Borghese. É stata soggetta, inoltre, a ristrutturazioni e ampliamenti della struttura originaria, impostata su un’antica torre romana e limitata all’edificio centrale che era rivolto verso il parco. L’impianto poggiava su una piattaforma a scarpa fortificata da piccoli bastioni sugli angoli, alla maniera militare; lo schema, d’ispirazione vignolesca, potrebbe essere stato suggerito falla fortezza dei Borgia a Nettuno, Castel Sangallo, costruito nel 1501 per iniziativa di papa Alessandro VI e del figlio Cesare Borgia.
Elemento distintivo dell’appartenenza della villa alla famiglia Cesi è la presenza all’esterno di una testa di leone.
Tra i numerosi ampliamenti e rimaneggiamenti eseguiti nel corso dei secoli, che non permettono di assegnare l’opera ad un unico artista, si ricorda, in particolare, la costruzione della Sala delle Conchiglie con la copertura del cortile originario: una piccola sala a pianta ottagonale, dall’impianto armonioso, che nello stile ricorda la Coffee House di Palazzo Colonna a Roma.
Oggi, in seguito alla ristrutturazione degli edifici, la villa è sede di alcuni uffici comunali (ufficio tecnico e servizi sociali), ma soprattutto è un importante polo culturale, reso ancora più attrattivo dalla vasta area verde che circonda l’edificio. Al suo interno trovano spazio il Museo Civico Archeologico, inaugurato nel 2002, la Biblioteca Comunale e un'attrezzata mediateca per bambini.
I Musei del Lazio
(operatore volontario: Giada Rinaldi)
Il Museo Archeologico di Anzio è situato al piano terra di Villa Adele, oggi nel cuore della città moderna e collocata all’interno di una vasta area verde. Inaugurato nel 2002, è un museo civico di carattere archeologico; illustra, infatti, le diverse fasi di sviluppo dell’antica città di Antium: dalla fondazione, collocabile attorno al X secolo a.C., alla tarda età imperiale (IV-V sec. d.C.).
Il Museo è suddiviso in nove sale e comprende spazi dedicati all’esposizione permanente delle opere, ma anche alle numerose attività didattiche e sperimentali proposte dallo staff museale. I materiali esposti provengono siaA