SIMPOSIO
AMICO LIBRO
Forse ce l’ha fatta. Cosa può esserci di più sicuro e fedele di un libro per riempire il vuoto di questi lunghi mesi? Oggi, il libro torna ad essere un compagno insostituibile, un appuntamento atteso durante la giornata. Soprattutto nella solitudine e nell’isolamento impostoci dalla pandemia, le pagine di un libro possono divenire rifugio accogliente o mondo verso il quale viaggiare.
E per la sua sorte, il nostro paese si è, per la prima volta, distinto. Pur considerando le difficoltà di alcune librerie, tristemente costrette a chiudere, altre sono tornate ad essere un punto di riferimento importante, insieme alle biblioteche, durante un anno di continui lockdown. Anche per gli Editori un passaggio difficile: abbandonare o continuare l’impegno verso un mondo culturale tradizionale? Se per alcuni la scelta è stata inevitabile, altri hanno cercato di reinventarsi, avvallati anche da Istituzioni che sembrano finalmente consapevoli del valore sociale della lettura e dei luoghi ad essa deputati, anche attraverso l’uniformazione degli sconti offerti dalla grande distribuzione. Purtroppo, l’Italia non primeggia per un pubblico di assidui lettori, rispetto ad altri paesi che le statistiche vedono consolidati ai primi posti della classifica, ma, se pur timidamente, stiamo guadagnando anche noi qualche posizione in questa graduatoria.
Il libro tradizionale, quasi considerato dalle più sconfortanti previsioni, un oggetto destinato all’oblìo, oggi è tornato al suo valore più tradizionale, ad essere considerato l’amico che ci tiene compagnia, non più così potenzialmente oscurato dai moderni sistemi di lettura elettronici, indubbiamente pratici ed insostituibili in alcune situazioni, ma privi di quell’“anima” che fa la differenza. È nei momenti d’intima solitudine, quando si intensifica quel legame interdipendente di un colloquio ideale che unisce scrittore e lettore, che il libro, con le sue pagine di carta da sfogliare, annusare, toccare… non ha concorrenti.
Giuliana
Per la «Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore». È patrocinata dall’UNESCO e si festeggia il 23 aprile dal 1996.
LIBRI DI ARTISTA E LIVRES PAUVRES
di Alfonso Marino
Il libro d’artista è un manufatto artistico a forma o meno di libro dove l’artista opera, in maniera esclusiva, sia sul contenuto che sull’aspetto esterno. Di solito sono costituiti da una “copertina” che porta o meno all’interno, dei fogli che possono essere dipinti o su cui vi sono applicati dei collage.
Diversi possono essere le forme che questi “libri” possono assumere: cilindrica, fogli con piegature più o meno complesse, fogli singoli contenuti in scatole, talvolta con elementi che fuoriescono da esso. Oltre che incollati possono essere imbullonati, spillati e diversi sono i materiali usati, dai più comuni: carta, cartoncino, cartone, stoffa ai più inusuali come plastiche, metalli vari e persino marmo. Mi sono avvicinato da poco, pur apprezzandoli da sempre, al libro d’artista e l’occasione è stata data dall’invito ricevuto da Vincenzo Scozzarella a far parte della costituenda collezione presso il Museo della Scrittura di Bassiano. Da allora ne ho prodotto una quarantina.
Ma anche la scoperta dei “livres pauvre” di Daniel Leuwers, tramite Giuseppe Napolitano sono stati uno stimolo alla mia creatività
Sono anch’essi dei libri d’artista ma hanno due caratteristiche che, se da una parte ne costituiscono dei vincoli, dall’altra spingono ad abbatterli: 1 - il formato, 2 - il testo poetico.
Mi spiego: Lewuers invia quattro cartoncini ripiegati in due con un numero ed il nome di una “serie” (che sono presenti sulla quarta facciata). Sulla prima bisogna mettere il proprio nome, sulla seconda ci vanno dei versi (propri o di altri), sulla terza ci va una illustrazione relativa ai versi (non è detto che l’autore dei versi e l’illustratore coincidano nella stessa persona).
Dopo di che alcuni esemplari vengono spediti a Daniel Lewers ed entreranno nella sua collezione di “livres pauvres” ed anche nei volumi che li raccolgono.
La mia passione per i livres pauvres ha contagiato i poeti Lello Agretti, Anna Ciufo e Mauro Valsangiacomo e nell’autunno del 2016 abbiamo tenuto una mostra, presso la libreria Masone Alisei di Benevento dal titolo “Poveri ma…” con testi di Mimmo Grasso e Mauro Valsangiacomo ripetuta dopo qualche mese a Napoli al caffè letterario “Il tempo del vino e delle rose” della poetessa Rosanna Bazzano.
LA CIVICA RACCOLTA
DEL LIBRO D’ARTISTA
«VALERIA GRAMICCIA»
NEL MUSEO DELLE
SCRITTURE DI BASSIANO
di Vincenzo Scozzarella
La Civica Raccolta del Libro d’Artista di Bassiano - intitolata all’artista romana Valeria Gramiccia (Roma 1943-2018) - nasce grazie alla donazione di artiste, artisti e collezionisti, che al termine delle rassegne Il silenzio dell’inchiostro (2018 e 2019), curate da Vincenzo Scozzarella e Antonio Fontana, hanno voluto contribuire alla istituzione di una collezione permanente dedicata al Libro d’Artista contemporaneo.
Le opere, attualmente una trentina, sono ospitate nel Museo delle Scritture di Bassiano, dedicato al grande tipografo e umanista Aldo Manuzio, al cui interno è la suggestiva Sala dei Graffiti e Disegni. Si tratta di un luogo ricco di storia e tradizione, dove i moderni Libri d’Artista danno vita a un dialogo tutto nuovo, sia con gli antichi volumi conservati nel Museo, sia con la possente e suggestiva architettura di Palazzo Caetani, in qualche modo trasfigurandola.
Il Libro d'Artista, i cui esordi si fanno risalire ai primi decenni del Novecento, è oggi una realtà spesso non semplice da definire, perché esula da categorie precostituite e rigidi canoni estetici. Non è più una creazione d’arte tradizionale, realizzata esclusivamente sotto forma di libro e pubblicata come edizione numerata a tiratura limitata. Oltre ai tradizionali materiali come la carta, l’artista può utilizzare il legno, il ferro, il vetro, la cera, le foglie, il marmo, che coniuga con tecniche quali la pittura, l’incisione, la scultura, l’installazione, l’assemblage, per dar vita a creazioni che non decorano o descrivono alcun testo.
Il Libro è così una vera e propria opera d'arte, concepita non come alternativa al tradizionale dipinto o scultura, ma come creazione originale e unica. È opera di lettura visiva, un preziosissimo oggetto, spesso ricercato dai più smaliziati e raffinati collezionisti d'arte contemporanea. Il Libro d’Artista, come ogni opera d’arte, riflette i muramenti della società e della storia ed esprime le costanti trasformazioni del linguaggio e del pensiero. Nella sua apparente assenza della parola scritta invita a sondare l’inscindibile legame tra verbo e immagine. L’uno complementare dell’altra. L’una essenziale all’altro. Perché non esiste immagine senza parola e non può esistere parola senza immagine.
ROMA CAPITALE D’ITALIA
Fine del potere temporale papale
14ª parte
di Francesco Bonanni
1054 - Oriente e Occidente si dividono
Lo scisma del 1054, fu la causa della grande crisi della Cristianità che sancì, a causa sia di divergenze dottrinali, che di contrasti di pura natura politica, il definitivo distacco della Chiesa d’Oriente da quella d’Occidente.
Per Roma - Filioquinismo
Considerata eretica dal Patriarca di Costantinopoli, la rettifica latina Filoque al testo del Credo Niceo-Costantiniano aggiunta dalla Chiesa di Roma che sostiene: Qui ex Patre procedit, cioè, lo Spirito Santo procede dal Padre per mezzo del Figlio.
Per Bisanzio - Monopatrismo
Mantenendo il Credo originario: lo Spirito Santo procede unicamente dal Padre. È riconfermata l’ortodossia della Chiesa Orientale:
Ma ci sono altre questioni
In aggiunta alle dispute teoliche vi era un ben preciso motivo di fondo: la Chiesa Bizantina si rifiutava di riconoscere il Primato del Vescovo di Roma in quanto era alla dirette dipendenze dell’Imperatore che a Costantinopoli rappresentava la Suprema Autorità Religiosa.
Tentativi diplomatici
Malgrado l’invio a Costantinopoli di alcuni Legati da parte del Papa Leone IX presso il Patriarca di