Chi non vuole vaccinarsi e chi chiede di essere vaccinato
Il paradosso
Questo è un caso emblematico di come la nostra sanità in Italia non funzioni. Ci sono tante persone, anche anziane che non vogliono vaccinarsi perché hanno paura delle conseguenze, degli effetti collaterali (vedi AstraZeneca) e tanti giovani che non vogliono sottoporsi al vaccino per principio preso, essendo a priori ‘No Vax’. Poi ci sono persone fragili, con malattie rare che vorrebbero al più presto vaccinarsi e non vengono ascoltate, vengono rifiutate perché, dopo le categorie dei ‘furbetti’ che hanno bypassato le priorità della popolazione anziana, il Generale Francesco Paolo Figliuolo, con un’ordinanza ha ribadito che si devono vaccinare prima gli ultraottantenni, poi gli ultrasettantenni e così via. La Signora trentasettenne di Anzio Jessica, tramite i social, ha fatto un appello al Presidente Mario Draghi affinché venga vaccinata al più presto poiché è affetta da una malattia rara ‘mastocitosi sistemica’, oltre ad avere altri problemi di salute. Inoltre ha una bimba piccola e teme di prendere il Covid-19, teme di morirne. Lei purtroppo, per la nostra Regione, non rientra nelle persone fragili. Eppure, dopo che il suo medico si è rivolto alla ASL Roma 6, si è recata in ospedale, ma dopo tante ore, con il rischio di essere infettata, è dovuta tornare a casa senza essere stata presa in considerazione. E’ giusto tutto ciò? Secondo noi oltre all’età che dovrebbe condizionare nelle scelte prioritarie, si dovrebbe tener conto anche dei malati gravi. Come la Signora Jessica, tante altre persone si trovano nelle stesse condizioni e temono per la loro vita.
Rita Cerasani
Progetto andrologico
Enorme successo ha riscosso la videoconferenza del 18 marzo sul Progetto Andrologico Distrettuale che ha visto partecipare oltre 800 persone tra Dirigenti, Docenti, studenti e genitori di tre scuole del nostro territorio che hanno aderito a questa iniziativa promossa dal Rotary Club Golfo d’Anzio – Anzio e Nettuno.
L’Istituto “E. Loi” di Nettuno, l’Istituto Nautico “De Pinedo Colonna”, sede distaccata di Anzio e l’Istituto “Apicio – Colonna Gatti” di Anzio e Nettuno hanno partecipato al progetto di rilevante finalità preventiva, la cui efficace ricaduta non mancherà di dare, anche sul piano sociale, frutti positivi e duraturi.
La socia decana del Club prof.ssa Anna Maria Resta, referente del Club, ha contattato le scuole di Anzio e Nettuno al fine di rendere più capillare possibile da diffusione dell’iniziativa distrettuale.
La prof.ssa Daniela Tranquilli Franceschetti, ideatrice del progetto, unitamente all’urologo prof. Antonio Pastore, hanno illustrato contenuti e finalità, in chiave divulgativa, nell’intento di sensibilizzare gli educatori e i giovani a maturare la consapevolezza degli effetti collegati alla specifica problematica medica.
L’organizzazione perfetta di Anna Maria Resta la regia telematica del Presidente Rotaract dott. Matteo Esposito hanno contribuito al successo dell’iniziativa.
Il Rotary Club Golfo d’Anzio – Anzio e Nettuno ringrazia tutti per la partecipazione.
The Jones Way
Il 26 Marzo, il duo fusion jazz The Jones Way nato ad Anzio nel 2012, ha rilasciato il loro EP di debutto intitolato “self-portrayed stories”.
E’ una piccola raccolta di cover ed inediti come “Apartment 2”, “Apartment 2 (Reprise)” e “Girotondo”.
“self-portrayed stories” è possibile ascoltarlo e acquistarlo su tutte le piattaforme digitali. “self-portrayed stories” è un viaggio alla scoperta di chi sono e cosa le ha portate fin qui.
La loro storia ne incontra altre e libera l’immaginazione di chi ascolta, un percorso di crescita ricco di rapporti umani costruiti passo dopo passo da Silvia Segatori e Annalisa Bruschini.
Le due donne, trasferitesi in Irlanda nel 2015, hanno voluto riscoprire le proprie origini con l’inedito “Girotondo”, un inno tutto Italiano, per le persone che si sono sentite in dovere di giustificare le loro vite, le loro scelte, i propri successi o insuccessi.
Inoltre hanno arricchito questo progetto grazie alle collaborazioni di personalità artistiche locali come il Sassofonista Matteo Marseglia e il ballerino del Berlin Staatsballett Marco Arena e italiane come la Graphic Designer e Illustratrice Silvia Mammarella.
Per ascoltare o acquistare “self-portrayed stories” e saperne di più: https://linktr.ee/thejonesway
Per maggiori informazioni sul progetto o per possibili interviste, è possibile contattare le The Jones Way tramite email a thejoneswaymusic@gmail.com.
La politica e il Governo del paese nelle mani della Magistratura
Fenomeno Magistratopoli
Se mi chiedessero quale è, in questo momento, il problema più grave per la tenuta democratica della nostra Repubblica, certamente non penserei alla crisi economica e nemmeno a quella pandemica; perché conosco questo Popolo e so delle mille risorse di cui dispone per far fronte alle catastrofi di cui patisce i danni e conosce gli effetti. Non so però se il nostro Popolo avrà la capacità di comprendere la gravità del male oscuro che ha colpito e di cui soffre da anni l’amministrazione della Giustizia in questo Paese, perché esso non incide nella carne viva della sua quotidianità, anche se ne condiziona in modo gravissimo e sistematico la vita politica come una piovra fa con un mollusco. Eppure di questo male soffrono migliaia di cittadini che patiscono le pene di procedimenti sbagliati, di azioni vessatorie, e di vere e proprie illegalità commesse da persone di giustizia poco capaci o troppo motivate, per venire poi spesso assolti o prosciolti. Un fatto tanto più grave se commesso da chi non paga per gli sbagli che fa e per i danni che causa anche quando quei danni ha commesso non per errore ma per scelta ideologica. Ammontano a circa 30 milioni l’anno i risarcimenti pagati a migliaia di cittadini italiani ingiustamente condannati. Quante volte si è sentito parlare delle “toghe rosse” o della “magistratura politicizzata” che ha cambiato il corso della politica? Troppe volte per non diventare, nell’immaginario collettivo, l’atteggiamento del politico colpevole in cerca di vittimismi a buon mercato. Chi ha i capelli color argento, si è costruito della Magistratura l’immagine che eroi come Falcone, Borsellino, Coco, Bachelet, Minervini e tanti altri gli hanno impresso nella mente con la loro storia di una vita immolata nel nome sacro della Giustizia. Erano i tempi delle BR e di una Mafia imperanti.
Ho letto il libro inchiesta “il Sistema” di Luca Palamara accompagnato dalla penna del direttore del “Giornale” e mi si è squarciato uno scenario di intrighi e collusioni; un verminaio indegno del Paese in cui il Diritto Moderno ha le sue origini. Ne emerge l’immagine di una vita politica che è controllata in ogni suo aspetto dal potere giudiziario che ne condiziona gli indirizzi, ne modifica le decisioni e ne punisce coloro che trasgrediscono al “sistema”. Non si tratta solo di un racconto di eventi ma di una arringa accusatoria di 300 pagine con fatti, nomi, cognomi, circostanze e prove inoppugnabili scritte, molto spesso in atti ufficiali. Dal libro-documento scaturisce una politica vigliacca e timorosa incapace di usare il Parlamento per cambiare il “Sistema”. Una politica che usa il “Sistema” per eliminare i propri avversari ma che, poi al sistema deve dare quello che esso chiede per perpetuare il suo potere di decisione nel suo interno e quindi nei confronti da chi la giustizia deve amministrare.
Alla domanda di Sallusti “quale è la strategia del sistema?”, Palamara replica “impedire che un governo di centro-destra vari le riforme per noi inaccettabili”. La corrente, che ha referenti nella sinistra del nostro Paese, ne ha condizionato la vita politica fungendo da clava nei confronti dei partiti di destra. La Procura di Milano, agli ordini per Procuratore Capo Bruti Liberati, secondo la testimonianza di Palamara, era diventata un centro di potere, una specie di “longa manu” della sinistra italiana “uno dei magistrati più potenti e temuti d’Italia vero faro dell’egemonia culturale della sinistra giudiziaria” usato contro Berlusconi. Palamara racconta “quando nel gennaio 2011 partono le perquisizioni e Berlusconi viene indagato per concussione lo dico onestamente eravamo tutti un pò perplessi” e se era perplesso uno che di quel sistema era il santo protettore allora vuol dire che Berlusconi era stato incastrato dal “Sistema” e lo rimarrà per anni fino all’interpretazione retroattiva della legge Severino che lo caccerà dal Parlamento ed alla condanna della Cassazione, che uno dei quattro giudici (Amedeo Franco) che la comminarono, confesserà che era stata “pilotata”. Quindi, secondo Palamara, la politica italiana ed il Governo di questo Paese sono stati per decenni nelle mani della magistratura, dei suoi referenti della politica di sinistra che si interfacciavano col Quirinale e con la complicità interessata di un giornalismo asservito al “Sistema”. Detto così sembrerebbe un’ipotesi di analisi politica, se non fosse tutto nero su bianco, tutto scritto e documentato e non dal solito analista politico schierato e foraggiato, ma da chi di quello che racconta è stato interprete primario e, per un certo periodo, il vero “deus ex machina”. La lotta fra le fazioni, l’eliminazione di magistrati come De Magistris, Robledo ed Ingroia, la punizione di ribelli come Woodcock, la comparsa di cecchini per distruggere il magistrato che non sta al gioco, formano un quadro avvilente che deve far tremare tutti coloro che vedono nella Giustizia e nella sua amministrazione il vero elemento di equità sociale in un Paese con mille discriminazioni. La frase scritta nei tribunali che la “Giustizia è uguale per tutti” risulta essere falsa. Ed ora che succede? Il Sistema è stato debellato? Niente affatto se è vero come è vero che esso muove attualmente l’azione contro Salvini che, come certifica Palamara nel suo libro, “anche se ha fatto il suo dovere.... deve essere combattuto”. Nel trambusto causato da Palamara e dal suo libro-denuncia, si sta cercando di buttare tutto sotto il tappeto, con qualche espulsione, qualche dimissione e qualche cenno di disimpegno; il Tribunale di Perugia, che è competente, è fatto di magistrati e, come ripete Palamara nel libro, “cane non morde cane”. Il marcio ha raggiunto radici così profonde che non può essere chi è stato artefice o complice del sistema, sempre secondo Palamara, a trovare una soluzione perché “non esiste nessun magistrato che ha raggiunto cariche apicali che non sia stato soggetto al Sistema”. Ci vorrebbe un’eccezionale reazione della politica capace di rovesciare il tavolo e riscrivere le regole: prima fra tutte quella delle divisione delle carriere e seconda quella della responsabilità dei magistrati. Quest’ultima è un altro esempio dell’arroganza del “Sistema” che ignorò l’esito di un referendum vinto con circa l’80% da coloro che ne richiedevano l’applicazione. Sarà capace un Parlamento, guidato da un partito che nella propria bandiera ha il simbolo delle manette, a rivendicare il primato della politica contro l’egemonia della magistratura? La connivenza di una stampa da anni asservita, sta cercando di tenere sotto silenzio il rumore di un vaso di Pandora ormai aperto, anche se solo in parte. Il tanfo che ne fuoriesce deve correre nelle strade di questo Paese, in ogni casa, in ogni vicolo ed arrivare in Parlamento per chiamare i rappresentanti del Popolo a costituire una commissione bicamerale con i poteri di indagine che possa abbattere il “Sistema”, rimuoverne gradualmente le incrostazioni e mandare in galera chi ha commesso reati. Poi dovrà essere lo stesso parlamento a fare in modo che la “legge sia uguale per tutti” e ciò potrà esserlo solo dopo che il giudice sarà il più capace e il più onesto intellettualmente e quando, come dice la Costituzione, esso sarà solo guidato dalla Giustizia.
Sergio Franchi
Padiglione segnala
Sulla scia del fruttuoso progetto “Lavinio Segnala” e in collaborazione con i Volontari di Lavinio Civica, abbiamo dato vita a questo nuovo programma, che di fatto mette su carta un’attività che stavamo già svolgendo dagli albori del Comitato.
Trattasi di uno spunto per alimentare il senso civico degli abitanti della zona, segnalando auto abbandonate, discariche illegali di rifiuti, dissesto stradale, disservizi e qualsiasi altra problematica che affligge il quartiere. Siamo sicuri che solo così potrà nascere nei cittadini una forte convinzione che portando a galla i problemi questi potranno essere risolti dalle Autorità competenti.
Padiglione Segnala e Lavinio Segnala sono solamente la base di una campagna di sensibilizzazione nei confronti di queste tematiche, soprattutto ambientali, che dovrebbero essere a cuore di tutti noi.
Potrete farci pervenire le varie segnalazioni su Facebook Messenger, Instragram Direct e WhatsApp (questo il link per accedere al gruppo: https://chat.whatsapp.com/Btol2YnKf26Kp004SMk65B).