L’importanza di avere un punto di riferimento H24 per non sentirsi soli
Emergenza violenza
“Ora più che mai bisogna dimostrare responsabilità e amore per la vita. Abbiate rispetto di voi stessi, delle vostre famiglie e del vostro Paese. E ricordatevi di coloro che sono quotidianamente in corsia per curare i nostri malati. Rimaniamo uniti, ognuno nella propria casa. Evitiamo che il prossimo malato possa essere un nostro caro o noi stessi”.
Questo uno dei post scritto da Lorena, studentessa di medicina, prima di essere uccisa nella sua casa, dal compagno, nell’ultima giornata di marzo.
Lorena non è l’unica. Il suo nome si aggiunge a Larisa (4 marzo), Barbara (10 marzo), Bruna (13 marzo), Rossella (19 marzo), una lista di vite spezzate dalla violenza maschile anche se si è giovani, anche se si è istruite, anche se si ha un lavoro. Proprio come il virus, la violenza può colpire tutte, ma se contro il virus ci si protegge restando in casa, per il secondo la casa può diventare il luogo di violenza e omicidi mostruosi.
La violenza contro le donne resta uno dei maggiori problemi di salute pubblica globale e tende ad aumentare durante ogni tipo di emergenza, inclusa l’epidemia del COVID-19.
Gli ultimi dati pubblicati ci indicano come la prevalenza della violenza sulle donne sia triplicata durante l’emergenza del COVID-19.
Infatti vi è la difficoltà delle donne di avere spazi e possibilità sicure per chiedere aiuto, a causa della costante presenza del partner violento tra le mura domestiche.
I dati parlano chiaro, le donne rinchiuse in casa con i loro aguzzini non chiedono aiuto! E coloro che riescono a farlo potrebbero non ottenere l’acceso alle case rifugio, che purtroppo sono costrette a non accettare nuovi ingressi, per tutelare le ospiti che già vi sono ricoverate. Ma esistono altre realtà, con ulteriori difficoltà legate al tragico momento che stiamo vivendo: le donne assistite già avviate in percorsi di autonomia e di inserimento lavorativo, a causa della sospensione dal lavoro, sono impossibilitate a pagare l’affitto, le bollette, le spese, soprattutto quelle di prima necessità. Tale situazione rischia di rendere le donne nuovamente esposte alla violenza, soprattutto nei casi di maggiore fragilità in cui, proprio per ragioni economiche, potrebbero essere costrette a ricontattare il maltrattante.
Obbligate a restare in casa non sono solo le donne e i loro partner violenti, in molti casi sono presenti anche bambini che si ritrovano, in questa peculiare situazione, a trascorrere ancora più tempo tra le mura domestiche essendo state sospese tutte le attività scolastiche, sportive e ricreative e risultando esposti a scene violente o, peggio, a maltrattamenti diretti.
La condivisione di dati e informazioni relative al fenomeno della violenza al tempo del COVID19 è essenziale per proteggere donne e bambini vittime, non farli sentire soli, ulteriormente abbandonati ed isolati. Il problema della violenza di genere e della violenza domestica si acuisce a causa di questa particolare crisi che stiamo attraversando, ma risulta necessario sensibilizzare su questo fenomeno, con gli strumenti che la situazione epidemiologica ci lascia a disposizione: misure di sicurezza, supporto psicosociale, servizi di assistenza sono alcuni degli incentivi essenziali per salvaguardare le vittime.
A livello nazionale esiste il numero 1522, che continua ad essere attivo anche in questo periodo di emergenza, al quale è possibile rivolgersi 24 ore su 24 per chiedere aiuto.
Sul territorio laziale molte le Associazioni e i Centri Antiviolenza attivi.
Continua a restare attivo anche lo sportello “Uscita di Sicurezza” sul territorio di Nettuno, dove si può chiedere aiuto chiamando il numero 3296340772.
Anna Silvia Angelini
L’ultima raccolta di poesie di Maria Paola Cerasani
Poesie intense
Talvolta non amiamo leggere raccolte poetiche, ma preferiamo opere letterarie in prosa (romanzi, racconti, fantasy, novelle); invece: “Tutto il sapere umano resterebbe nelle tenebre se non fosse illuminato dalla luce della Poesia” (Cicerone). Proprio questa massima ben si addice all’Autrice di “Trame di vento e d’acqua”, l’opera prima di Maria Paola Cerasani che raccoglie 75 poesie scritte nell’arco di oltre quaranta anni. Vi sono componimenti databili ad epoche diverse della Sua vita che apparirebbero lontani tra loro, se Maria Paola, novella Penelope, non li avesse legati, intessuti in una mitica tela. Ed in molte poesie il riferimento a Penelope, di omerica memoria, traluce con malcelata evidenza, come pure al suo amato Ulisse. Mentre Lui affronta tante imprese, Lei, pur restando ‘alla finestra’ intraprende lunghi viaggi nel suo mondo interiore, rimanendone l’indiscussa protagonista. Maria Paola, come Penelope, tesse e disfa la tela nelle ‘piccole odissee quotidiane’ attraverso la Sua personalissima scrittura poetica, evocante stati d’animo e desideri repressi che affiorano dall’intimo della Sua intensa sensibilità. Scrittura scarna la Sua, scabra, che avvolge, colpisce, emoziona, in un crescendo nostalgico di tempi vissuti, mai dimenticati. E’ giustamente da considerare ‘poliedrica’ Maria Paola Cerasani, nata a Roma, che vive e lavora a Nettuno come insegnate nella scuola dell’infanzia. Fin da piccola si dedica al disegno, alla pittura e compone poesie. Dal 1999 al 2017 frequenta l’Accademia delle Arti Visive e Musicali di Lavinio. Dal 1993 al 2017 ammiriamo le Sue opere visive, corredate talvolta da testi poetici, in mostre personali e numerose collettive, collaborando con l’Associazione culturale Synkhronos. Dal 2003 al 2006 è presente a “Segni x Libri”. Nel 2009 allestisce un’opera con sassi levigali nella fontana di Piazza Pia, ad Anzio, per la 2ª edizione della Biennale di Arte Contemporanea “Shingle 22 J”. Suoi testi sono stati pubblicati in varie antologie poetiche. “Trame di vento e d’acqua”, che è suddivisa nelle sezioni: Strisce di luce, Il giorno declina, Trame di vento e d’acqua, si avvale della nota di Ignazio Gori ed è corredata dalle tavole artistiche di Paola Abbondi, a cui tanti premi e riconoscimenti sono stati assegnati durante la carriera. Le fotografie sono di Quirino Pollastrini. La stampa per FusibiliaLibri è stata curata da Dona Amati. WEB: www.fusibilia.it e-mail: fusibilia@gmail.com (Tel: 3460882439 – 3471808068).
C.R.
5xMille al Bambino Gesù
L’Ospedale Bambino Gesù è classificato come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico da oltre 27 anni. Ha sviluppato un’attività scientifica riconosciuta a livello Internazionale. Circa 700 i ricercatori coinvolti nei progetti dell’Ospedale.
E’ attivo il più grande laboratorio di ricerca europeo, con un’ottima officina farmaceutica (cellfactory) per la produzione di cellule staminali presso la sede dell’Ospedale di San Paolo.
Questo è il motivo per cui esorto tutti coloro che sono intenzionati a contribuire con il 5 x mille all’Ospedale Bambino Gesù per ringraziare i Medici e tutto il personale infermieristico che si adoperano, per i piccoli ricoverati, con passione.
Di questo ne sono certissimo perché, recentemente, ho dovuto ricoverare, mia nipote ed è stata trattata da piccola principessina. Ora è tornata a scuola in ottima forma.
Un sincero ringraziamento.
Eduardo Belcastro
Trovato Aron
La disperazione della proprietaria Raffaela Zorzoli che già da diverso tempo reclama la scomparsa di Aron ha portato il Nucleo Cinofilo della Protezione Civile di Anzio Le Aquile con a capo il cordinatore Emanuela Pistolesi ad incrementare le ricerche, difatti dopo due settimane Aron è stato ritrovato presso le campagne di Tor Caldara.
Il pelosetto in data 30 marzo si era allontanato da casa e da li sono state vane le ricerche e gli appelli fatte sui social.
“Oggi grazie ad una buona attività di ricerca La Protezione Civile ha riportato Aron dai propri padroni - aggiunge il presidente Salvatore Lupoli - a breve sul territorio tante novità a tutela dei nostri Amici a 4 zampe”.