Riunione inusuale della conferenza dei capigruppo
Futuro della Capo d’Anzio
Riunione informale dei Capigruppo sul Porto di Anzio. Le precisazioni del Presidente del Consiglio Comunale, Roberta Cafà: “Prendiamo atto dai Media che il Capogruppo, Luca Brignone, ha rivisto la sua posizione sull’attività ordinaria espressa ufficialmente in Consiglio”
“... a questo punto per quanto mi riguarda e per quanto riguarda il mio gruppo faremo noi un passo indietro e non parteciperemo alle ordinarie attività del Consiglio e delle Commissioni...”.
“E’ l’estratto del verbale del Consiglio Comunale del 23 marzo, con quanto, inequivocabilmente, dichiarato dal Capogruppo Luca Brignone. Prendiamo atto dai Media che il Capogruppo ha rivisto la sua posizione, anche in riferimento alla riunione informale ed ordinaria sul porto della settimana scorsa, preannunciata dal Sindaco ai presenti in Consiglio. Pertanto sarà formalmente convocato anche per le attività ordinarie e per gli incontri informali, così come è stato sempre convocato, con la trasmissione della relativa documentazione, in tutte le riunioni dei Capigruppo e nei Consigli Comunali precedenti, ai quali ultimamente non ha comunque partecipato per sua libera scelta”.
Lo ha affermato il Presidente del Consiglio Comunale della Città di Anzio, Roberta Cafà, in riferimento alla nota stampa diffusa dal Capogruppo, Luca Brignone e dal Consigliere Comunale, Maria Teresa Russo, sull’incontro informale dei capigruppo della scorsa settimana.
Presidenza del Consiglio
Abbiamo appreso con sconcerto che venerdì si è tenuta una commissione capigruppo per discutere del futuro della Capo d’Anzio spa, senza alcuna convocazione o comunicazione ufficiale. I consiglieri sono stati ‘invitati’ attraverso una comunicazione personale senza utilizzare la solita comunicazione rivolta a tutti i Consiglieri Capigruppo, con esclusione degli scriventi.
È vero che nelle ultime settimane, in linea con quanto sostenuto in consiglio comunale, abbiamo optato per un parziale distacco dalle attività di ordinaria amministrazione in attesa degli esiti della commissione di inchiesta, nella speranza che possa fare completa chiarezza e ripristinare una serenità amministrativa che da troppo tempo manca. Questo tuttavia non esime la Presidente del Consiglio Comunale ad inviarci documentazione e convocazioni come a tutti gli altri consiglieri. Avremmo peraltro partecipato alla commissione vista la assoluta non ordinarietà dell’argomento, ovvero la situazione critica della Capo d’Anzio.
La discrezionalità utilizzata per convocare la conferenza dei capigruppo che viola i basilari principi di funzionamento delle istituzioni democratiche, pertanto abbiamo ritenuto di informare il Prefetto su quanto accaduto.
I Consiglieri comunali
Luca Brignone
Mariateresa Russo
Tante sono le iniziative poste in atto dai comuni per aiutare i profughi ucraini
Il Comune di Anzio latitante
L’amministrazione comunale informa che è stato costituito il coordinamento unitario cittadino per il sostegno alla popolazione ucraina. A questo proposito l’assessorato alle Politiche sociali ha pubblicato un avviso pubblico rivolto ad enti del terzo settore per la manifestazione di interesse ad aderire alla rete comunale di aiuti verso i cittadini profughi provenienti dalle zone interessate dal conflitto Ucraino.
“A seguito all’intensificarsi delle violenze e dell’emergenza umanitaria in Ucraina, sottolinea l’assessora al ramo, tante organizzazioni sul nostro territorio si stanno mobilitando per portare il loro sostegno e rispondere alle numerose urgenze ed ai bisogni della popolazione ucraina. Molte sono le necessità urgenti riscontrate, dalla raccolta di materiali e beni di prima necessità, all’assistenza sanitaria, dalle campagne di raccolta fondi, all’accoglienza. Da qui è nata l’esigenza di un coordinamento comunale che possa, facendo rete, rendere più efficace tanta generosità proveniente dal nostro tessuto sociale”.
Costituendo il coordinamento il Comune si propone di favorire l’incontro tra “domanda” ed “offerta” di aiuto, mediante la stesura di un elenco di Enti del Terzo settore che si sono organizzati per sostenere la popolazione ucraina in difficoltà” Questo stralcio di comunicato non proviene dal Comune di Anzio; lo dico per quei pochi che pensano che il Comune di Anzio si premuri di mobilitarsi per dare una mano ai profughi che provengono da una zona di guerra: famiglie composte di donne e bambini che hanno lasciato mariti e padri a difendere la loro Patria contro un’aggressione al loro Paese ma che, per molti aspetti, è un’aggressione all’occidente europeo. No questa è un’iniziativa del Comune di Aprilia ma qualche cosa del genere accade in tantissimi altri comuni.
Ad Anzio il Coordinamento Uniti Per l’Ambiente, che di “core business” pratica quello della difesa del territorio e che non ha disdegnato di mobilitarsi, a livello informativo, anche per l’emergenza pandemica, ha raccolto tra i propri membri una ventina di persone per dedicarsi a dare una mano a gente che non arriva da noi per emigrare ma che ci arriva con il solo scopo di starci il meno possibile. Come è nel suo stile, UPA ha battezzato il gruppo con un nome e ha utilizzato una breve frase che gli ucraini, oggi piu che mai, usano per salutarsi “Slava Ukraini” e cioè gloria all’Ucraina. Ne è stata data immediata comunicazione al Sindaco ed all’assessorato addetto, è stato coinvolto, forse impropriamente, anche il Comandante della Polizia Locale e poi il team Slava Ukraini ha cercato di dare una mano a quei profughi con cui è venuto a contatto dei quali è stata data comunicazione al Comune di Anzio per quei provvedimenti di sussidio che avrebbe messo a disposizione.
Come è noto i profughi ucraini che sono arrivati in Italia sono una frazione di quelli arrivati in Polonia e rappresentano meno del 4% di quelli che hanno lasciato l’Ucraina e ciò nonostante che l’Italia ospiti, con i circa 250.000 componenti, la piu numerosa comunità ucraina in Europa. Il numero ridotto dei rifugiati e l’alta presenza di ucraini in Italia ha fatto si che molte di quelle madri con bambini trovassero ospitalità presso famiglie ucraine che risiedono nel nostro Paese. Questo però non risolve il problema per chi non ha trovato un alloggio e per tutti coloro che, in mancanza di mezzi economici, hanno avuto ed hanno bisogno di qualche forma di aiuto per sopravvivere.
A Lavinio Silvio Marsili, che collabora con Slava Ukraini oltre che essere parte di UPA ANIMALI, ha, come in passato, fatto tanto e bene: ha raccolto, ha inviato ed ha distribuito viveri ed indumenti. Il Rotary Costa Neroniana si è reso disponibile per acquistare alimenti, il Consorzio Lido dei Pini per provvedere a urgenze di altro tipo, si è provveduto a fare una raccolta di indumenti e giocattoli per bambini che sono disponibili presso la responsabile del team operativo Slava Ukaini.
La ditta Gioia bus ha reso gratuitamente il servizio per trasportare una ventina di persone a Roma presso l’Ufficio Immigrazione, come previsto, per chi chiede la protezione come profugo. Insomma la gente e la generosità sono in moto. I soliti noti fanno quello che possono per dare un senso alla socialità ed all’accoglienza in un comune in cui sembra che socialità significhi solo creare legami con comici e cantanti famosi. La gente fa quello che può ed il Comune di Anzio che fa? La situazione incresciosa, che l’amministrazione comunale sta vivendo e che speriamo abbia presto termine, non può paralizzare ogni attività. Il comune non può vivere di bandiere blu. La gente vuole concretezza; l’accoglienza esige decisioni.
Le poche famiglie ucraine che stanno ora godendo della tranquillità della nostra zona chiedono rispetto ed aiuto. Il Comune faccia quello che deve. Uniti Per l’Ambiente ed il suo team Slava Ukraini continuano a fare quello che possono. I cittadini ucraini, profughi dalla guerra, possono rivolgersi al numero 366 219 2306 per avere informazioni e per ottenere l’assistenza che sarà possibile dare.
Sergio Franchi