Il documento per la gestione dei rifiuti ad Anzio mostra lacune ed inadeguatezze
Un contratto che non funziona
Vivendo ormai da molti anni in questa bella città, ho consolidato l’idea che il degrado lento e progressivo che vi si vive sia molto dovuto a carenze di gestione; sembra che chi amministra e decide in questo comune sia privo dell’umiltà dei forte e abbondi invece della prosopopea di crede di sapere ma spesso non sa; manca una visione di eleganza e di efficienza e non mi riferisco solo alla componente politica che, per definizione e per norma, ha comunque l’onere del risultato finale, ma anche alla classe dirigenziale a cui è demandata la gestione ed il raggiungimento degli obiettivi.
I paragoni lasciano il tempo che trovano e quelli fatti con cittadine delle stesse caratteristiche del nord Italia potrebbero sembrare retorici; ma se si va in giro per il litorale a sud di Roma ed anche dell’interno si trovano cittadine pulite ed organizzate che fanno invidia. L’ambiente di Anzio è sciatto, manca di quel minimo di cura che ne potrebbe migliorare la condizione. Siccome molti servizi ambientali vengono eseguiti attraverso il contratto della gestione dei rifiuti solidi urbani, ho atteso con ansia i segnali di un cambio di rotta della nuova gestione da parte della ditta AET rispetto a quella piuttosto catastrofica della Camassa.
Sto seguendo con attenzione la radicazione del servizio e ne sto verificando le modalità nella presunzione che le mie considerazioni critiche possano essere di stimolo a che il servizio sia efficiente ma, purtroppo, le premesse sono tutte negative. Il Sindaco di Anzio, su mia richiesta, mi concesse di prendere visione del capitolato prima che esso andasse in gara, che poi gara non fu, al fine di formulare suggerimenti basati su esperienza e “best practices”.
Mi limitai agli aspetti essenziali e proposi alcune modifiche ma, come ho affermato, chi crede di non aver bisogno dell’esperienza degli altri, ha ignorato o quasi le mie proposte ed i risultati li ritroveremo tutti la prossima estate. Il contratto di servizio è piuttosto scarno e suggerisce un copia ed incolla da altri documenti simili utilizzati in altre città di cui la ditta AET gestisce il servizio rifiuti; tutte località nella parte interna del Lazio e nessuna delle quali ha le caratteristiche ambientali di Anzio.
Ritengo che questo sia un fatto grave perché l’escursione demografica di Anzio è del tutto differente da quelle di Zagarolo, di Genzano o di Palestrina. Il documento dedica spazio ad inutili esplicazioni di tipo didattico, ma manca di molti dettagli riferiti ai servizi essenziali. Per esempio si dilunga a raccontare dei vantaggi della raccolta differenziata e dei successi della ditta ma si limita ad indicare come si prenota il ritiro di un oggetto ingombrante senza fissarne i tempi minimi di ritiro con un generico “Il servizio sarà effettuato settimanalmente su massimo 5 utenze per massimo tre pezzi al raggiungimento di 1 metro cubo oppure massimo 5 fascine di frazione verde” Che ai fini della efficienza e delle garanzie di servizio all’utenza non significa niente. Tra i servizi ingombranti non sono previsti quelli speciali che richiedono uno smaltimento dedicato.
Escludere tale servizio equivale quasi sempre a ritrovare il rifiuto speciale abbandonato a bordo della strada per essere successivamente prelevato e smaltito, con un elevato costo aggiuntivo, a carico della comunità. Sarebbe più logico prelevarlo e smaltirlo su richiesta dell’utente gravandone i costi al richiedente. I centri di raccolta sono sempre chiusi la domenica pomeriggio e di sera, quando la stragrande maggioranza dei turisti lasciano Anzio e non accettano i rifiuti indifferenziati; ricreando lo stesso problema degli anni scorsi, che ha concorso all’accumulo dei rifiuti lungo i bordi delle strade; specialmente durante il periodo estivo.
E’ onere della ditta quello di fornire n 2000 compostiere da 340 litri nell’utopistica convinzione da parte del Comune di Anzio che 2000 cittadini siano disponibili ad effettuare il compostaggio, nelle condizioni attuali di totale assenza di sensibilizzazione, di preparazione e di incentivazione; il che equivale a fare ritenere che le nuove compostiere finiranno sulle carcasse di quelle degli anni passati. Il contratto prevede che “AET si rende disponibile alla realizzazione di un impianto di autocompostaggio e compostaggio di comunità per la riduzione della frazione organica da conferire presso gli impianti di trattamento. L’impianto sarà realizzato presso un Centro di Raccolta presente sul territorio e debitamente autorizzato dall’Amministrazione Comunale”. In mancanza di dettagli non si comprende se questa clausola diventerà qualcosa o resterà un pio desiderio, come non è chiaro se ciò comporterà una spesa aggiuntiva ed in che termini essa verrà considerata.
Sono mesi che il servizio è in funzione ma moltissime strade dei quartieri di Anzio sono decisamente sporche eppure, prendiamo ad esempio Lavinio mare in cui è previsto che “il servizio, nella suddetta zona, sarà svolto sia con metodo meccanizzato che con metodo manuale 4 volte a settimana. Saranno impiegati n. 1 operatore munito di spazzatrice ed un operatore di supporto ed un operatore per lo spazzamento manuale. Nel periodo estivo (15 giugno – 15 settembre) sarà effettuato un passaggio serale, dalle ore 17: alle ore 23:00, impiegando n. 1 operatore, munito di mezzo tipo vasca”.
Vivo in permanenza a Lavinio mare e non ho mai avuto la fortuna di vedere una spazzatrice passare nella mia via. Altra “nota dolens” è il servizio di rimozione dei rifiuti stradali abbandonati dai tanti utenti cosiddetti incivili.
“AET provvederà alla rimozione dei rifiuti abbandonati 2 volte a settimana e anticipando tale frequenza quando si verificassero particolari esigenze o in caso di espressa richiesta da parte dell’Amministrazione Comunale. Nel periodo estivo, dal 15 maggio al 15 settembre, nel centro urbano e nelle zone residenziali o con strutture dedicate alla ricezione degli ospiti saranno effettuati n. 2 passaggi giornalieri (mattina e pomeriggio). Il servizio sarà effettuato con le modalità di seguito specificate: Piccoli accumuli misti o monomateriale inferiori a 3 mc l’Azienda provvederà prontamente alla rimozione senza alcun onere aggiuntivo al fine di evitare ulteriori abbandoni di rifiuto; Medi e grandi accumuli di rifiuti misti o monomateriali superiori a 3 mc l’Azienda provvederà alla rimozione senza alcun onere aggiuntivo per i primi cinque interventi annui; in caso di ulteriori discariche la Società inoltrerà all’Amministrazione una comunicazione dettagliata comprendente:
1) luogo ritrovamento;
2) descrizione delle tipologie di rifiuto presenti con stima delle relative quantità;
3) eventuale necessità di svolgere analisi chimiche per l’individuazione del CER e della composizione del rifiuto;
4) stima costi dell’intervento compreso lo smaltimento;
Il servizio di rimozione dei rifiuti avverrà solo dopo l’accettazione del relativo preventivo di spesa da parte dell’Amministrazione Comunale”
Considerando l’andazzo ben noto, la carenza di controlli, la fortissima evasione dei contribuenti della TARI, la carenza totale di coinvolgimento dell’utenza, la scarsa capacità gestionale, tante saranno le bonifiche finanziate extra contratto, che andranno ad essere pagate dai contribuenti che versano regolarmente la TARI.
Nel servizio di pulizia stradale è prevsita anche la rimozione dell’erba spontanea che cresce ai bordi delle strade e sui marciapiedi “AET provvederà ad effettuare il servizio di diserbo delle strade oggetto di spazzamento compreso lo sfalcio dell’erba e della vegetazione che possa recare pericolo alla circolazione”. Non ho commenti per questo servizio; basta percorrere lo stradone di Sant’Anastasio in tutta la sua lunghezza per vedere in che modo esso viene eseguito. Alcuni marciapiedi sembrano boscaglie.
Come è noto a tutti basta un temporale affinché alcune zone di Anzio si allaghino; la via Ardeatina diventa un fiume. Ciò è dovuto in parte al sottodimensionamento delle condotte fognarie rispetto alle esigenze attuali ma dipende anche dal fatto che le caditoie stradali sono intasate e gli imbocchi nei pozzetti bloccati. Il contratto con la ditta AET così liquida l’argomento: “Il servizio comprende la pulizia esterna dei chiusini, delle feritoie, delle caditoie stradali necessaria a mantenere la perfetta efficienza delle stesse”.
Questo intervento è inadeguato così come espresso ma, anche in questo caso, non mi è capitato di vedere operai della ditta pulire caditoie o feritoie in periodo di alta frequenza di piogge. Nel vecchio contratto Camassa era prevista la realizzazione di due isole ecologiche fisse, illuminate e presidiate nel periodo estivo. Le isole ecologiche erano previste su via Nettunense in zona Zodiaco ed in via Ardeatina zona Lido dei Pini, per evitare che i tanti pendolari estivi e della domenica gettino i sacchi di rifiuti sulla via del ritorno verso Roma. Tali isole non furono realizzate e non sono previste come tali nel nuovo contratto e non se ne comprende il perché. Il Contratto di appalto prevede però qualcosa di significativo e cioè l’introduzione della tariffazione puntuale e cioè, come dicono gli inglesi “pay as you throw” e cioè si paga in ragione della quantità e qualità dei rifiuti che si producono.
Da un’accurata lettura non si comprende il significato di un impegno che non appare definito. Si legge: “l’Azienda, secondo quanto richiesto dall’Amministrazione Comunale, ha analizzato i vari contesti serviti attraverso una valutazione logistica e territoriale propedeutica al passaggio da “tassa a tariffazione puntuale” incluso nell’attuale pacchetto europeo per l’economia circolare” e “AET si doterà di una “base station” in grado di controllare i conferimenti, comunicare con tutte le attrezzature del sistema mediante modem. È costituita da una postazione hardware pc dotata di apposito software adibito alla memorizzazione, gestione, elaborazione ed output di dati, appositamente progettata per interfacciarsi con tutte le attrezzature impiegate e ad essa collegate”.
Non è indicata nessuna tempistica e nemmeno nessuna modalità operativa che includerebbe non solo una piattaforma informatica ma anche un forte adeguamento delle modalità di deposito del rifiuto. Il contratto prevede inoltre la distribuzione dei mastelli per le varie frazioni, ne prevede 5000 per ogni tipo, un numero del tutto inadeguato all’esigenza di tutta la popolazione di Anzio, ma di cui non se ne è vista l’ombra mentre si affronta un’altra estate con secchi improvvisati e sgangherati. Che importanza ha se sulla spiaggia sventola una bandiera blu?
Sergio Franchi