SIMPOSIO
YOUNG SOPHIA
una nuova rubrica tutta per loro: i giovani. Dare spazio alle loro idee, ai loro pensieri, alle loro storie, ai sogni dentro i quali anche i meno giovani possono rispecchiarsi e ritrovare quegli stessi ideali di quando si aveva la stessa età: anche allora si voleva "migliorare il mondo".
Uno spazio-simposio come un’agorà, la piazza dell’antica Grecia aperta alla discussione di tutti, dove dare forma a quel ragionare intorno alle cose, intorno all’uomo e alla polis intesa come comunità di tutti. Una vivacità di pensiero che improntò e distinse la nostra civiltà. Nell’oggi in cui la tecnologia ci ha abituati a veloci ed istantanee comunicazioni, quello della pagina scritta (e stampata), sembra essere un modo obsoleto, e forse poco coerente, all’interno di una società dai ritmi sempre più accelerati. Proprio per questo può diventare un banco di prova, una palestra per rallentare, magari per fermarsi a cercare il tempo… di parlare con più calma, di riflettere su quanto di prezioso possiamo chiedere e raccontare, per offrire la possibilità di un confronto anche generazionale.
Giuliana
YOUNG SOPHIA
Il pensiero dei giovani
È IMPORTANTE LO STUDIO
DEL LATINO
Laudo, laudas, laudat, laudamus, laudatis, laudant... ecc.
di Daniela Francesca Leotta (Chris Cappell College)
Secondo me questa lingua andrebbe reintrodotta nella scuola media, invece sono almeno 40 anni che è stata abolita, perché già i miei genitori, ai loro tempi non la studiarono. Ora, so già che, a meno che io non intenda proseguire con gli studi letterari, non ricorderò molto di questa lingua antica, ma so che il latino rimarrà dentro di me, già si affaccia ogni tanto fra le mie parole e i miei ragionamenti quotidiani, alcune espressioni sono veramente belle e pur traducendole, non rendono allo stesso modo.
Insegnare è un dono e non tutti ne sono capaci, nonostante lauree e titoli, insegnare significa "lasciare un segno", e questo segno, positivo o negativo lo lascia ogni insegnante, quindi insegnare è una grande responsabilità, fare l'insegnante, anzi preferisco dire essere insegnante, non è un lavoro come un altro, ma una vera e propria vocazione, esattamente come lo è fare il genitore!
Sono sempre stata affascinata dalle cose antiche, mi sanno di eterno e l'eterno è meraviglia! Forse è per questo che mi piace molto l'arte, il latino, la letteratura, lo studio della pedagogia ed anche se ancora non è una materia che sto affrontando a scuola, so già che anche la filosofia sarà una materia che mi appassionerà. Non c'è materia più o meno importante, ci sono materie dove un individuo può essere più o meno predisposto, ma a tutte va data la stessa importanza, perché la vita è piena di sorprese e sicuramente è più avvantaggiato ad affrontarla, chi ha con sé un bel bagaglio culturale.
Ho sempre provato ammirazione e fascino per le persone colte, persone che non mi stancherei mai di ascoltare! Un ricordo bellissimo ce l'ho della datrice di lavoro di mio padre, la signora Laura, venuta a mancare da poco, con lei si poteva parlare di tutto: di storia, di letteratura, di musica, di cinema, di teatro, di arte, di filosofia... non c'era argomento che non conoscesse, ricordo l'augurio che mi mandò per il mio esame di terza media, era una frase di Seneca, modificata da lei per l’occasione:
«Nella tua vita non potrai mai dirigere il vento, ma potrai orientare le vele e per orientare le vele nel modo giusto ci vuole determinazione, sacrificio e impegno, cose che tu possiedi in abbondanza, sta a te costruire il tuo futuro che ti auguro essere raggiante e pieno di soddisfazioni».
Sulla mia strada ho incontrato quasi tutti insegnanti con la "I" maiuscola, molti quella "I" la meriterebbero in oro zecchino!
Ricordo ogni insegnamento impartitomi da due professoresse delle medie, l'insegnante di arte e quella di italiano, ai miei occhi due templi di cultura, ho sempre pensato che io fossi predisposta esclusivamente per le materie letterarie e umanistiche, ma ora al liceo, grazie a professori veramente competenti ho iniziato ad amare anche le materie scientifiche e l’inglese e questo è la prova che bravi insegnanti sono quelli che sanno farti amare la loro materia.
Oggi sembra che la cultura abbia perso la sua importanza, spesso tra noi ragazzi c'è chi dice che studiare non è importante, perché tanto poi nel mondo del lavoro, non serve il sapere, ma la spinta giusta, io non mi trovo d'accordo con questa affermazione, perché sono convinta che chi più sa, più vale.
Purtroppo anche tra gli adulti sento spesso dire che lo studio non è importante e in particolar modo le studio di alcune materie, dicono che il latino, come il greco e la filosofia, non servano visto che si trovano solo nei licei e neanche in tutti, troppo difficili e inutili, questo dicono! Eppure esse stimolano il ragionamento, indispensabile per le materie scientifiche, e facilitano l'apprendimento anche di ciò che poi non servirà ai fini di un lavoro perché credo che l'uomo non è il suo lavoro, i suoi titoli di studio, ma è molto di più! Ogni persona è un capolavoro, un capolavoro spesso invisibile agli occhi, ma questo non gli toglie valore, anzi lo rende ancora più prezioso.
L'uomo è un essere capace di pensiero anche se magari svolge attività prettamente manuali.
Il pensiero, la cultura, la capacità di ragionamento e di esprimersi significano a mio parere essere liberi, Socrate già ai suoi tempi diceva che «il sapere rende liberi», ed io mi trovo perfettamente d'accordo con questa sua affermazione.
Purtroppo oggi pare che in molti, anzi in troppi abbiano dimenticato l'importanza della cultura, ma il sapere ti apre molte porte, ti avvicina a molte realtà ed anche se a mio avviso è più importante l'essere che il sapere, sicuramente quest' ultimo aiuta ad essere, concedetemi il gioco di parole, un ESSERE migliore.
IL SETTECENTO
inizio dell’età moderna tra
privilegi di pochi e aspirazioni
all’uguaglianza dei molti.
LA MUSICA
di Gianluca Farulla
(Sapienza Università di Roma, Facoltà di Filosofia)
La musica come intrattenimento
La corte e il teatro, erano i due luoghi più importanti per lo svolgimento dell’attività musicale del settecento, ma anche i luoghi in cui la musica venne confinata ad una funzione di mero intrattenimento e discreto sottofondo che accompagnava i vari momenti della giornata dei nobili.
La poesia è considerata più importante
Fra tutte le arti a detenere il primato sulle altre, in quanto capace di “parlare alla ragione”, mentre alla musica le è offerto il ruolo inferiore accusata di esser troppo legata esclusivamente al piacevole ed al campo del sentimento.
Enciclopedisti e filosofi
riconoscono la capacità della musica di creare affetti ed interagire con l’animo umano. Ma nello stesso tempo sostengono che ciò che è sensazione e sentimento si allontana troppo dalla razionalità. Per questo la musica viene messa nell’ultima posizione nella gerarchia delle arti.
E. Kant, (1724-1804) non è un frequentatore di sale musicali forse e colloca anche lui la musica ad un gradino inferiore perché si limiterebbe a «Giocare con le sensazioni». La musica,quindi non è arte bella in senso elevato, ma solo piacevole. Come esempio cita la musica da tavola utilizzata per allietare un banchetto com’era d’uso già dai tempi antichi. Cerca di approfondirel’argomento nella Critica della facoltà di giudizio del 1790 schematizzando le diverse fasi della estetica musicale nelle sue linee fondamentali.
E. Hanslick, (1824-1904), il musicologo austriaco, solo poco più di cinquant’annidopo, in un clima culturale in trasformazione, con Formalismo e concetto di bello musicale rivaluterà la musica e la sua posizione rispetto le altre arti: «La musica agisce sullo stato d’animo in maniera più rapida ed intensa di qualunque altro bello d’arte. Con pochi accordi noi possiamo essere trasportati in uno stato d’animo che una poesia non raggiungerebbe se non dopo lunga esposizione e una pittura dopo una prolungata contemplazione».
Domenica 15 maggio 2022 ore 16.30
Domus Aurea, esempio di motivi floreali e
figure della mitologia che decoravano le pareti
Clemente Marigliani
LE GROTTESCHE
La riscoperta della pittura antica
attraverso le incisioni e gli acquarelli
dal XVII al XIX secolo.
Simposio in Via Venezia, 19 - Anzio - RM
presso l’Istituto delle Suore Agostiniane a
Lido di Cincinnato
fino a esaurimento posti