Tutti in piazza Roma dopo il disastroso incendio verificatosi il 9 agosto presso l’azienda di stoccaggio rifiuti Loas italia
La manifestazione Tuteliamo 2.0
Si è svolta il 5 settembre scorso in Piazza Roma la manifestazione Tuteliamo 2.0 organizzata da associazioni del territorio e comitati di quartiere a seguito del disastroso incendio verificatosi il 9 agosto scorso presso l’azienda di stoccaggio rifiuti Loas Italia. Un rogo che ha tenuto sotto scacco per oltre una settimana l’intera comunità apriliana e su cui sono ancora aperte le indagini da parte dei carabinieri di via Tiberio per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto. A distanza di quasi un mese manca ancora l’ufficialità del dolo.
All’iniziativa del 5 settembre che ha preso il via alle 15:30, hanno preso parte molte persone che hanno affollato Piazza Roma. Durante il dibattito, che ha riguardato la gestione dei rifiuti e le sue storture, sono intervenuti i rappresentanti del coordinamento dei comitati di quartiere, l’Ona, associazione nazionale amianto, e vari comitati del territorio. Tutti uniti per chiedere a gran voce più tutele per la cittadinanza ma anche che vengano accertate le responsabilità del disastro ambientale del 9 agosto scorso. Richieste che si sommano a quelle non meno importanti dell’istituzione ad Aprilia di un registro dei tumori suddiviso per quartieri, della creazione di una commissione speciale permanente che vigili e verifichi il rispetto delle normative da parte delle industrie insalubri presenti sul territorio o dell’istituzione di un osservatorio sanitario permanente per l’intera area geografica che va da Pomezia a Nettuno.
Non sono mancati momenti di tensione tra i presenti intervenuti all’incontro e i rappresentanti dell’amministrazione comunale di Aprilia.
“Un impianto simile alla Loas - ha spiegato Giorgio Libralato dell’associazione Pontinia Ambiente e Territorio - è stato bocciato a Sabaudia dopo il no del Comune. Non c’è nulla di inevitabile se l’ente programma e regolamenta queste vicende. Purtroppo negli ultimi anni la provincia di Latina è stata interessata da diversi fenomeni malavitosi. I roghi sul territorio pontino partono da molto lontano, almeno dal 2007, con il rogo della Sep. Poi periodicamente ci sono stati altri problemi in altri impianti della provincia. Penso anche alla Kyklos di Aprilia fino ad arrivare alla Loas. Gli strumenti per governare queste situazioni ci sono”.
“Finché non verrà modificata sostanzialmente la normativa che riguarda il ciclo dei rifiuti - hanno risposto il sindaco Terra e l’assessore all’Ambiente Monica Laurenzi - per gli enti comunali sarà molto complicato riuscire ad incidere positivamente. Ad oggi sono infatti i soggetti privati a determinare queste vicende. I comuni sono infatti l’ultimo anello della catena e non sempre sono in grado, da soli, di fermare la nascita di certi impianti. Serve assolutamente un cambio di passo da parte degli enti superiori. Per quanto riguarda il caso specifico della Loas ribadisco che questa azienda ha lavorato in minima parte con il Comune di Aprilia ma era un partner importante per molte aziende del territorio”.
Il dibattito è infine terminato verso le 19. Nonostante Piazza Roma si sia riempita rispetto ad altre e più recenti manifestazioni svoltesi ad Aprilia, ci si aspettava un numero maggiore di partecipanti. Il più grande disastro ambientale della storia recente della città è riuscito a portare in piazza poco più di un centinaio di persone. Da notare infine la quasi totale assenza dei giovani che appaiono sempre molto attenti quando si tratta di intervenire sui social ma egualmente distratti quando il dibattito e la protesta si sposta in piazza.
A.P.