BORGATE NEWS
Non abbiamo apprezzato l’assessore Laurenzi
No, in tutta sincerità non abbiamo apprezzato le parole del nuovo assessore all’ambiente Monica Laurenzi, in quella che praticamente è stata la sua prima uscita pubblica dall’inizio dell’incarico affidatole ad agosto e che più istituzionalmente dovrebbe ricoprire. E ci dispiace dirlo perché tutto ciò è avvenuto a margine di una bella manifestazione di piazza, che in piena emergenza coronavirus ha dimostrato come la cittadinanza apriliana attiva sia in grado di promuovere, organizzare e partecipare ad un’assemblea civile, ordinata e nel pieno rispetto delle misure di contenimento dei rischi. Stiamo parlando ovviamente dell’assemblea pubblica organizzata dal basso, dopo l’incendio divampato presso l’azienda Loas di via dei Giardini, che ha gettato nel panico la comunità. Probabilmente l’assessore non avrebbe dovuto intervenire, dato il senso popolare della manifestazione, che ha dato voce a chi spesso voce non l’ha. E già le prime parole della signora Laurenzi rappresentavano le prime avvisaglie di una mancata simpatia reciproca con la platea, di una scintilla che non illumina. Il nuovo assessore ha infatti ricostruito la storia del movimento no-turbogas, la cui stella è brillata nel periodo 2006-2009, sostenendo di essere stata lei a bloccare la piazza per manifestare. Già in quel momento, probabilmente, a molti visi protagonisti di quel periodo turbolento apriliano, è ritornata alla mente lei, volto di Legambiente, che a tratti sembrava più contestare i contestatori che non il progetto dell’impianto. A distanza di una dozzina d’anni, probabilmente l’assessore ha sperato nell’effetto sorpresa e confidato nella scarsa memoria di molti concittadini. Ma il vero punto di rottura con la piazza si è verificato qualche minuto dopo. Nel momento in cui l’assessore all’ambiente ha confuso le acque, sostenendo che, sì, è importante protestare per la qualità dell’aria dopo un incendio, ma che i veri problemi di inquinamento sono derivati da coloro che hanno costruito abusivamente in attesa del condono e dalla gestione delle acque reflue appesantite dall’abusivismo, la piazza non ha retto il colpo. E la platea ha in breve trasformato lo sgomento iniziale in esplosione di protesta. Anche noi di Acque Chiare eravamo presenti e, umilmente, vorremmo dire la nostra. L’assessore Laurenzi vuole farci sapere che noi residenti nella periferie non raggiunte da depuratori e fognature siamo un problema per la qualità ambientale di Aprilia? Vuole dirci che inquiniamo? Ebbene, questo lo sappiamo già. Sì, siamo consapevoli che la mancanza di opere di urbanizzazione primaria possono a lungo andare compromettere la qualità della nostra Città. Non doveva di certo dircelo l’ultimo arrivato nell’amministrazione, con il suo pubblico e scomposto j’accuse di piazza. Per altro fatto a distanza di 17 anni dalla fine della stagione dell’abusivismo. Lo sappiamo ed è per questo che, ad esempio, il Coordinamento dei Consorzi e delle Borgate è stato fondato qualche decennio fa, anche per collaborare con l’amministrazione per non inquinare. Il Coordinamento, da sempre serio interlocutore dell’ente pubblico, si è sempre confrontato anche con durezza con le amministrazioni, ma sempre civilmente e con rispetto istituzionale. Oggi sono bastate poche parole dell’assessore per guastare quel clima collaborativo e di seria e propositiva interlocuzione. La forma “consorzio”, dovrebbe rappresentare un’opportunità amministrativa significativa da utilizzare per risolvere i problemi del territorio grazie alla partecipazione, anche economica, dei cittadini. Ma per chi governa, questa partecipazione, sembra quasi penalizzante, per l’opportunità politica dell’eventuale mancanza di attribuzione dei meriti. La periferia è diventata un peso; un peso che si alleggerisce durante le campagne elettorali, nelle quali fioccano “pizzate” per raccogliere voti nei pochi locali aperti con coraggio da qualche cittadino che in periferia vive, che investe più di tanti altri per sopperire alla carenza dei servizi pubblici in forma privata (dopo aver pagato gli oneri concessori) perché propedeutici all’ottenimento delle autorizzazioni. Inoltre, proprio perché siamo ben consapevoli del problema dello smaltimento delle acque reflue, noi di Acque Chiare a più riprese da mesi stiamo sollecitando l’amministrazione per l’installazione dei depuratori modulari, temporanei in attesa delle opere di risanamento igienico-sanitario per la cui realizzazione occorrono tempo e soldi. L’assessore è stata nominata da pochi giorni e forse ancora non conosce bene le dinamiche interne alla giunta, ma la invitiamo ad informarsi bene, perché a noi risulta che l’ipotesi non venga presa in considerazione dall’amministrazione senza peraltro spiegarcene i motivi. Sul motivo “noi un’idea ce l’abbiamo”. Ovvero perché tra i promotori vi sono persone politicamente o personalmente invise. Quando l’assessore Laurenzi si sarà informata, sarà il momento di rivolgerle una domanda. Dato che lei in piazza ha detto che la platea non deve essere nemica dell’amministrazione e che bisogna lavorare all’unisono per la causa comune della qualità dell’ambiente, le chiederemo chi in realtà boccia le proposte solo perché percepisce la presenza di “nemici” tra gli interlocutori? E chi in realtà ha a cuore le sorti della Città di Aprilia?
F.to Gruppo Acque Chiare