Nuova strategia del Comune in attesa del Tar
Bonifica via Savuto
Il Comune di Aprilia avrebbe potuto scegliere di aspettare il 27 maggio 2020, data fissata dal Tar del Lazio per l’udienza di merito volta a stabilire la sorte della determina dirigenziale e dell’iter con cui il Comune di Aprilia aveva dato il via libera all’intervento di caratterizzazione dell’ex sito inquinato di via Savuto a spese e a cura della Paguro srl, la società proprietaria dell’area di La Gogna dove aveva in mente di realizzare una discarica controllata. Una determinazione per ora congelata proprio dal Tar, che il 21 novembre scorso aveva accolto la richiesta dell’associazione Italia Nostra di sospendere gli effetti dell’atto, proprio in attesa di una pronuncia nel merito.
Invece, malgrado l’impugnativa dell’associazione ambientalista sia in parte andata a buon fine e in parte in attesa di pronuncia, l’amministrazione Terra ha ritenuto di dover affrettare l’iter per il sito contaminato che attende bonifica da 30 anni e piuttosto che aspettare la decisione del tribunale amministrativo, ha preferito ricominciare da capo la procedura, convocando una nuova conferenza dei servizi per la bonifica del sito di La Gogna.
È quanto si evince dal decreto n.1 del 27 gennaio scorso, con il quale il sindaco Antonio Terra ha deciso di nominare l’architetto Paolo Terribili per l’assolvimento ad interim delle funzioni di dirigente del settore ambiente ed ecologia, quale “unico rappresentante abilitato ad esprimere definitivamente e in modo univoco e vincolate la posizione dell’ente nell’ambito della conferenza dei servizi decisoria”.
Una precisazione d’obbligo, dal momento che il Comune di Aprilia solo pochi mesi fa ha scelto di dotarsi di due dirigenti per lo stesso settore, affidando a Roberto Paccosi il compito di seguire le procedure dedicate a bonifiche e impianti industriali: in questo caso invece a seguire la delicata procedura sarà Terribili, che oltre alla delega all’ambiente conserva il ruolo di dirigente ai lavori pubblici.
Per conoscere l’esito, tuttavia, bisognerà aspettare: la conferenza decisoria in modalità sincrona sul piano di caratterizzazione per la ex Cava di La Gogna si è svolta il 29 gennaio scorso, ma si è conclusa senza una decisione definitiva. Mancavano all’appello alcuni dei pareri chiesti all’Arpa, Asl, Provincia di Latina e Regione Lazio e poiché anche l’assenza di quei pareri oltre al mancato rispetto dei termini per la conclusione dell’iter era stata all’origine del ricorso di Italia Nostra, questa volta il Comune ha preferito rinviare ogni decisione al mese di febbraio.
Francesca Cavallin
Attivata l’autocertificazione di tutte le attività che rientrano nel DM della Sanità n. 132 del 5/9/1994
Censimento industrie insalubri
L’amministrazione al lavoro per aggiornare l’elenco dei siti insalubri, un piano ormai non più veritiero, dal momento che nei trentatré anni trascorsi dalla redazione molte aziende hanno chiuso e altre, con nuovi tipi di lavorazione e nuovi sistemi di produzione si sono aggiunte all’elenco: non solo gli impianti di trattamento dei rifiuti infatti, ma anche gli impianti biogas e biomassa, quelli per la produzione di energia come Turbogas e centrali fotovoltaiche, ma addirittura attività che maneggiano determinate tipologie di prodotti elencati nel Decreto del Ministero della Sanità n 132 del 5/09/1994, dovranno aggiungersi all’elenco ormai datato. Si muove in questa direzione la determinazione 3 del 23 gennaio scorso a firma del dirigente del settore ambiente Marco Paccosi, un avviso pubblico che attraverso l’autocertificazione da parte di tutte le attività che maneggiano particolari sostanze chimiche, prodotti, materiali o particolari tipologie di lavorazione, mira a garantire il rispetto di quanto previsto dal decreto ministeriale, atto necessario per una più approfondita conoscenza del territorio e decisioni più consapevoli sullo sviluppo futuro della città. L’idea di rimettere mano a quel vecchio piano era stata avanzata qualche mese fa: effettivamente l’ultimo elenco è successivo all’approvazione di una delibera di giunta e di consiglio votate nel 1987 e 1988; un tentativo di aggiornamento venne fatto anche dalla Giunta Santagelo, che tuttavia riuscì solo ad approvare in giunta la delibera 132 del 16/05/2007. Il risultato del ritardo è l’assenza di uno strumento per la pianificazione essenziale.
“Improcrastinabile – scrive infatti l’architetto Paccosi – adeguare e aggiornare l’elenco delle attività presenti sul territorio comunale e classificate come industrie insalubri, ai fini di un monitoraggio sullo stato di fatto del territorio comunale, in vista delle intervenute modifiche territoriali e urbanistiche, nonché l’adozione di specifiche prescrizioni che tengano conto dell’esigenza di tutelare la salute dei cittadini residenti e dei lavoratori”.
Spetta ora alle imprese attive sul territorio rispondere all’avviso e comunicare attività e modifiche.
“Un lavoro enorme ma che non può più attendere – specifica l’assessore all’ambiente Michela Biolcati Rinaldi – necessario soprattutto per rispondere in maniera consapevole a future richieste e la futura pianificazione. La dicitura “industrie insalubri” abbraccia un’ampia tipologia di attività, non necessariamente pericolose: include non solo le industrie di prima classe che utilizzano sostanze chimiche nei processi di lavorazione, ma anche quelle dove si utilizzano particolari materiali o prodotti (una vasta gamma che include prodotti di diversa tipologia, dagli abrasivi alle vinacce). Necessario più che mai avere un quadro chiaro: per il momento chiederemo un’autocertificazione, in un secondo momento procederemo anche con i controlli”.
Francesca Cavallin