Contributi locazione
Il Comune di Aprilia informa la cittadinanza che il termine ultimo per richiedere il contributo per il canone di locazione è stato prorogato al 14 febbraio 2020.
Possono presentare domanda cittadini italiani ed europei (o stranieri con regolare permesso di soggiorno) che abbiano un ISEE inferiore a 14mila euro, non siano assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica e siano in regola con il pagamento del canone di locazione.
In particolare, il valore del canone annuo di locazione sostenuto dal nucleo familiare deve esser superiore al 24% dell’ISEE.
Per presentare domanda, è possibile visionare l’avviso e scaricare i moduli direttamente dal sito web del Comune di Aprilia, oppure recarsi presso il Segretariato Sociale di piazza dei Bersaglieri, aperto al pubblico il lunedì e il venerdì dalle ore 10:00 alle ore 12:00 e il martedì e il giovedì dalle ore 15:30 alle ore 17:00.
L’ammontare del contributo è calcolato sull’importo del canone annuo effettivamente versato e non può comunque superare i 3.098,74 euro.
Servizio Comunicazione
Richiesta di pignoramento al Comune per oltre 3 milioni come risarcimento della rescissione della convenzione
Flavia ‘82 ha presentato il conto
Non bastano i debiti e i crediti non riscossi a mandare in crisi le casse del Comune di Aprilia: ora anche la Flavia 82 si è fatta avanti per chiedere all’ente di Piazza Roma il pagamento di oltre 3 milioni e mezzo di euro, dovuti come risarcimento per effetto della sentenza di condanna in primo grado emessa il 23 febbraio 2018 dal Tribunale di Latina. Una sentenza impugnata dal Comune di Aprilia dinnanzi alla Corte di Appello di Roma, ma ormai esecutiva, tanto che la ditta di costruzione nei giorni scorsi ha presentato una richiesta di pignoramento delle somme con decreto ingiuntivo trasmesso direttamente alla tesoreria del Comune. Un nuovo nodo da sciogliere per l’amministrazione Terra, in attesa di consultare i legali per trovare un modo per sbrogliare la matassa.
Nel contenzioso di lunga data tra il Comune di Aprilia e la Flavia 82, la sentenza del giudice Concetta Serino nel 2018 segnò un importante punto a favore del privato, dichiarando che pur essendo legittimato a rescindere la convenzione, l’ente di piazza Roma era comunque tenuto a versare all’impresa 3 milioni 240 mila euro più interessi e spese legali a risarcimento del costo delle palazzine effettivamente costruite in zona 167 e delle quali nel frattempo il Comune di Aprilia è tornato in possesso.
La convenzione fu stipulata dall’ente di piazza Roma il 15 gennaio 1990 con la Flavia ‘82, per realizzare sui terreni ceduti dal Comune nel quartiere Toscanini, alloggi di edilizia economica e popolare. Pur avendo ultimato i lavori per costruire gli immobili, la Flavia ‘82 non realizzò le opere di compensazione - il mercato per la 167, la piazza e un’area verde a beneficio del quartiere - ma chiese il 2 luglio 1996 una proroga della convenzione e poco dopo una variante al progetto per le opere pubbliche, che risultavano inadeguate dal punto di vista strutturale. Stando alla memoria presentata dalla Flavia ‘82, il Comune non rispose mai a quella richiesta, ma dopo aver intimato il 29 febbraio 2003 alla società di costruzione di riaprire i cantieri entro 15 giorni, il 6 febbraio 2004 promosse un ricorso al Tar e con la sentenza 662/2005 ottenne la risoluzione della convenzione in ragione della violazione dell’articolo 17, relativo alla mancata realizzazione delle opere compensative.
Dopo aver impugnato gli atti successivi, l’ordinanza di acquisizione delle aree a sedime su cui erano stati realizzati gli immobili e la delibera integrativa, il 5 maggio 2010 la Flavia ‘82 chiese al Comune di liquidare l’indennizzo dovuto proprio in base a quell’articolo, ma l’amministrazione D’Alessio negò il diritto a ottenere il maxi risarcimento lamentando anche la violazione degli articoli 8, 9, 10 e 11.
La lunghissima vicenda, che da oltre 30 anni si trascina nei tribunali della provincia, nel 2018 si chiuse nel peggiore dei modi, con una sonora batosta per l’amministrazione guidata da Antonio Terra, che negli anni- prima nel 2014 poi nel 2016 - pareva aver avuto la meglio, quando la I sezione Civile della Corte di Appello di Roma nel 2016 si era espressa a favore del Comune, in particolare enunciando il principio secondo il quale, a seguito della risoluzione della convenzione pronunciata dal Consiglio di Stato, tutti i beni realizzati dalla Flavia ritornavano di proprietà dell’ente pubblico.
Con la sentenza del 23 febbraio 2018 invece, il giudice monocratico Concetta Serino, che ha accolto le richieste della società di costruzione, che chiedeva il maxi indennizzo e respinto le istanze del Comune di Aprilia - una difesa basata sul difetto di giurisdizione, sull’infondatezza della domanda e che contemplava la richiesta di condanna per Flavia 82 al risarcimento del danno dovuto all’occupazione illegittima degli immobili, tornati nelle disponibilità del Comune. E a distanza di due anni, Flavia ha deciso di presentare il conto.
Francesca Cavallin