Nominati i presidenti ed i vicepresienti con un centrodestra spaccato
Le Commissioni in Provincia
Che le cose non andavano bene nel centrodestra della provincia di Latina i cittadini lo avevano capito alcune settimane fa quando l’agenda politica metteva all’ordine del giorno il rinnovo del cda di Acqualatina.
In quello scarto politico restò a bocca asciutta Forza Italia, il partito del senatore Fazzone.
Durante la votazione per la nomina dei presidenti e vice delle Commissione consiliari dell’Ente di via Costa ad avere la peggio sono state le formazioni di Lega e Fratelli d’Italia.
Questi i nominativi risultati eletti: - Commissione Trasparenza: Luigi Vocella (Presidente), Nicola Riccardelli (Vice);
- Commissione LL.PP.: Renio Monti (Presidente), Vincenzo Mattei (Vice);
- Commissione Statuto, Programmazione e Regolamenti: Luca Gallinaro (Presidente), Renio Monti (Vice);
- Commissione P.I. e Formazione: Barbara Cerilli (Presidente), Dario Bellini (Vice);
- Commissione Sviluppo e Tutela del Territorio: Dario Bellini (Presidente), Luca Magliozzi (Vice).
Ricordiamo che non risultano consiglieri apriliani perché i partiti ed i gruppi politici della città pontina non sono riusciti ad eleggere nessuno in seno al Consiglio provinciale.
La maggioranza Principi ha diviso i propri voti su 3 candidati restando però a bocca asciutta. Se avesse fatto “cartello” la città di Aprilia oggi potrebbe contare su un esponente del territorio. L’opposizione, da parte sua, non è riuscita ad eleggere il proprio candidato.
“In politica le scelte andrebbero prese sulla base di logiche di governabilità e programmi condivisi, non per accaparrarsi un ruolo e poter quindi esprimere una potenzialità ben lungi dal poter essere confermata alle urne. Alla lunga questa logica non paga e in effetti, anche in provincia di Latina, è Fratelli d’Italia a essere il partito più votato.
Quanto accaduto con la nomina dei presidenti di Commissione della Provincia di Latina rappresenta un’occasione persa per l’intero territorio ma non perché Fratelli d’Italia e Lega si ritrovano all’opposizione. Semplicemente perché vede Forza Italia scegliere di unirsi in maggioranza con gruppi che sono lontani anni luce, per programmi e valori trasmessi e che sono all’opposizione non solo al Parlamento nazionale ma anche in Regione Lazio e in molti Comuni della provincia.
Uniti dalla sola brama di ruoli, sono giunti a una vittoria di Pirro che ha il sapore della ripicca, frutto peraltro della sola incapacità di vero dialogo e confronto. Una scelta che difficilmente potrà essere spiegata agli elettori”.
Così in una nota i consiglieri provinciali di FdI Pierluigi Torelli, Renzo Scalco, Luigi Vocella e Luca Caringi ed il consigliere di Prima la Provincia di Latina (Lega) Nicola Riccardelli.
A stretto giro di posta la replica del Pd. “Ora saremmo curiosi di capire la posizione del segretario provinciale del Pd Omar Sarubbo che, all’indomani della nomina del Cda di Acqualatina, aveva parlato di un atteggiamento predatorio di Fratelli d’Italia, senza peraltro entrare nel merito dei curricula dei professionisti scelti, in autonomia, dai sindaci.
Profili che non sono stati criticati perché, evidentemente, non era possibile farlo.
Quanto accaduto in Provincia, grazie a questo accordo che ha il sapore dell’inciucio, non è frutto di una logica predatoria che mira a “volere tutte le poltrone” come all’epoca aveva detto lo stesso Sarubbo?”, proseguono i consiglieri.
“La politica e il buon governo sono figli anche della lealtà che mal si sposa con una contraddizione in termini evidente a tutti.
Da parte nostra continueremo ad anteporre progetti a logiche spartitorie, continuando a ricercare l’accordo con chi dimostra di avere capacità di dialogo e confronto e soprattutto di sposare i valori imprescindibili per la nostra comunità di patrioti.
Sembra evidente che qualcuno voglia minare l’unità del centrodestra ma il rischio è che resti sempre più ai margini e che quanto accaduto ieri rappresenti sempre più un caso isolato” concludono i consiglieri.
P.N.
Latina seconda provincia per decessi e infortuni
Lavori insicuri
Il lavoro insicuro nel Pontino. Garullo (Uil): “Latina seconda provincia per decessi, infortuni e malattie professionali” .
Due infortuni mortali, 835 incidenti sul lavoro, 357 malattie professionali. I dati Inail del primo trimestre del 2024 - elaborati dalla Uil di Latina – fotografano una allarmante criticità nel territorio pontino.
“Sono numeri – dice Luigi Garullo, Segretario generale della Uil di Latina – che testimoniano quanto il lavoro da queste parti sia insicuro e quanto sia ancora elevato il rischio di contrarre una patologia a causa dell’attività lavorativa”.
Latina - sia per i decessi, sia per gli infortuni, che per le malattie professionali – dopo Roma – è la provincia con le cifre più elevate. In tre mesi la regione ha già contato quindici vite spezzate, 12 si sono verificate a Roma e provincia e una nella Tuscia e due a Latina.
Per quanto riguarda gli incidenti, il dato pontino è più di tre volte superiore a quello di Rieti (265) e quasi il doppio di quello della provincia viterbese (438). A Frosinone sono state 500 le segnalazioni censite dall’Inail mentre a Roma la cifra ha sfondato le settemila unità (7851).
“Un trimestre nero – aggiunge Garullo – che si conclude con l’analisi delle malattie professionali. Se infortuni e decessi sono in lievissimo calo rispetto allo scorso anno (10017 nei primi tre mesi dello scorso anno in tutta la regione, contro i 9889 di questo primo trimestre), le patologie invece contratte sul lavoro per una serie di atti ripetuti nel tempo sono in allarmante crescita: nella nostra provincia erano state 186 tra gennaio e marzo del 2023, nel primo trimestre del 2024 ne abbiamo registrate 181 in più”.
A conti fatti le malattie professionali nel pontino sono circa il triplo di quelle registrate a Viterbo (122), e quasi il doppio di quelle censite nell’area reatina (174), mentre la Ciociaria ne ha contate 281 e Roma 558. I numeri regionali a confronto sono impietosi: 1273 malattie professionali nei primi tre mesi del 2023, 1492 nel primo trimestre 2024.
“C’è urgente bisogno di regole e controlli stringenti – conclude l’esponente sindacale - occorrono poi maggiori sanzioni, maggiori controlli e dall’altro lato meccanismi premianti per le aziende virtuose. Come sottolinea il nostro Segretario generale, Pierpaolo Bombardieri, è necessario istituire una procura speciale in materia di sicurezza sul lavoro e il reato di omicidio sul lavoro per il mancato rispetto delle norme”.
P.N.