Poste Italiane per regolarizzare quelle anonime
Etichetta la cassetta
Continua anche in provincia di Latina l’iniziativa di Poste Italiane “Etichetta la cassetta”. Il progetto che nasce con l’obiettivo di correggere un fenomeno, quello delle cassette postali prive di nominativi, assai diffuso su tutto il territorio e che in molti casi rende complicato lo svolgimento del servizio di recapito della corrispondenza a causa della oggettiva difficoltà nella individuazione dei destinatari da parte dei portalettere.
Complessivamente, in tutta la provincia, sono oltre 1.900 le comunicazioni che i portalettere hanno iniziato a recapitare alle famiglie residenti che presentano le maggiori difficoltà e che richiedono un intervento di collaborazione da parte dei cittadini. Nella precedente campagna di sensibilizzazione, avviata lo scorso aprile, l’iniziativa aveva interessato ulteriori 1.300 famiglie.
Gli interventi richiesti sono semplici: si tratta di regolarizzare le “cassette anonime” e i citofoni privi di indicazioni utilizzando le etichette adesive complete con nome e cognome di tutti i residenti. Le etichette da impiegare, a strappo e adesive, sono incluse gratuitamente nella lettera di avviso dove i cittadini sono invitati anche a comunicare, laddove se ne ravvisi la necessità, l’indirizzo aggiornato a tutti i propri mittenti abituali, in particolare i fornitori delle utenze.
Le lettere di sensibilizzazione sono inviate sul territorio da tutti i Centri di Recapito della provincia ovvero quelli di Latina Mameli, Aprilia, Cisterna di Latina, Fondi, Formia, Priverno, Sabaudia e Terracina.
Particolarmente interessati da questo intervento sono i comuni con meno di 5mila abitanti, un segmento significativo di popolazione a cui Poste Italiane sta dedicando da tempo una particolare attenzione, per accompagnarne la riqualificazione e lo sviluppo sostenibile, come sempre evidenziato dall’amministratore delegato Matteo Del Fante.
Quella delle cassette postali prive di nominativi è soltanto una delle cause di difficoltà esterne cui i portalettere si trovano quotidianamente a gestire. Frequenti sono anche le situazioni di incongruenza tra gli indirizzi riportati sulle spedizioni e gli effettivi domicili dei destinatari, una toponomastica non corretta o non coerente, cassette postali completamente assenti.
Poste Italiane - Media Relations
Dai risultati emergono fuori norma le concentrazioni di berillio ed arsenico
Finiti i carotaggi a Sant’ Apollonia
Da alcuni giorni sono stati pubblicati i risultati dei sondaggi nel terreno effettuati nella zona di Sant’Apollonia per conto della Frales, società che ha presentato alla Regione un progetto relativo alla realizzazione di una discarica e che attualmente è in fase di discussione.
I carotaggi ambientali erano stati richiesti da Arpa nella prima conferenza dei servizi. Serviva, in pratica, un nuovo piano di indagine per verificare e attualizzare, gli eventuali livelli di contaminazione presenti nel terreno visto che quella zona, fino alla fine degli anni ’80 ha ospitato una discarica abusiva dove sono state interrate tonnellate di rifiuti.
L’attualizzazione dei livelli di contaminazione del terreno è un passo necessario affinché poi l’agenzia regionale, ma anche gli altri enti coinvolti nella valutazione di impatto ambientale, possano esprimere un giudizio positivo o ostativo al progetto relativo al deposito di rifiuti presentato dalla Frales. In particolare, gli scavi dovevano esaminare e definire i valori di fondo del suolo in relazioni ad alcuni metalli e metalloidi. I carotaggi sono stati eseguiti in contraddittorio proprio con Arpa. Per quasi tutti i sondaggi, ad esclusione di uno, sono stati prelevati cinque campioni di terreno.
“Dai risultati delle analisi di laboratorio effettuate su campioni prelevati e analizzati - si legge nella relazione presentata dalla Frales - è stato accertato un superamento delle concentrazioni di soglia di contaminazione per il berillio e per l’arsenico. È opinione dello scrivente che il superamento in questione sia testimonianza di uno stato di alterazione qualitativa delle terre e di natura non antropica, da collegare alla presenza di determinate rocce madri e condizioni locali, quindi attribuibili a “valori di fondo” delle terre stesse. Tale tesi è suffragata dall’assenza di attività produttive”.
Secondo lo studio privato presentato dalla Frales, insomma, i livelli di contaminazione sarebbero da ricercare proprio nelle caratteristiche fisiche del terreno di Sant’Apollonia e non dall’azione dell’uomo.
Ora si attendono i risultati prodotti da Arpa che saranno probabilmente determinanti per capire quanto sia inquinata la zona situata alla periferia di Aprilia e che rischia di ritrovarsi con un deposito di rifiuti.
Il progetto presentato dalla Frales Srl prevede un costo totale dell’intervento di circa 28 milioni di euro, di cui 22 milioni relativi ai costi di costruzione.
Il deposito, che secondo il piano avrebbe una capacità produttiva massima di 940mila metricubi, ospiterebbe rifiuti non pericolosi. La finalità del progetto è quella di dotare l’ATO di Latina di un impianto di abbancamento rifiuti per un periodo di almeno dieci anni. Il piano è stato comunque ideato per permettere l’eventuale implementazione della capacità a seconda delle necessità dell’ATO di Latina.
Alessandro Piazzolla