Nel pontino aumentate le ore concesse ai lavoratori
Cassa integrazione
“Nel pontino aumentano le ore di cassa integrazione concesse a lavoratrici e lavoratori. Nei primi sette mesi del 2024 sono state oltre seicentomila, 609.808 ad essere precisi. Nello stesso periodo del 2023 il numero si era fermato a 455.968”. Sono alcuni dati tratti dallo studio della Uil sugli ammortizzatori sociali del Servizio Lavoro, Coesione e Territorio, che la Uil di Latina ha elaborato focalizzando l’attenzione sul suo territorio.
“Nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente – dice Luigi Garullo, Segretario generale della Uil di Latina - scopriamo che le ore sono cresciute di oltre 135mila unità, pari a un incremento del 33,7 per cento.
Percentuali di crescita simili possiamo ritrovarle altrove, in altre province italiane, come a Nuoro (35,1 per cento), Mantova (31,6%), e Grosseto (35,2%). Mentre se ci focalizziamo esclusivamente sul numero assoluto delle ore di cassa integrazione, i numeri del pontino sono simili a quelli di Piacenza (672.221) e Isernia (523.377)”.
Il contesto italiano è articolato: l’aumento della cassa integrazione ha interessato 72 province da nord a sud del Paese. A livello regionale invece la flessione ha riguardato soltanto sette regioni.
“Quanto registrato nel nostro territorio – spiega l’esponente sindacale – è una spia che indica la prolungata sofferenza del tessuto produttivo il quale, nonostante abbia beneficiato di una lieve ripresa economica dopo gli anni della pandemia, resta presente anche perché legata a problemi irrisolti da decenni, come la carenza di opere infrastrutturali moderne ed efficienti, basti pensare alla bretella Cisterna Valmontone ancora da realizzare, con la conseguente assenza di uno sbocco autostradale per Latina”.
“Anche per questo la provincia fa ogni giorno i conti con una situazione di stress – conclude Garullo - che però deve essere affrontata con decisione. Le Istituzioni, con l’aiuto delle parti sociali, sono chiamate ad affrontare queste difficoltà e a risolverle, per evitare ulteriori ripercussioni sull’economia provinciale, salvaguardando così l’occupazione”.
P.N.
L’area del quartiere Agroverde era un fiore all’occhiello della città per i nostri amici a 4 zampe
Bau park abbandonato
Erba alta mezzo metro. Una sensazione di totale abbandono. Il bau park dell’area verde del quartiere Agroverde, situata alle spalle della caserma del reparto territoriale dei carabinieri di Aprilia, non gode di ottima salute. A vederla da fuori, sempre totalmente deserta, viene un pizzico di tristezza. Soprattutto per i tanti apriliani che vivono in zona e che posseggono un amico a quattro zampe. L’erba alta ha completamente invaso il bau park non consentendo ai padroni dei cani di poterne usufruire liberamente. Anche le due panchine presenti all’interno dell’area verde sono quasi del tutto ricoperte dalla vegetazione cresciuta a dismisura senza che nessuno la tagliasse per tempo.
“Sarà da prima dell’estate che non vengono a tagliarla – ci dice una signora che si aggira per il parco Agroverde in compagnia del suo amico a quattro zampe – si può lasciare un’area pubblica in queste condizioni? Ma possibile che nessuno in comune si occupi della manutenzione dei bau-park? Questo è in condizioni disastrose ma anche quei pochi altri presenti in città non godono di ottima salute”.
E dire che il resto del parco Agroverde si presenta curato, pulito, sempre impeccabile. Tutto ciò grazie all’operato del comitato di quartiere che si prende cura quotidianamente dell’area verde che risulta essere una delle più belle della città. La manutenzione dell’area dedicata agli amici a quattro zampe, invece, dovrebbe essere in capo al settore verde urbano del comune di Aprilia, prima facente parte della Multiservizi e poi trasferito nella Progetto Ambiente. Eppure qualcosa non va.
“Qualche anno fa era l’area cani più attrezzata e curata di tutta la città – spiega una ragazza a passeggio con il suo cane – è un vero peccato non poterne più usufruire, soprattutto dell’ombra in estate. Abbiamo la fortuna di avere questi alberi magnifici come riparo dal sole ma poi se il bau park è lasciato in totale abbandono, è del tutto inutile”.
A dire il vero a poche centinaia di metri vi è un secondo parco comunale, quello della Lirica. Qui le cose vanno leggermente meglio. Il parco della Lirica non è sotto la gestione di un comitato di zona ma chi se ne occupa sono direttamente gli operai della Progetto Ambiente. Non è pulitissimo, la sera diventa spesso ritrovo di compagnie di ragazzi che non sempre si comportano civilmente. Anche qui è presente un bau park. Anche qui l’erba avrebbe bisogno di una tagliata e la recinzione, che delimita l’area dal restante parco, dovrebbe essere sistemata per permettere l’utilizzo del bau park in tutta sicurezza.
“Questo sarebbe un parco bellissimo se l’ente comunale investisse qualche euro in più – dice un residente del quartiere – è un’area molto frequentata ma non c’è assolutamente nulla, soprattutto per i più piccoli. A volte basterebbe poco per migliorare un bene destinato all’intera comunità cittadina”.
Alessandro Piazzolla