Il Comune ha incaricato un tecnico per fare i conti
Benefit della Rida
Il Comune di Aprilia affida un nuovo incarico professionale all’ingegner Giovanni Cavallo per calcolare i benefit ambientali dovuti dalla Rida Ambiente e mai versati al Comune di Aprilia nel corso del 2024 e nelle due annualità precedenti.
Il professionista, per l’importo totale di 11 mila 038 euro, dovrà calcolare l’importo totale del benefit che l’impianto di via Valcamonica incassa ogni anno dai comuni che conferiscono la frazione indifferenziata del rifiuto e che da anni non vengono riversati nelle casse dell’ente.
“In relazione al benefit del 4% a favore del Comune di Aprilia, ove è ubicato l’impianto in- si legge nel corpo della determinazione a firma del dirigente Marco Paccosi - è in corso un contenzioso promosso dalla Società nel 2017, avente ad oggetto l’accertamento della sussistenza delle condizioni di diritto per l’applicabilità del suddetto Decreto commissariale all’omonimo impianto TBM, nonché sulla costituzionalità dell’art. 29, comma 2, della Legge regionale n. 27/1998 che ha previsto il “benefit”. Nelle more della definizione del giudizio promosso dalla Società, vi è la necessità per l’Amministrazione comunale di conferire un incarico ai fini dell’accertamento e quantificazione delle somme dovute al Comune di Aprilia a titolo di benefit, ai sensi della L.R. Lazio n. 27/1998 e ss.mm.ii., per e annualità 2022 ÷ 2023”.
Si tratta del secondo incarico affidato al tecnico, che già negli anni passati era stato chiamato dall’amministrazione guidata da Antonio Terra a calcolare l’importo del benefit.
All’esito dell’incarico, lo stesso aveva trasmesso una relazione tecnica che sulla base dei MUD dei conferitori, aveva ricostruito non solo l’importo esatto degli ammanchi pari al 4% di quanto pagato in tariffa da chi conferisce presso l’impianto di via Valcamonica e dovuto al Comune che ospita la servitù, ma anche l’ammontare del benefit che l’ente, in base ai conteggi, stima sia stato pagato solo in parte, dunque al netto del conguaglio per le annualità 2010 -2017.
Stando alla relazione del consulente esterno, Rida Ambiente doveva al Comune di Aprilia 6 milioni 859 mila 287 euro, cifra che includeva somme già accertate per 4 milioni 725 mila 427 euro e una stima prudenziale di 2 milioni 133 mila 860 euro che erano ancora da accertare. Nel dettaglio i 4 milioni 725 mila 427 euro già accertati ed esigibili, includevano 1 milione 690 mila 382 euro di accertamenti per gli anni precedenti dal 2010 al 2017, 1 milione 844 mila 446 euro di integrazione conguaglio dei benefit per gli anni 2010-2017 e l’integrazione del benefit non versato nel 2018, per l’ammontare di 1 milione 190 mila 597 euro.
Gli importi aggiuntivi stimati in attesa di verifiche sulla base dei MUD e dei quantitativi di rifiuti conferiti, ammontavano a 2 milioni 133 mila 860 euro e includevano il benefit non versato per l’anno 2019, pari almeno a 950 mila euro, oltre all’integrazione del benefit per gli anni 2010-2017 di 915 mila 484 euro e 268 mila 376 euro a integrazione del benefit per l’anno 2018.
Ora al tecnico spetterà calcolare le nuove somme, in attesa che il giudice si pronunci su un contenzioso che va avanti ormai da anni.
Edoardo Capri
Il Comune non ha realizzato l’impianto di videsorveglianza finanziato
La Regione rivuole i soldi
Trentaduemila euro concessi dalla Regione Lazio nel 2021 per la videosorveglianza, il Comune di Aprilia costretto a restituire il finanziamento. Si sa che la sicurezza è tra le questioni più importanti e sentite dalla cittadinanza. In questi anni, uno degli strumenti più utilizzato dalle amministrazioni comunali per incrementare la sicurezza sui propri territori è stato quello di moltiplicare le telecamere per avere un controllo maggiore, sia nel centro urbano che nelle periferie. Un ausilio prezioso anche per le stesse forze dell’ordine, alle prese molto spesso con carenze croniche di personale che non sempre riescono a setacciare le aree di competenza. E così ci si affida all’aiuto delle immagini della videosorveglianza per incrementare la sicurezza. Anche il Comune di Aprilia in passato ha cercato finanziamenti regionali aumentare e migliorare questo particolare servizio. Nel 2020 aderì ad un bando promosso dalla Regione Lazio relativo ad un progetto denominato “videocamere con lettore targa in e out”, un sistema di videosorveglianza in grado di leggere le targhe delle auto in transito. L’ente comunale di piazza Roma partecipa all’avviso pubblico, presenta il proprio progetto che convince i dirigenti della Regione Lazio e alla fine rientra tra i comuni vincitori del finanziamento. Nel 2022 arriva un acconto, circa trentaduemila euro, pari all’ottanta percento della somma totale riconosciuta per iniziare a sviluppare il progetto. Programma che prevedeva la realizzazione di quattro impianti di videosorveglianza da piazzare in altrettanti varchi della città. L’idea era quella di rendere più sicuri gli accessi apriliani e di avere un “occhio” particolare alle entrate del centro urbano. L’ente comunale incassa il finanziamento regionale con diversi mesi di ritardo. Il motivo? Sembra che in quei mesi, all’epoca c’era l’amministrazione Terra con Lanfranco Principi assessore alle finanze, vi erano stati problemi con il documento unico di regolarità contributiva, irregolarità che dovevano essere sanate prima di poter incassare i trentaduemila euro dalla Regione Lazio.
Difficoltà di natura economica che però si protrassero più del dovuto tanto che l’ente comunale di piazza Roma incamerò la somma solo alla fine di dicembre 2022. A quel punto la Regione Lazio, oltre a chiedere un resoconto puntuale rispetto a questa vicenda, chiede all’amministrazione di chiudere il progetto in breve tempo, circa sei mesi. Qui però insorsero altri tipi di criticità. In quel momento storico, infatti, ci furono problemi importanti, a livello mondiale, nel reperimento di materiale elettronico. Mancava la componentistica, soprattutto microchip, e ciò ha, di fatto, reso impossibile realizzare il progetto legato alla videosorveglianza nei tempi e nei termini previsti dal bando regionale.
Alessandro Piazzolla
Bloccato il vaccino per neonati
“È inaccettabile che il Ministero della Salute blocchi la somministrazione del vaccino contro la bronchiolite ai neonati!
Con un’ordinanza del direttore del dipartimento del farmaco si ferma una campagna vaccinale fondamentale nelle regioni in piano di rientro, come il Lazio, la Puglia, l’Abruzzo, la Campania e altre.
È scandaloso che i neonati e le neonate, appena venute al mondo, siano già discriminate/i in base alla regione di nascita!
La salute dei cittadini non può dipendere da dove vivono! Ogni bambina, ogni bambino ha diritto a ricevere cure adeguate, senza eccezioni o condizioni.
L’articolo 32 della Costituzione parla chiaro: tutti siamo uguali davanti alla salute.
Non vogliamo un’Italia di serie A e serie B! Per questo oggi ho presentato un’interrogazione al Presidente Rocca.
Deve venirci a spiegare quali azioni intende mettere in campo nei confronti dei suoi amici di governo.
Ci deve chiarire se la salute delle nostre piccole e dei nostri piccoli viene prima degli interessi di partito! Per i diritti di tutti i bambini e le bambine!”.
Così in un post su Fb la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia.
Rosa Lella
Ufficio Stampa Cons.
Eleonora Mattia