Nuovo ciclo di incontri organizzato dall’associazione L’Occhio di Horus. Primo appuntamento sabato 9 novembre nella sede del CdQ Grattacielo
L’arte italiana dai primi del novecento
Proseguendo sulla linea degli anni scorsi, L’Occhio di Horus APS, ripropone anche per la stagione 2024-2025 un programma di lezioni di storia dell’arte, tenute dal prof. Mario Lupini e rese possibili grazie alla sede messa a disposizione dal Comitato di Quartiere Grattacielo.
Sei incontri nei quali vengono illustrati i movimenti e le singole personalità che meglio hanno reso protagonista l’Italia nella storia dell’arte soprattutto della prima metà del Novecento, offrendo un’occasione straordinaria per cogliere l’originalità e la qualità del contributo degli artisti del nostro Paese alla grande avventura dell’arte occidentale del secolo da poco concluso.
Si inizia il 9 novembre con uno sguardo al passato, non tanto lontano, dall’ultimo Ottocento al primo Novecento, quando nasce e si consolida il “mito di Parigi”: la città, posta alla guida dell’arte contemporanea, diviene un grande laboratorio letterario e artistico e viene raggiunta, oltre che da numerosissimi pittori da tutto il mondo, da molti artisti italiani.
Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis e Federico Zandomeneghi vi soggiornarono per confrontarsi direttamente con le novità dell’impressionismo; Filippo Tommaso Marinetti vi pubblica Il manifesto del Futurismo su “Le Figaro” del 20 febbraio 1909; Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Gino Severini, Alberto De Pisis, nel 1928 lanciano lo stile della grande arte italiana, quella del Trecento e del Quattrocento di Piero della Francesca e di Giotto, rendendo la pittura italiana internazionale.
Nel successivo incontro verrà approfondito il ventennio tra le due guerre, in gran parte occupato dal problema della ricostruzione dei linguaggi figurativi travolti dalle avanguardie di inizio secolo, ricostruzione cui contribuiscono gli artisti riuniti attorno al gruppo del Novecento italiano di Margherita Sarfatti: sono gli anni del ritorno all’ordine e del recupero della tradizione artistica italiana, della moderna classicità e del realismo magico.
Il nuovo anno si aprirà con l’incontro dedicato agli artisti del gruppo Corrente, la rivista fondata da Ernesto Treccani, per i quali l’arte è impegnata all’etica della vita, qualifica la vita stessa e alimenta la cultura politica e sociale attraverso una pittura d’impegno civile che prende le mosse dalla denuncia dell’ingiustizia di ogni guerra e si fa portavoce dell’intelligenza italiana d’opposizione al regime fascista.
Il successivo incontro illustrerà l’evoluzione verso il non figurativo, che approda ad un’arte astratta priva di ogni riferimento al mondo delle forme sensibili e che dirige la sua ricerca verso l’ambito dell’informale, inteso non come “informe”, cioè senza forma, ma come “non formale”, realizzando una pittura svincolata dai limiti progettuali e teorici del pensiero razionale.
Il penultimo incontro analizzerà come si è sviluppata la disputa fra astrattismo e realismo nel secondo dopoguerra, quando si confrontano intenzioni ed espressioni variegate che portano alla nascita (e allo scioglimento) di sempre nuovi gruppi animati da artisti come Lucio Fontana, Renato Birolli, Renato Guttuso, Emilio Vedova, Giulio Turcato; disputa che viene superata solo all’inizio degli anni Sessanta con l’arrivo di quella che viene definita la Scuola di Piazza del Popolo: un gruppo di artisti e intellettuali aperti alle novità e che si propongono di svecchiare la cultura italiana, tra cui figurano Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa, Giosetta Fioroni e Pino Pascali.
L’ultimo incontro è dedicato a Giorgio Morandi, uno dei più importanti artisti italiani e internazionali del Novecento. Celebre sin da giovane, venne definito “il pittore del silenzio“ per via della sua arte solenne ed austera, come i semplici oggetti del quotidiano con i quali rappresentava meglio di tanti altri l’intimo e l’animo umano.
L’Occhio di Horus APS