Lavori di messa a norma dello stadio Quinto Ricci
Partite a porte chiuse
Salvo miracoli, il centro sportivo Primavera continuerà a giocare le gare interne al Quinto Ricci a porte chiuse fino al termine del campionato. I lavori per la messa in sicurezza dell’impianto di via Bardi si protrarranno ancora per diversi mesi e le possibilità di vedere un ritorno del pubblico sugli spalti dello stadio in questa stagione sportiva sono ridotte al lumicino. L’amministrazione del sindaco Principi però sta continuando a lavorare per ridare alla città una struttura sicura e che sia rispondente a tutti i parametri di sicurezza vigenti.
“Siamo in attesa del progetto definitivo per la messa in sicurezza del Quinto Ricci – spiega l’assessore ai lavori pubblici Marco Moroni – che dovrebbe essere ultimato entro la fine di questo mese. Ci sono tutta una serie di interventi che dovranno essere realizzati prima dell’apertura al pubblico. Servono nuove luci di emergenza, un nuovo percorso di uscita nel settore ospiti, una nuova uscita di emergenza che dagli spogliatoi, che si trovano nella pancia dello stadio, porti direttamente su via Bardi. Infine, bisognerà mettere mano anche alle illuminazioni delle torri faro presenti all’interno dell’impianto. Sono 64 in totale e per ognuna il costo di intervento si aggira sui 1200 euro. Insomma, stiamo parlando di tutta una serie di lavori non di poco conto. Verosimilmente, la cifra che servirà per rendere a norma il Quinto Ricci si aggira intorno ai 300mila euro”.
Difficile, quasi impossibile, pensare che per questa stagione sportiva si possano rivedere gli spettatori allo stadio. Più realistico pensare, quindi, ad un ritorno dei tifosi dopo l’estate.
“Sapevamo che c’era il forte rischio di andare lunghi con la messa in sicurezza del Quinto Ricci – continua l’assessore ai lavori pubblici – di questo ne erano al corrente anche le società che oggi si allenano e si esibiscono all’interno dell’impianto di via Bardi. Con la nuova normativa non possiamo esimerci dall’andare a sistemare quelle criticità che c’erano da anni. Abbiamo collaudato le due tribune, sia quella in cemento che quella metallica. Quella vicenda è risolta. A febbraio, inoltre, partiranno i lavori per la nuova pista di atletica per un costo che si aggira intorno ai 900mila euro. Nelle prossime settimane decideremo se i lavori di messa in sicurezza li andrà a realizzare direttamente l’ente comunale di piazza Roma o se verranno inseriti all’interno del bando che andremo a realizzare. In quest’ultimo caso, degli interventi se ne occuperebbe direttamente il soggetto a cui verrebbe assegnato il Quinto Ricci”.
Alessandro Piazzolla
Non è vero che su Aprilia le ambulanze saranno tre. Sempre due sotto l’egida dell’Ares
118, tutto come prima
Chi si aspettava un potenziamento del servizio di 118 in città rimarrà probabilmente deluso. Aprilia oggi può contare su due ambulanze private convenzionate con la regione Lazio, Heart Life e San Paolo della Croce, che hanno la loro postazione presso la struttura di via Toscanini. Da anni, quando c’è una emergenza non solo nel territorio del comune pontino ma anche nelle città limitrofe, sono loro ad intervenire in soccorso. All’interno della postazione ci lavorano circa una trentina di operatori sanitari, tra autisti e infermieri. Dal primo febbraio prossimo tutto questo cambierà.
La Regione Lazio, infatti, come da intenti, aprirà una postazione Ares con due mezzi 118 nei pressi dell’ospedale città di Aprilia. Un ritorno del servizio pubblico dopo anni di disimpegno a favore del privato.
Ciò, però, comporterà, parallelamente, il ritiro dei due mezzi privati che finora hanno assicurato il servizio di 118 in città. In pratica, non ci sarà alcuna implementazione del servizio come era stato promesso e annunciato nei mesi scorsi, anche dalla Regione Lazio. Aprilia continuerà a contare solo su due ambulanze e non su tre mezzi come si auspicava da più parti. Questo perché l’ente regionale non ha fondi a sufficienza per sostenere i costi anche di una terza ambulanza. Quindi una semplice sostituzione del privato con il pubblico e non una implementazione del servizio come era stato da più parti, anche dalla Regione Lazio, annunciato. Ed il rischio è che la situazione e le criticità che oggi si riscontrano tutti i giorni a causa dei pochi mezzi 118 rispetto alla grandezza del territorio da coprire, rimangano esattamente le stesse. In più c’è sicuramente la preoccupazione per il destino dei trenta lavoratori del settore privato che rischiano di essere trasferiti chissà dove o, peggio, di rimanere senza occupazione.
“Ci siamo attivati fin da subito per la tutela del personale che da tempo opera sul territorio provinciale e non può essere dimenticato dalle istituzioni - spiega Davide Di Prospero consigliere della Cisl di Latina - insieme alla Cgil e alla Uil abbiamo chiesto un incontro urgente al presidente della Regione Rocca che dovrebbe tenersi questa settimana”.
Alessandro Piazzolla