Tra 30 giorni si saprà se rientra in Consiglio comunale
Il caso Savini
“Siamo convinti della bontà delle nostre ragioni”. Queste le prime dichiarazioni di Rino Savini a seguito della seconda udienza presso il giudice elettivo del Tribunale di Latina, organo che deciderà sul futuro politico di Savini che la scorsa estate incassò la decadenza da consigliere comunale. La mattina dell’11 gennaio in aula le parti hanno confermato le loro posizioni.
A seguito di quella decisione Savini presentò ricorso per far valere le sue ragioni. il 30 novembre la prima udienza e questa mattina la seconda.
Adesso 30 giorni e si conoscerà l’esito di questo giudizio che porterà in caso di vittoria del ricorrente modifiche in Consiglio comunale e oltre.
Si dice convinto di rientrare in Consiglio anche sulla base di recenti decisioni da parte della magistratura che farebbero giurisprudenza. La decadenza maturò per via del fatto che Savini ha in essere un contenzioso con il Comune di Aprilia di natura economica maturato negli anni in cui ha ricoperto il ruolo di commissario straordinario della Multiservizi. La scorsa estate era stato giudicato ineleggibile per ben due volte dall’ex segretario comunale Sabatino Iavarone. Sulla scorta di quel parere, la maggioranza ha preso atto del giudizio negativo e votato la decadenza di Rino Savini che era stato in grado di conquistare ben 438 preferenze personali tra le fila della lista del sindaco Principi “Aprilia 2023”. Tra 30 giorni circa la verità sul caso che potrebbe modificare la composizione del Consiglio comunale.
P.N.
La proposta dell’assessore all’urbanistica Roberto Boi per difendere il territorio
Un apriliano in Regione
Dopo aver portato in porto l’atto definito “Campagna romana”, l’assessore all’urbanistica della giunta Principi si riprende la scena politica. Lo fa durante il Consiglio comunale di venerdì 19 gennaio quello che doveva discutere il progetto di un nuovo deposito di rifiuti a Santa Apollonia ad Aprilia. Ad onor di cronaca il Consiglio comunale ha votato una delibera contraria al progetto ma la scena politica è stata appannaggio del delegato all’urbanistica.
“Non abbiamo un apriliano in Regione Lazio”. L’assessore Boi prova a spiegare le difficoltà del territorio ad avere un potere contrattuale forte buttandola in politica.
Un monito che più volte in questi anni è riecheggiato in città. Fuori e dentro il palazzo. E lo scorso venerdì mattina (19 gennaio) l’assessore ha deciso di esplicitarlo durante i lavori della massima assise sul progetto di un nuovo deposito di rifiuti a Santa Apollonia. In realtà l’assessore non parlava solo di rifiuti e di ambiente, Boi faceva riferimento generale. Ovvio che il pensiero di molti sia andato ad Anzio, Latina e Lanuvio, territori vicini che esprimono o hanno espresso politici nelle assemblee che contano. Aprilia no. Aprilia non è mai andata oltre il consiglio provinciale.
“Comuni più piccoli di noi - spiega il delegato all’Urbanistica - riescono ad eleggere rappresentanti nelle assemblee rappresentative sovra comunali. Invece i gruppi politici apriliani non sono mai riusciti a fare sintesi e far convergere i voti su una o due figure”.
L’assessore Boi nel ragionamento fa un riferimento all’ex sindaco Antonio Terra.
“Ad ogni scadenza elettorale - ha aggiunto l’assessore Roberto Boi - noi apriliani abbiamo portato acqua a candidati esterni. Lo abbiamo fatto sempre”.
In realtà candidature apriliane alle regionali, anche le ultime elezioni regionali, ci sono state ma, voti alla mano, abbiamo scoperto che non avevano nessuna possibilità di successo. O finte candidature o velleitarie. Mancanza di lungimiranza politica? Divisione così netta tra le parti da non permettere convergenze elettorali? Oltre le motivazioni Aprilia resta al palo.
Il centrodestra all’ultimo appuntamento regionale andò in ordine sparso aiutando candidati non apriliani e la maggioranza civica aveva in seno due candidature. Risultato? nessun apriliano è entrato nel Consiglio regionale.
“Un apriliano in Regione - aggiunge Boi - tutelerebbe gli interessi del territorio meglio di altri proprio come succede per i nostri comuni vicini. Si tratta di un discorso che tutti noi avremmo dovuto fare al di là delle filiere di governo”.
Il monito questa volta verrà preso in considerazione? O si tratta di un messaggio ai naviganti della maggioranza? A breve si svolgeranno le elezioni provinciali e qualcosa già si potrà capire.
P.N.