Mensa scolastica
Nuovo incontro venerdì 25 settembre tra l’assessore Miriam Delvecchio, il Dirigente del settore servizi educativi e i dirigenti scolastici dei plessi di Pomezia e Torvaianica.
Oggetto della riunione, il monitoraggio delle modalità organizzative per ripartire in sicurezza. In particolare, ci si è soffermati sull’avvio del servizio di refezione scolastica, che partirà nel periodo compreso tra il 12 e 19 ottobre nelle scuole statali e la settimana prima in quelle comunali.
“A pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico – rileva l’assessore Delvecchio – abbiamo fatto il punto sulla situazione. Ci aspetta un anno diverso, complesso e delicato, con una serie di sfide che possiamo superare solo se tutti insieme.
Oggi siamo chiamati ad affrontare una serie di criticità organizzative che non dipendono dalla gestione del Comune o dagli istituti scolastici, ma che ad oggi non permettono l’avvio del servizio mensa, prima fra tutte l’assenza dell’organico.
Il Comune ha già studiato le modalità di somministrazione dei pasti con la ditta preposta alla mensa e siamo pronti per ripartire con un servizio efficiente e in piena sicurezza.
Ci teniamo a rassicurare le famiglie che per il mese di ottobre saranno conteggiati per il pagamento soltanto i giorni effettivi del servizio”.
Daria Contrada
Staff Sindaco
Città di Pomezia
Il 73% dei pometini e degli ardeatini sono per il taglio dei senatori e dei deputati della Repubblica
Pomezia e Ardea hanno detto SI
A Pomezia netto successo del SI. E’ un voto anticasta?
All’appuntamento referendario del 20 e 21 settembre a Pomezia ha prevalso nettamente il SI, quindi il taglio dei parlamentari, con il 73.81% (15.567 voti), mentre il NO ha ottenuto il 26.19% (5.524 voti).
Ricordiamo che il risultato nazionale è stato di 69,64 % al SI e 30,36% ai NO. Quindi gli elettori di Pomezia hanno dato un consenso al Si superiore al dato nazionale.
Tutti i grandi partiti nazionali e il M5S avevano dato indicazioni di voto per il SI e quindi è normale che anche a Pomezia abbia avuto un consenso così ampio.
E’ comunque un voto anticasta che i partiti locali dovranno recepire? E’ anche una richiesta di rinnovamento e di persone competenti nelle liste e quindi in parlamento, ma anche nelle regioni e nei comuni?
Sorprendono invece i 5.524 elettori che hanno votato a Pomezia il NO se pensiamo che a livello nazionale ufficialmente si sono dichiarati per il NO solo la lista PIU Europa e Azione di Calenda che a Pomezia sono lontani dalla percentuale del 26.19% che ha ottenuto i NO. Quindi vi è un elettorato trasversale che ha votato NO, probabilmente quello più politicizzato ed anche chi semplicemente non ha voluto votare insieme ai grillini.
Altro dato da sottolineare è che a Pomezia vi è stata una bassa affluenza ai seggi con solo il 45.28%, alle urne sono andati infatti solo 21.184 elettori su 46.782 avente diritto. Di contro la media nazionale è del 53,84% quindi superiore a quella di Pomezia (45.28%).
Credo che sia una delle poche volte che l’affluenza a Pomezia è inferiore alla media nazionale, in parte ha influito sicuramente la paura del Covid e anche perché da noi si votava solo per il referendum mentre il dato nazionale è più alto grazie alla superiore affluenza nelle Regioni e nei Comuni dove si votava per le elezioni amministrative locali.
A.S.