Il Litorale • 10/2019
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Pag. 4 Il Litorale ANNO XIX - N° 10 - 16/31 MAGGIO 2019
Corrono voci che dopo una lunga
serie di inadempienze, una perdita
di risorse economiche senza ra-
gione, una gestione del servizio di
raccolta dei rifiuti da periferia di
un paese del quarto mondo, sem-
bra che la gestione Camassa vol-
ga al termine. Sono anni che mi
occupo di rifiuti della loro rac-
colta e del loro smaltimento ed
ho, prima anticipato e poi verifi-
cato che il contratto in corso non
avrebbe funzionato perchè redatto
in modo errato per incompetenza
oppure a proposito. A sancirlo fu
proprio il responsabile politico di
allora e cioè il Sindaco Bruschini
che, in piu occasioni, ha dichiara-
to che la raccolta dei rifiuti come
avviene ad Anzio non è adeguata
al nostro territorio. Il capitolato fu
concepito in camera caritatis dal
“team di esperti” del settore che
alberga nell’Assessorato all’Am-
biente sotto la diretta sorveglian-
za dell’Assessore dell’epoca che
ne trasse motivo per un rally elet-
torale in tutti gli angoli del Co-
mune. Furono fatti film che ven-
nero messi i rete: basta andarseli
a rivedere per comprendere quan-
to ridicolo fosse l’insieme. Quin-
di, come ho avuto più volte occa-
sione di scrivere, il peccato origi-
nale non si può attribuire al gesto-
re e le colpe non sono tutte della
Camassa incluse quelle relative
ad alcune delle inadempienze. Fu
completamente ignorato l’approc-
cio, ovunque condiviso, che il
servizio per la raccolta dei rifiuti
solidi urbani può funzionare solo
se costruito insieme all’utenza.
Nessun coinvolgimento dei citta-
dini avvenne nella fase preparato-
ria, nessun coinvolgimento av-
venne nella fase di presentazione
che fu solo informativa ma, cosa
piu grave, fu che nessuna corre-
zione significativa avvenne nella
prima fase della gestione quando
si erano stabiliti contatti tra l’As-
sessore all’Ambiente ed alcuni
rappresentanti delle associazioni.
Ricordo il tempo perso in incontri
inutili. La collaborazione fu an-
che concretizzata con la firma di
un protocollo fra il sottoscritto e
l’assessore e con la stesura di un
progetto denominato “Clean”.
Tutto tempo perso fra incontri in-
concludenti e diatribe interne
all’Assessorato. Ci ritirammo per
inadempienza manifesta da parte
del Comune. Non si volle accetta-
re nemmeno quello che l’eviden-
za metteva in luce e che la logica
avrebbe dovuto far prevedere. Le
nostre ragioni le raccontano le
strade piene di mucchi di rifiuti
prodotti da un sistema sbagliato,
da un contratto sbagliato, da citta-
dini poco motivati quando non in-
civili ma, principalmente da un
management del tutto incapace di
gestire il servizio. Incapace al
punto che oggi i rifiuti nelle stra-
de permangono in modo imbaraz-
zante ed oltre il 50% degli utenti
non pagano la tariffa facendo pa-
gare la loro parte a cittadini per
bene. Condizioni che in qualsiasi
contesto organizzato comporte-
rebbe l’immediato allontanamen-
to dei responsabili. Ma non nel
Comune di Anzio dove l’avvicen-
damento non avvenne per deciso-
ne politica ma, se ben ricordo, fu
causato dall’intervento della Ma-
gistratura. L’ipotesi di danno era-
riale fu proposta alla Magistratura
Contabile attraverso un esposto
presentato da alcune associazioni
che aderiscono ad Uniti Per
l’Ambiente. Ora sembra che si ri-
parta da capo. Senza la partecipa-
zione attiva dei cittadini alla co-
struzione del servizio, la gestione
L’ordinanza del Sindaco di Anzio,
che proibisce l’uso della plastica
lungo le strutture turistiche del li-
torale comunale, è certamente una
decisione significativa ed anche
un incoraggiamento per tutti colo-
ro, associazioni, enti e privati che
si muovono in difesa dell’am-
biente e che lo fanno nonostante
gli atti di ridicola supremazia e di
arroganza che spesso subiscono
da parte delle istituzioni. E’ stolto
l’amministratore che dimentica
che quando parla ad un’associa-
zione di volontari ambientali sta
parlando ai “rappresentanti della
proprietà” che lui è stato chiama-
to temporaneamente ad ammini-
strare. Purtroppo però quell’arro-
ganza spesso non è fine a se stes-
sa. L’Ordinanza è anche una ri-
sposta alla richiesta che Uniti Per
l’Ambiente aveva incluso nel pro-
getto FareMare 2019, un’iniziati-
va costruita in collaborazione con
la Capitaneria di Porto di Anzio,
con l’individuazione di stabili-
menti “plastic free”; progetto che
verrà attuato nei prossimi mesi di
luglio ed agosto sulle spiagge di
Anzio. Ma che farà in concreto il
progetto FareMare 2019? A parte
l’aspetto di servizio nei confronti
degli utenti del litorale e la colla-
borazione per il controllo sull’ap-
plicazione dell’Ordinanza Sinda-
cale, verranno organizzate, pres-
so alcuni stabilimenti che hanno
aderito al progetto, delle sedute di
divulgazione di elementi di difesa
dell’ambiente. In pratica, in colla-
borazione con gli stabilimenti,
verranno definite delle date in
cui docenti di Planet 2084, che è
una della associazioni di Uniti Per
l’Ambiente, organizzeranno in-
contri con coloro che vorranno
partecipare per discutere dei pro-
blemi dell’ambiente. Consideran-
do le circostanze e l’atmosfera
vacanziera dei partecipanti non si
tratterà di discussioni scientifiche
ma di semplici chiacchierate per
toccare quegli argomenti che da
ogni parte ormai si concorda deb-
bano essere oggetto di attenzione
da parte della gente di questo pia-
neta. E’ ridicolo che in Europa si
riempiano le piazze per sentire
una ragazzina svedese che ci dice
cose di cui si parla ogni sera in
TV. Forse sentirsele ripetere da
una ragazzina sembra piu convin-
cente o forse perchè la società
globalizzata degli slogan ha biso-
gno di simboli da ergere a vessil-
lo di campagne che, purtroppo,
spesso durano una sola stagione.
Noi cerchiamo, al di fuori dal
simbolo e dal luogo comune, di
parlarne con la gente in modo
colloquiale in modo, cioè, che il
messaggio della piazza e della TV
entri nella coscienza e diventi pa-
trimonio del nostro modo di vive-
re. Quindi docenti di Planet 2084
parleranno di ambiente in modo
che tutti possano comprendere.
Parleranno di cambiamenti clima-
tici che stanno provocando danni
epocali, di inquinamento dell’am-
biente che in alcune nazioni è già
emergenza assoluta, di biodiversi-
tà messa a rischio dell’estinzione
di migliaia di specie ed anche di
dieta con i suoi riflessi con l’am-
biente. Verranno diversificati gli
aspetti secondo il target ed una
parte degli interventi verrà diretta
ai bambini e sarà ovviamente
connessa con l’Ordinanza Sinda-
cale del “litorale senza plastica”.
Cercare di far comprendere cose
pratiche alle persone con cui vi-
viamo è certamente il modo più
efficace di portarle dalla parte
virtuosa della popolazione e farlo
con i bambini è farlo anche per il
domani. I bambini saranno anche
i destinatari di un altro progetto di
divulgazione ambientale che Uni-
ti Per l’Ambiente ha in studio ma
che avrà come ambientazione la
scuola. Si sta, infatti, lavorando
ad un progetto per i bambini delle
scuole per integrare l’attività di-
dattica tradizionale e questo pro-
getto verrà proposto per il prossi-
mo anno scolastico. Molte sono le
azioni che giornalmente facciamo
in modo disinvolto, automatico,
come se fossero normali: ma non
lo sono. Se bere un sorso d’acqua
in un bicchiere di plastica può
voler dire disperdere nell’ambien-
te un contenitore che impiegherà
secoli per essere eliminato, questo
atto, scontato per molti, non può
essere la normalità: se lo fosse sa-
rebbe aberrante. Rendere visibili-
tà alla logica è rimuovere quel-
l’atto disinvolto e caricarlo di tut-
ta la sua pericolosità. Legam-
biente, Planet 2084, Atena ed i
comitati, le associazioni e gli enti
che compongono Uniti Per l’Am-
biente lavorano affinchè una nor-
malità normale diventi patrimonio
culturale di tante persone.
Sergio Franchi
Forse volge al termine la gestione della raccolta dei rifiuti nel Comune di Anzio
Appalto rifiuti inadeguato
C’è aria di cambiamento dopo l’ordinanza sindacale
Plastic free ad Anzio
della raccolta differenziata dei ri-
fiuti non ha mai avuto successo in
nessuna città, noi lo abbiamo ve-
rificato, lo stiamo verificando e lo
verificheremo ancor meglio nella
stagione estiva che si avvicina. Si
auspica che il Comune di Anzio
e l’arroganza di qualcuno non
creino di nuovo i presupposti per
ripetere gli errori del passato. La
raccolta differenziata dei rifiuti
non è un metodo che è scritto sul-
la roccia ma è una metodologia
elastica che deve essere adattata
alle esigenze specifiche socio-
orografiche del territorio. Il ge-
store deve essere nelle condizioni
di fornire un menu di servizi in
modo tale che ogni esigenza
dell’utenza debba essere soddi-
sfatta in un modo o in un altro.
Non si può imporre a vecchi pen-
sionati di trasportare carichi di ri-
fiuti ai punti di raccolta perchè,
con ogni probabilità, quei rifiuti
verranno abbandonati in prossi-
mità della propria abitazione, ne
si può imporre un’attesa di mesi
per prelevare un materasso per-
chè lo stesso finirà insieme ai ri-
fiuti lasciati dal pensionato. L’o-
biettivo è quello di captare tutta
la produzione di un utenza mute-
vole ed evitare che vi siano rifiuti
che, rifiutati, vengano abbando-
nati in strada. Ad un capitolato
ben strutturato che determini ser-
vizi e tempi di prestazione deve
necessariamente affiancarsi un’a-
zione per debellare un’evasione
intollerabile; fatto che si può fare
innanzi tutto con un forte senso
di coinvolgimento e poi con una
gestione basata sull’individuazio-
ne dell’inadempienza non a valle,
cioè al momento dell’abbandono
in strada dei rifiuti, ma a monte
attraverso l’incrocio fra il dato
catastale e l’elenco di coloro che
non pagano la TARI. Solo un’a-
zione capillare e fortemente san-
zionatoria, fatta nel domicilio de-
gli utenti, può ridurre drastica-
mente un malcostume che si è ra-
dicato in anni di tolleranza e che
è finanziato dagli utenti in rego-
la. Le associazioni che aderiscono
ad Uniti Per l’Ambiente sono
pronte a dare al Comune di Anzio
la propria collaborazione sia in
fase di discussione dei requisiti,
sia nella fase del coinvolgimento
e sensibilizzazione dei cittadini e
sia in quella di attuazione delle
misure gestionali.
Sergio Franchi
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