Terra ha firmato l’ordinanza per l’utilizzo delle scuole
Riapertura palestre
Con la firma dell’Ordinanza n. 143, il Sindaco di Aprilia Antonio Terra ha disposto durante gli scorsi giorni la riapertura delle palestre e degli spazi per attività sportiva, all’interno degli Istituti Comprensivi “G. Matteotti” e “A. Toscanini”. Le palestre sono affidate a tre ASD apriliane: l’ASD Virtus Basket Aprilia e l’ASD Runforever per quel che riguarda rispettivamente la palestra e gli spazi esterni dell’Istituto Matteotti, l’ASD Rainbow Città di Aprilia per la scuola Toscanini. Le associazioni sportive potranno così riprendere le proprie attività a partire dal prossimo 8 giugno e fino al 31 luglio 2020. Il Comune procederà questa settimana alla sanificazione di tutti gli spazi. L’ordinanza impone agli utilizzatori il rispetto di alcune prescrizioni, per assicurare lo svolgimento in totale sicurezza delle attività previste dalle associazioni. In particolare, le realtà sportive dovranno redigere un programma accurato delle proprie attività e regolamentare gli accessi per evitare assembramenti e aggregazioni. L’elenco delle presenze dovrà esser conservato per un periodo di 30 giorni. All’interno delle palestre, le associazioni dovranno assicurare il distanziamento di almeno un metro, 2 metri se le persone stanno svolgendo attività fisica. Nei locali dovranno esser presenti dispenser con soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani dei frequentatori e dopo l’utilizzo, il responsabile della struttura dovrà assicurare la disinfezione degli attrezzi usati. Infine, l’ordinanza vieta l’uso di spogliatoi e docce, ad eccezione dei servizi igienici che dovranno essere regolarmente e frequentemente sottoposti a pulizia e disinfezione. Il testo dell’Ordinanza, con tutte le disposizioni a carico delle società sportive, è disponibile sul sito del Comune di Aprilia.
P.N.
Giardino dei Sorrisi
E’ probabile che il regolamento sul funzionamento del Giardino dei Sorrisi torni presto in consiglio per le modifiche del caso. Una modifica dovuta alla recente sentenza del Tar del Lazio, che accogliendo il ricorso di una donna residente fuori città città e per questo dimessa dal centro diurno, ha rilevato proprio nel regolamento interno una palese violazione della normativa di riferimento. Nel frattempo, in attesa di ricevere una risposta dalla Asl di Latina sulla riapertura, il centro Giardino dei Sorrisi resta chiuso, mentre proseguono regolarmente le attività di assistenza domiciliare nei confronti dei diversamente abili ospiti della struttura di via Giustiniano. E’ quanto hanno dichiarato i liquidatori, rispondendo a uno specifico quesito posto dal consigliere della Lista Giusfredi Davide Zingaretti, per conoscere la data della riapertura del centro, rimasto chiuso durante il lockdown e gli effetti della sentenza emessa alcune settimane fa dal Tribunale amministrativo.
“Le sentenze si eseguono – ha dichiarato Maurizio Ottaviani, componente del collegio di liquidazione della Multiservizi – pertanto abbiamo già dato al personale il compito di contattare la famiglia per il rientro, tenendo conto della necessità di elaborare un nuovo piano di assistenza personalizzato. Per quanto riguarda l’apertura dei centri, tra i quali il Giardino dei Sorrisi, è necessario seguire la normativa nazionale e regionale. Abbiamo inoltrato alla Casa della Salute di Aprilia la richiesta per poter riaprire. Nel frattempo abbiamo formato il personale a distanza per gestire le procedure da adottare, dato loro dispositivi di protezione individuale e rivisto con le famiglie i piani individuali di assistenza”.
Nessuna data certa, per la riapertura del centro.
“Chi frequentava il centro – ha specificato il commissario – per rientrare deve essere sottoposto a visita, ma dopo il Covid 19 molte famiglie preferiscono usufruire dell’assistenza domiciliare, attività che di fatto non si è mai fermata. Siamo fieri di poter dire che il nostro personale, altamente formato sulla prevenzione e dotato di dispositivi di sicurezza ha continuato in questi mesi a portare avanti questa attività”
Francesca Cavallin
L’ANPI torna sul tema dibattuto e mai risolto della ricorrenza importante del 31 gennaio 2013
Aprilia liberata dal nazifascismo
C’è una ricorrenza importante che riguarda la storia di Aprilia che, da quando è stata istituita (31 Gennaio 2013), credo di poter dire, non è nel cuore dei cittadini e non può esserla ( per i motivi che cercherò di spiegare), tanto che si trascina stancamente negli anni neanche più sostenuta da qualche tentativo di giustificarla. L’Anpi torna sul tema, dibattuto e mai risolto. “E’ il 28 maggio, la “Giornata della Battaglia”, in memoria dei caduti (sic!), scrive Fasano, la ragione di questa sostanziale indifferenza sta nell’infelice e ridicola intitolazione, pilotata da qualcuno in Commissione cultura, e successivamente accettata, blindata e deliberata in Sede Consiliare senza passione politica e quindi senza un’adeguata e responsabile discussione. Eppure questa data doveva e poteva diventare uno dei più significativi (credo il più significativo) momenti di identità culturale, se solo i nostri Amministratori avessero avuto a cuore l’interesse di coltivare la memoria storica della Città e di dare valore civico a un passaggio fondamentale della sua pur breve esistenza. La gestazione, ricordiamo, fu lunga e laboriosa. La Commissione cultura doveva indicare una data per fare memoria dei tragici momenti della Liberazione di Aprilia dopo lo sbarco degli alleati del 22 Gennaio 1944 ad Anzio-Nettuno e prima della Liberazione di Roma del 4 Giugno. Ma “fare memoria” non è un’operazione semplice. Significa conoscere, avere argomenti e capacità di trasmettere non solo fatti ma valori per una comunità. Un atteggiamento mentale rispetto ai fatti che i latini esprimevano meravigliosamente con le parole: “sine ira et studio”, e che noi possiamo tradurre con: imparzialità e obbiettività. Purtroppo queste qualità non si trovano per strada. Qualcuno infatti si accorse che “La giornata della Liberazione”, con tutto ciò che bisognava intendere, strideva in qualche modo con il mito di fondazione che ancora si celebra ogni 25 di Aprile e che ricorda, ancora a molti apriliani più o meno in buona fede, il solco tracciato dal duce “novello Romolo…” nel 1936. Un bel pasticcio, dunque. Bisognava perciò assolutamente evitare la collusione! Perché allora non provare con una parola magica, ecumenica e che fa un bell’effetto nell’immaginario popolare? La Giornata della pace! Ecco. Accontenta tutti e soddisfa soprattutto chi coltiva l’ideale della memoria condivisa e il superamento della dicotomia fascismo – antifascismo. Aprilia è salva, la sua storia è scritta sulla pietra! Ma il diavolo, spesso succede nei nostri progetti, ci mette le corna, si dice. A una successiva considerazione, l’ipotesi risultò alquanto incoerente, effettivamente così elusiva che fu presto abbandonata e sostituita da una formula che a molti parve più adeguata ad esprimere il dolore della perdita, l’idea della distruzione, l’orrore della guerra, la ricerca della pace (si recuperava la prima ipotesi infatti) e, soprattutto, evitava tutta una serie di domande su quella guerra e sulle responsabilità. Ecco, finalmente ci siamo! E non si torna indietro. Nessuno però sembrò accorgersi che si andava, per così dire, “fuori tema”; per distrazione, calcolo politico, inerzia. Qualcuno forse si è chiesto, al momento di chiudere: “Tutto questo tempo a cincischiare per nulla. Ma non era più semplice e più vero utilizzare la formula con cui abbiamo iniziato i lavori: La Giornata della Liberazione (magari con la maiuscola) di Aprilia?” Questi i fatti, i passaggi e la nostra interpretazione. A posteriori. Mai smentiti. L’ Associazione Anpi era appena nata e seguì la discussione, seppure mai invitata ad esprimere un parere. Ma si sentiva ugualmente talmente coinvolta, per ragioni evidenti, che, ancora nei tempi utili per la preparazione della delibera (27.07.2012), pensò di inviare una nota (n. prot. 59620) al Sindaco e ai Consiglieri comunali dove manifestava la propria adesione alla proposta di istituire una giornata del ricordo della Liberazione di Aprilia e chiedeva che si aggiungesse semplicemente “dal nazifascismo” per non tralasciare nulla, ritenendo ogni altra dicitura priva di valore sociale ed etico. Non ci sembrava né possibile né utile, altra soluzione. Il 31 Gennaio 2013 in Consiglio comunale la creatura nacque. Gracile e con un futuro improbabile, ma circonfusa da una virile quanto inutile bellezza epica, evocatrice di ricordi scolastici mal digeriti. Come nell’Iliade, eroi da una parte e dall’altra del campo, tutti uniti dalla stessa sorte, esemplari per coraggio, onore e fedeltà. Un messaggio Urbi et Orbi! Un evento di storia locale di enorme importanza umana e civile che avrebbe disegnato un futuro (anche per Aprilia) finalmente radicalmente diverso da quello tragico che era sotto gli occhi di tutti, consegnato agli esperti di tecnica militare e dell’Arte della guerra senza alcuna connotazione e differenza valoriale. Mi domando ancora come abbia potuto il Consiglio comunale del 31 Gennaio del 2013 accettare (all’unanimità!) una delibera che definisce il nulla. E come abbia potuto non pensare che in quel preciso momento storico la comunità cittadina si è avviata ad affrontare, non senza ulteriori sacrifici, la difficile e complessa opera della ricostruzione ispirandosi ai valori di libertà, uguaglianza e solidarietà che sono le fondamenta della nostra Costituzione? Ricordiamoci che si stava uscendo dalla guerra e dalla dittatura tra le più feroci e disumane. E allora, ancora una volta, come ogni anno, ci rivolgiamo alla Commissione cultura perché abbia la forza e il coraggio di rivisitare quella data, riflettere con spirito costruttivo e senza ideologie e pregiudizi. Lo dicevo l’anno scorso e voglio ripeto: “ Dimenticare, minimizzare, relativizzare serve ad assolvere, ad archiviare, lasciando intatto un “male” che può sempre riprodursi e diffondere nel corpo sociale e nei gangli vitali della Repubblica”. Finiamola di giocare ai soldativi e offriamo valori positivi e speranza ai cittadini”.
P.N.
Asilo nido comunale
Malgrado l’emergenza Covid che ha determinato la chiusura di tutti gli asili e le scuole sul territorio comunale, l’associazione che gestisce l’asilo nido comunale Domenico D’Alessio recupera dal Comune 147 mila 550 euro stanziati per il 2020, mentre restano nelle casse pubbliche 39 mila 870 euro. Sono questi i termini dell’accordo stipulato dal Comune di Aprilia con la Baby e Job, società che dal 2018 e fino alla nuova gara in corso è chiamata a gestire l’asilo nido Domenico D’Alessio. Il 5 marzo infatti il Comune aveva comunicato al privato la sospensione temporanea del servizio in virtù dell’emergenza e come disposto dal decreto del presidente del consiglio. La società però ha comunicato all’ente la volontà di effettuare servizi educativi a distanza per i 49 bambini dai 0 ai 3 anni ospiti della struttura di via Giustiniano. La prosecuzione del servizio seppur per via telematica, ha garantito al gestore la stipula dello schema di accordo con il comune, ratificato con la determinazione 526 del 3 giugno scorso e assicurarsi 147 mila 550 euro, risorse già stanziate in bilancio per l’asilo comunale. Le restanti 39 mila 870 euro verranno invece risparmiate, “fatte salve ulteriori misure finanziarie introitate per effetto della delibera di giunta 191 del 16 aprile scorso della Regione Lazio.
F.C.