Il nuovo videoclip dell’artista Jaqueline girato in via della Riserva Nuova
Aprilia diventa Arizona
È nello sfondo delle periferie della città di Aprilia che nasce l’ultimo videoclip dell’artista Jaqueline, apriliana di adozione.
A bordo di una “Mercury” nera, si sviluppa il labirintico viaggio che guida l’artista nel nuovo video “ARIZONA”.
Scritto e diretto da Daniele Comelli e Davide Fraraccio di Ore25, è stato girato nelle zone di Via della Riserva Nuova, Nettunense e Campoleone nell’area dell’ekolago Manzolini.
Scritto da Jaqueline insieme a Davide Fraraccio, “ARIZONA” è un brano ipnotico e ammaliante, in cui emerge la grinta e la potenza vocale della cantautrice.
“Nel video di “Arizona” desideravo raccontare il rapporto che ho con me stessa, in un gioco di ruoli che tiene lo spettatore con il fiato sospeso fino alla fine – racconta Jaqueline – Un viaggio alla scoperta di qualcosa di imprevedibile, dentro un labirinto fatto di occasioni, sogni e possibilità”.
Jaqueline (nome d’arte di Jaqueline Branciforte) è una cantautrice e musicista siciliana che scopre la musica grazie alla ricca collezione di dischi del padre, ascoltando sin da piccola le più grandi leggende della musica internazionale come Michael Jackson, Madonna, Prince, Stevie Wonder, Aretha Franklin e tanti altri. Esordisce alla finale di Festival Show 2011, dove si esibisce dal vivo sul prestigioso palco dell’Arena di Verona. Conseguita la maturità, si trasferisce a Roma ed entra nell’accademia di musica “Saint Louis College of Music”. Nel 2018 il brano “Andare Via” fa parte della colonna sonora del film candidato ai David di Donatello e ai Nastri D’Argento “Un giorno all’improvviso” e l’anno seguente fa parte degli otto finalisti di Area Sanremo 2019 con il brano inedito “Game Over”. Al momento sta lavorando all’album di esordio, in uscita quest’anno.
link del videoclip “Arizona”: https://www.youtube.com/watch?v=D4c9EDq1jaU.
Ore25:00 Artist Project
Una storia singolare risolta dal Tar del Lazio
Permesso di soggiorno
Ha vissuto per 21 anni in Italia con la madre, dove ha frequentato le scuole dell’obbligo, ma il 17 giugno 2019 la Questura di Latina gli nega il permesso di soggiorno. A invalidare il provvedimento illegittimo il Tar del Lazio, che con la sentenza del 21 luglio scorso ha accolto il ricorso presentato da S.H., 21enne di nazionalità albanese nei confronti del Ministero dell’Interno e della Questura di Latina, annullato il provvedimento impugnato e condannato il Ministero dell’Interno al pagamento delle spese di giudizio. Nel 2019 il ragazzo residente ad Aprilia da quando aveva solo 4 mesi di vita, chiede il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi famigliari, in quanto figlio maggiorenne a carico della madre, ma con sua grande sorpresa il 17 giugno 2019 il titolo cui aveva diritto gli viene negato. Un provvedimento a firma del Questore di Latina specifica che la richiesta è stata respinta in quanto il precedente permesso di soggiorno era scaduto il 13 marzo 2017; per l’assenza di documentazione comprovante la conoscenza della lingua italiana; per via del reddito della madre, pari a 6mila 475 euro e quindi al di sotto dell’importo dell’assegno sociale; infine per la contestazione da parte dell’Arma dei Carabinieri di Aprilia della violazione amministrativa in materia di sostanze stupefacenti, avvenuta nel 2008. Motivi insufficienti secondo il ricorrente che, difeso dall’avvocato Giorgio Di Micco, ha presentato ricorso contestando la violazione della legge sul diritto di accesso ai documenti amministrativi, ma anche per eccesso di potere e inconsistenza dei motivi addotti a giustificazione del diniego dell’istanza. Un ricorso accolto dal collegio, in primis perché riguardo al termine di presentazione della domanda, sebbene la legge stabilisca di norma che il rinnovo deve avvenire entro 60 giorni dalla scadenza, il termine è ordinatorio ma non perentorio “poiché per la sua inosservanza il legislatore non ha comminato espresse preclusioni né sanzioni”. La violazione amministrativa sulla detenzione di sostanze stupefacenti, nota il collegio “non costituisce ostacolo per la concessione del permesso di soggiorno”, negato solo in caso di minaccia concreta all’ordine pubblico e alla sicurezza dello Stato in caso di reati e non solo di sanzioni. Nello specifico poi, il giovane albanese accusato di non avere titolo che comprovasse la conoscenza della lingua italiana, ha vissuto in Italia dall’età di 4 mesi.
“L’amministrazione – contesta il Tar – non poteva non essere a conoscenza del fatto che il ricorrente è in Italia dall’età di 4 mesi e vi ha soggiornato senza soluzione di continuità per 21 anni, frequentando tutte le scuole dell’obbligo e che vi risiede unitamente alla famiglia in una abitazione di proprietà”.
Anche quanto al reddito, il Tribunale amministrativo ha rilevato carenza di motivazione. Il giovane ha dimostrato di aver lavorato e percepito reddito con un lavoro a tempo determinato, nei mesi precedenti il permesso di soggiorno negato. Errato il metodo con cui è stato calcolato il reddito minimo per poter restare in Italia in quanto “per il rinnovo del permesso di soggiorno, non è necessaria la dimostrazione del possesso, in modo assoluto ed ininterrotto, del livello di reddito richiesto, atteso che possano esservi periodi nei quali tali requisiti manchino ma se limitati nel tempo, non determinano la perdita della capacità di produrre reddito” e possono essere compensati da altri componenti del nucleo familiare.
Francesca Cavallin
Città che legge
Aprilia si conferma anche per il biennio 2020-21 “Città che legge”. Il riconoscimento ad opera del Centro per il Libro e la Lettura del Mibact, premia le politiche di promozione e valorizzazione della lettura sul territorio cittadino svolte in questi anni. L’intento dell’iniziativa, frutto anche di un accordo tra il Ministero della Cultura e l’ANCI – è proprio quello di riconoscere e sostenere la crescita socio-culturale attraverso la diffusione della lettura come valore riconosciuto e condiviso, in grado di influenzare positivamente la qualità della vita cittadina.
“Si tratta di un riconoscimento importante – commenta l’Assessore alla Cultura Elvis Martino – che non si limita a confermare la bontà delle iniziative messe in campo in questi anni, ma dà modo al Comune di delineare anche nuove progettualità. La qualifica di “Città che legge” infatti, ci permetterà l’accesso a nuovi bandi finalizzati alla promozione della lettura nel nostro territorio. Si tratta di un risultato importante, dunque, anche perché frutto della sinergia tra l’Amministrazione, la Biblioteca comunale, le scuole e le realtà culturali cittadine che con le loro iniziative si mostrano da sempre sensibili e attive”.
Sono 73 i Comuni tra i 50mila e i 100mila abitanti che sono stati insigniti della qualifica per il biennio 2020-21. Tra di essi, numerosi capoluoghi di Provincia.
Comune di Aprilia