I consiglieri locali hanno interessato quelli regionali per approvare gli emendamenti salva Aprilia contro discariche e impianti
La Lega in campo contro gli impianti rifiuti ad Aprilia
Un appello alle forze politiche e ai consiglieri comunali di Aprilia, affinché intercedano presso i propri referenti in Regione e chiedano loro di approvare gli emendamenti salva Aprilia. Proposte presentate nei giorni scorsi da Angelo Tripodi e dagli altri consiglieri regionali della Lega, per chiedere di inserire nel nuovo Piano Regionale dei Rifiuti in blocco alla realizzazione di discariche o impianti per il trattamento dei rifiuti ad Aprilia, città che troppo spesso ha pagato a caro prezzo l’emergenza regionale nel settore, presa di mira dagli imprenditori privati. A lanciare l’appello accorato, il capogruppo della Lega di Aprilia Roberto Boi, che mettendo da parte rivalità e divisioni di partito, chiede agli apriliani di fare squadra per salvaguardare il territorio e la salute dei cittadini.
“Il nostro auspicio – spiega il consigliere comunale Roberto Boi - è che questi emendamenti per la salvaguardia di Aprilia, troppo spesso trasformata in ricettacolo di rifiuti anche della Capitale, vengano approvati e inseriti nel Piano Regionale dei rifiuti in vista della prossima approvazione, per impedire che la città subisca ancora decisioni calate dall’alto. Per questo lanciamo un appello, rivolto ai consiglieri comunali e alle forze politiche di Aprilia, affinché indipendentemente dal partito di appartenenza e dei propri riferimenti politici, intercedano presso i loro rappresentanti in Regione, chiedendo loro di approvare gli emendamenti salva Aprilia. Non è importante infatti per noi mettere la bandierina su questi provvedimenti, ma è fondamentale che questi vengano approvati per salvaguardare finalmente, con provvedimenti reali e concreti, la nostra città. Chi tiene al benessere e alla salute dei cittadini, in contrasto con gli interessi dei privati del settore, non avrà dubbi sulla posizione da prendere e saprà bene da che parte stare”.
Il capogruppo della Lega di Aprilia non ha dubbi su quale sia la parte giusta della barricata, in una battaglia giocata sulla pelle dei cittadini dove l’interesse pubblico si contrappone a quello dei privati operanti nel settore dei rifiuti e con al centro una politica che ai piani alti – come mostra l’ampliamento concesso alla Rida Ambiente – pare inadeguata a dare risposta alle istanze dei territorio. Fondamentale per la Lega prevenire che un’emergenza mandi all’aria percorsi programmati nel tempo è vitale.
“I consiglieri regionali della Lega – prosegue Boi - attraverso le proposte di emendamento al Piano Regionale dei rifiuti protocollate nei giorni scorsi, hanno espresso una linea chiara, che rispecchia il pensiero della Lega di Aprilia rivolta verso gli interessi della comunità apriliana contro quelli dei privati: nessuna discarica, nessun impianto per il trattamento dei rifiuti potrà più trovare posto su un territorio già troppo vessato come quello del Comune di Aprilia e gli impianti già esistenti in futuro dovranno accontentarsi delle autorizzazioni già approvate, senza poter sperare in successivi ampliamenti. Inoltre, a rafforzare l’emendamento principale, altre tre richieste che mirano a impedire l’arrivo di impianti impattanti a ridosso di centri abitati e case sparse in periferia, facendo recepire alla Regione cartografie non più aggiornate la pianificazione urbanistica approvata dal Comune – come la variante urbanistica per i nuclei spontanei; prevedendo l’impossibilità di realizzare impianti nei pressi delle zone agricole di pregio dove proliferano anche colture bio e delle sorgenti delle acque minerali, risorse di cui la periferia di Aprilia è ricca e che devono ad ogni costo essere preservate”.
Nessun Nuovo impianto ad Aprilia
Nessuna discarica e nessun nuovo impianto potrà più trovare posto sul territorio di Aprilia, né quelli già autorizzati potranno più sfruttare l’emergenza rifiuti per chiedere nuovi ampliamenti. Senza troppi giri di parole, i consiglieri regionali della Lega chiedono al consiglio regionale del Lazio di introdurre all’interno del nuovo Piano Rifiuti un emendamento che impedisca agli imprenditori dei rifiuti di avanzare mire su una città che continua a fare gola ai privati del settore.
Solo alcuni giorni fa il consigliere Angelo Tripodi, sostenuto dalle firme dei colleghi di partito Pasquale Ciacciarelli, Laura Cartaginese, Daniele Giannini e Laura Corrotti, aveva protocollato tre proposte di emendamento, chiedendo di inserire in delibera tre fattori escludenti alla realizzazione di nuove discariche, prendendo a riferimento proprio il comune nord pontino, negli ultimi anni bersagliato da un numero considerevole di richieste. In particolare i consiglieri della Lega avevano chiesto di prevedere nel piano rifiuti la distanza di 1 KM dai nuclei abitati e di 500 metri dalle case sparse per la realizzazione di nuovi impianti, provvedendo anche all’aggiornamento di cartografie non più veritiere; di inserire il vincolo della distanza da colture agricole di pregio e da fonti idriche e sorgenti come fattore escludente.
“Nell’ambito della sezione criteri generali per la localizzazione di nuovi impianti – scrive il consigliere regionale – va aggiunto che bisogna escludere nuovi impianti e nuove discariche nella città di Aprilia, negando qualsiasi tipo di ampliamento ai siti presenti sul territorio comunale. L’emendamento ha l’obiettivo di salvaguardare la città che ha accolto non solo rifiuti dell’Ato provinciale di Latina, ma anche da altre città, a partire da Roma Capitale per la mancanza di autonomia impiantistica. Pertanto – spiega – occorre scongiurare la possibilità di realizzare nuovi siti, contrastati negli anni dai cittadini”.
Tra tutti gli emendamenti salva Aprilia, certamente quest’ultimo, che racchiude il significato stesso delle altre proposte, rappresenta la misura ad hoc, tagliata e cucita sul territorio.
Non sfugge però il senso del ragionamento avanzato dalla Lega, nato con ogni probabilità dalla considerazione che la logica con cui negli anni sono state rilasciate le autorizzazioni per gli impianti ubicati in città -tali da duplicare o triplicare i quantitativi dei rifiuti da trattare rispetto a quelli effettivamente prodotti nell’intera provincia di Latina -continua a mal conciliarsi con il principio della chiusura del ciclo dei rifiuti nell’Ato di riferimento, al quale il Piano Regionale di prossima approvazione dovrebbe ispirarsi.
Gli altri tre emendamenti
Gli altri tre emendamenti presentati dalla Lega regionale puntano a salvare la periferia di Aprilia, minacciata dall’arrivo di nuove discariche. Un pericolo concreto, dal momento che negli ultimi anni ben due proposte – quella della Paguro srl a La Gogna e quella della Eco Sicura a Colli del Sole – hanno cercato di far leva sulla debolezza della programmazione rispetto ai vincoli per far strada a impianti che finirebbe per aggravare il carico di servitù che la città sostiene da anni; un terzo progetto ora in attesa di Via riguarda la contrada Lazzaria a Velletri, ma si trova materialmente a pochi passi dalle sorgenti di Carano, che distribuiscono acqua potabile su tutto il territorio.
“In particolar modo – specificano i consiglieri regionali della Lega – chiediamo che venga osservata la distanza da centri abitati e nuclei edilizi sparsi con una fascia di rispetto di 1 km dai primi e 500 metri dagli altri. Come dichiarato nella relazione allegata alla delibera provinciale – proseguono i referenti regionali, facendo propria una osservazione presentata a suo tempo dalla Lega di Aprilia – lo studio degli insediamenti umani è fermo al 2005. Fondamentale per il Comune di Aprilia venga inserita la cartografia completa dei 50 nuclei urbani recuperati e delle cosiddette case sparse identificate come nuclei edilizi dal PTPR e già perimetrate durante la redazione della variante di recupero: alcuni nuclei minori come Sassi Rossi, Puntoni, Fossignano Via Scrivia etc sono rimasti esclusi”.
Tutelare la salute umana, secondo i consiglieri della Lega, vuol dire preservare il suolo e le riserve idriche dal contatto con gli inquinanti e sottrarre le campagne apriliane, ricche di frutteti e sorgenti, dalle mire degli imprenditori del settore dei rifiuti.
“La Regione – prosegue l’emendamento di Tripodi – si prefigge di tutelare, riconoscendolo nelle apposite mappe, le aree agricole di rilevante valore sia dal punto di vista paesaggistico che della produzione agraria tipica. Nella zona di Aprilia sono numerose le aziende agricole specializzate nella produzione total bio con marchi di origine e indicazione tipica e il PTPR tra i fattori di rischio e vulnerabilità indica proprio elementi estranei e incongrui quali discariche e depositi. Chiediamo infine alla Regione di tutelare il patrimonio di acque termali e minerali, sia sotterranee che affioranti da interferenze con i livelli di qualità. Anche in questo caso, si tratta di un patrimonio eccezionale presente ad Aprilia, da preservare sia per quanto riguarda i pozzi di rifornimento degli acquedotti (Carano, Campoleone etc), sia per le sorgenti puntuali di acqua minerale e termale, per sorgenti lineari, sia infine Fonti di mescita delle acque minerali (San Giuseppe a Torre Bruna, Santo Stefano a Fossignano, San Vincenzo a Casalazzara. Necessario prevedere una fascia minima di rispetto già fissata per legge di 200 metri da possibili interferenze e con divieto assoluto di opere quali dispersione acque reflue anche se depurate, accumulo e spandimento di concimi, dispersione di acque meteoriche, cimiteri, cave e imponendo la protezione delle zone di ricarica delle falde”.
Francesca Cavallin