CITTA’ INSIEME
Fisco facile. Dal 30 aprile sarà disponibile il modello 730 (edizione 2022) precompilato
Anche quest'anno si avvicina il momento della dichiarazione dei redditi.
Fra i vari modelli che vengono usati il più semplice è quello denominato "730" che è destinato alle persone fisiche che hanno solo redditi da lavoro dipendente o da pensione ed eventualmente anche proprietà immobiliari.
Da diversi anni il 730 è compilabile via internet collegandosi al sito governativo della Agenzia delle Entrate.
Accedendo al sito con le proprie credenziali strettamente personali (cioè lo SPID) si può prendere visione del modulo già in gran parte compilato: ci sono i dati anagrafici, l'ammontare dei redditi percepiti l'anno precedente, le eventuali proprietà. In un quadro specifico compaiono anche le spese sostenute e che lo stato riconosce come valide per abbassare i propri guadagni e quindi pagare meno tasse.
Naturalmente tutti questi dati vanno controllati e, se necessario, modificati, ad esempio per qualche spesa non registrata. In tal caso bisogna però fare molta attenzione a non inserire spese non ammesse o importi non documentati.
Se invece si ritiene che le voci già predisposte sono quelle giuste la faccenda si chiude rapidamente con un semplice clic di accettazione del modello così com'è. Fra l'altro accettare senza modifiche evita di essere sottoposti ad approfondimenti da parte dell'ufficio.
L'importo da scalare formato dagli interessi pagati per un mutuo merita un'attenzione particolare. Ci riferiamo al caso, non frequente ma neppure raro, che il contratto di acquisto di una casa porti un prezzo inferiore a quello effettivamente pagato: ebbene in tal caso gli interessi del mutuo non possono essere scalati per intero ma solo in proporzione al più basso dei due prezzi (ad esempio sei il prezzo sul contratto è il 90% di quello effettivo, gli interessi da indicare al fisco vanno ridotti anch'essi al 90%).
"SUPERBAROCCO" a Roma la mostra da Rubens a Magnasco
Alle Scuderie del Quirinale un nuovo grande viaggio per raccontare la straordinaria stagione degli artisti presenti a Genova tra il 1600 e il 1750. I loro studi per la ricerca del movimento, i giochi di luci e ombre, l’uso del colore, le forme monumentali e una moltitudine di sinuosi elementi decorativi: tutte queste componenti formano quello che è stato definito lo stile del Barocco genovese.
Entrando in "Superbarocco" i visitatori potranno immergersi nelle atmosfere cariche di lusso e bellezza tipiche dei palazzi e delle residenze di una città potente, sontuosa e unica come Genova.
Le vesti dei ritratti di Rubens e di Van Dyck, le suppellettili che affollano le tele di Giovanni Benedetto Castiglione, le lussureggianti composizioni barocche di Domenico Piola e di Gregorio De Ferrari, i capricciosi paesaggi di Magnasco, il ricorrente impiego di materiali preziosi come il marmo di Carrara, il pregiatissimo argento e l’ametista, testimoniano l’opulenza del periodo in un allestimento che saprà coinvolgere i visitatori nelle avventurose vicende della Genova dell’epoca.
La mostra si apre con una meravigliosa sala dedicata a Rubens. Da Palazzo Spinola arriva Orazio Gentileschi e il suo gioco di chiari e scuri di ispirazione caravaggesca.
Segue la testimonianza della degli artisti genovesi alla sollecitazione artistica che arriva da fuori come Bernardo Strozzi che accoglie lo stile del fiammingo Rubens. E poi
Van Dyck e i suoi ritratti delle più importanti famiglie genovesi.
E ancora l’esplosione dei colori e del naturalismo del Grechetto, gli esperimenti di controluce di Assereto, le visioni mistiche di Procaccini, De Ferrari e Piola.
Lo stupendo viaggio termina con uno degli artisti genovesi più visionari: Alessandro Magnasco.
La mostra racconta - svelando opere, capolavori e meraviglie di un’epoca intera – la parabola, quasi unica nella storia, di una città divenuta il centro del mondo: Genova, la Superba.
Fisco facile. Ora è possibile dialogare in
videochiamata con l'Agenzia delle Entrate
L'Agenzia delle Entrate ha attivato il servizio di videochiamata per far dialogare “in diretta” i cittadini con i suoi funzionari.
Nella chiamata video si può:
ricevere assistenza su rimborsi avere consulenza sulle dichiarazioni dei redditi gestire i contratti di locazione (anche registrarli) chiedere il duplicato della tessera sanitaria.
Tutto questo con una semplice videocall direttamente dal proprio computer, tablet o smartphone.
https://prenotazioneweb.agenziaentrate.gov.it/PrenotazioneWeb per andare alla pagina di prenotazione della videochiamata.
Nettuno. Rotatoria a via Cervicione, la PL si dice favorevole
Con una lettera indirizzata a Cittainsieme la Polizia Locale di Nettuno si pronuncia a favore dell'istituzione di una rotatoria in via Cervicione dove questa si incrocia con via della Pineta.
Il luogo, come è noto, desta da tempo massima preoccupazione a causa delle condizioni di poca visibilità tra i veicoli che lo impegnano.
La nostra associazione ne aveva più volte fatto partecipe l'Autorità comunale, l'ultima volta poche settimane fa sull'onda della costernazione causata dal verificarsi dell'ennesimo incidente a ridosso dello slargo. Cittainsieme suggeriva di crearvi una circolazione rotatoria ed ora giunge la confortante nota dei vigili (qui a lato) che esprime ufficialmente parere favorevole a un intervento di tal genere.
Prevedendo comunque tempi non immediati per la realizzazione, la nota precisa pure che per il momento si provvederà a ridisegnare bene in evidenza le attuali strisce segnaletiche sull'asfalto.
Noi continueremo a tenere i cittadini informati.
Il Ninfeo di Ercole resterà ad Anzio.
Ottima notizia per il Museo Archeologico
Il Museo Nazionale Romano partecipa al progetto "100 opere tornano a casa" rinnovando il deposito a lungo termine del mosaico del ninfeo di Anzio.
Proprio secondo lo scopo del progetto, che è quello di restituire ai reperti la possibilità di rientrare nei territori di provenienza, il mosaico continuerà a essere esposto nel Museo Civico Archeologico di Anzio.
PROGETTO 100 OPERE
TORNANO A CASA
la scheda che riguarda Anzio:
Da: Roma, Museo Nazionale Romano
A: Museo Civico Archeologico di Anzio
• Ninfeo di Ercole da Anzio, Età neroniana – travertino, marmo bianco, marmo policromo (giallo antico), paste vitree (blu, giallo, marrone, rosso, verde, grigio), pietra pomice, conchiglie (Murex brandaris, Cardium Edule), intonaci colorati, smalti colorati.
IL PROGETTO del Ministero della Cultura: Cento opere custodite nei depositi di 14 tra i musei più importanti d’Italia, dalle Gallerie Nazionali Barberini Corsini agli Uffizi di Firenze, dal Museo di Capodimonte al Museo di Brera, dalla Galleria Borghese al Museo Archeologico di Ferrara, dal Museo Archeologico di Napoli al Museo di Matera, tornano finalmente nelle sale dei musei e ritrovano visibilità nei territori di provenienza per le quali erano state concepite.