Il Consiglio comunale del 28 marzo doveva rappresentare una resa dei conti, invece hanno tuonato solo i consiglieri di opposizione
Responsabilità politica ma non amministrativa
Dopo la concitata riunione del Consiglio Comunale di Anzio del 23 marzo, in quella del 28 ci si attendeva di veder volare stracci e, qualcuno pessimista e qualcun’altro ottimista, arrivavano anche a pensare ad un passo indietro di Candido De Angelis. Invece è stata una riunione piuttosto contenuta e di scarso interesse per i cittadini di Anzio visto che, solo un esiguo numero di circa 85, in quanto impedito di farlo dal vivo, l’hanno seguita attraverso il disturbato collegamento in streaming.
Dopo qualche sofferenza dovuta al cattivo collegamento e l’inno nazionale i pochi, che si interessano a quello che succede a Villa Sarsina, si attendevano fuoco e fiamme e magari qualche rivelazione, invece solo un moderatissimo intervento del consigliere Buccolini che intende solo puntualizzare sulle ragioni del suo abbandono della maggioranza che giustifica, come sempre si fa in questi casi, con la difesa della coerenza. Poi una dopo l’altra le interrogazioni della striminzita schiera dell’opposizione a cominciare dalla consigliera Pollastrini che attacca il sindaco per non aver limpidamente assunto una posizione netta contro il malaffare ed il consigliere Guain che segue sullo stesso solco invitando il Comune a costituirsi come parte civile contro la mafia.
Per protesta, non è chiaro contro che cosa, il Movimento 5 Stelle non parteciperà piu alle riunioni delle Commissioni. La consigliera Giannino fa un intervento con cui traccia una breve sintesi del passato ricordando chi la irrideva quando parlava di malavita organizzata ed invita il Sindaco ad arrendersi. Con la grinta che la contraddistingue e che, in qualche modo, l’ha resa personaggio, allude anche ad associazioni che prendono soldi perchè amiche di qualcuno della Giunta, poi afferma che il Sindaco sta governando con i voti di chi fu eletto all’opposizione e si associa nella richiesta di dimissioni.
La consigliera Marracino, con un intervento piuttosto banale, è piu o meno sulla stessa linea critica, ma non chiede lo scioglimento del Consiglio comunale anzi attacca chi lo auspica per “evitare l’onta dello scioglimentro” poi, negando il suo ruolo di connivenza con la maggioranza, conclude con l’invito a tenere in vita il Consiglio comunale al fine di permettere alla Commissione di Accesso di completare il suo lavoro.
Piu incisivo è l’intervento del consigliere Luca Brignone che ripercorre le fasi che hanno portato alla grave situazione attuale sottolineando il significato politico della sua critica.
Brignone fa chiari riferimenti a situazioni e circostanze ed alla mancata presa di posizione netta del Sindaco rispetto a fatti che anche se non avessero rilevanza penale avrebbero comunque un immenso contenuto politico dal quale il Sindaco dovrebbe trarre le conseguenze. Brignone conclude che se il Sindaco e la Giunta non intendono dimettersi lui non intenderà piu partecipare alle riunioni delle Commissioni ed a quelle del Consiglio comunale.
Il Sindaco, con un’aria accomodante quasi emaciata, di quelle che alludono ad una carriera politica che crea sofferenza ed anche qualche perdita economica (il Sindaco è un brillante operatore commerciale prestato alla politica), ringrazia per la pacatezza degli interventi e si scusa per l’irruenza di altre sue precedenti prese di posizione, definendosi “politicamente scorretto ma amministrativamente corretto”.
Poi intraprende una lunga disquisizione storica che suona tanto come epilogo di una storia politica, ma chi lo conosce sa che non è così. “Possiamo essere accusati di superficialità ...di sottovalutazione”, che politicamente però non è certamente poca cosa. “Che esista la criminalità organizzata lo sappiamo”, smentendo il suo predecessore che definiva malati di mente coloro che si permettevano di alludere alle mafie presenti ad Anzio. Spiega, con un esempio, i contatti con uno della famiglia Gallace, banalmente basati su rapporto di lavoro nel campo della ristorazione. Poi una lunga sintesi di buona amministrazione tutta improntata su “un disegno di città”.
“Siamo assolutamente tranquilli di tutti gli atti che abbiamo fatto in questi tre anni”. Dopo il lungo excursus accomodante del Sindaco con cui cerca di ribattere ai vari punti senza astio e con una innaturale umiltà, conclude con un invito a ricominciare a lavorare. La replica della consigliera Giannino è rivolta principalmente all’intervento della Marracino ed alla sua presunta appartenenza all’opposizione, mentre l’intervento della Pollastrini ribadisce la sua insoddisfazione per la mancata chiarezza di intenti di fronte agli eventi che hanno colpito il Comune di Anzio.
La stessa insoddisfazione manifestata da Brignone. Poi l’abbandono dell’aula da parte dell’opposizione tranne che la solita Giannino che resta in aula. Insomma una riunione che è suonata come una scampagnata in tempo di guerra; dalle folte file della maggioranza non è volata nemmeno una mosca come se il dibattito interessasse fatti e problemi del Comune di Busto Arsizio. Credo che molta brace sia restata sotto la cenere e non saranno i consiglieri ripescati a creare problemi.
Una sola cosa ha forse una rilevanza per la gente di Anzio ed è l’affermazione del Sindaco che il Comune riparte dopo un periodo di superlavoro dovuto all’attività ispettiva in atto.
Lo speriamo: ce n’è bisogno.
Sergio Franchi