Allievi della scuola di Polizia di Nettuno esasperati
Ostaggio dei vandali
C’è un senso di vulnerabilità che serpeggia tra i giovani che hanno scelto di dedicare la propria vita al servizio della legge, un’ombra che si allunga inaspettatamente proprio alle porte del luogo dove si preparano a indossare la divisa. Immaginate la frustrazione, la rabbia impotente di ritrovare la propria auto, spesso un sacrificio economico e un legame con gli affetti lontani, danneggiata da atti vandalici sfrontati, compiuti quasi in spregio a chi si sta formando per tutelare la sicurezza di tutti. Questa è la realtà amara che, ancora una volta, si abbatte sugli allievi della Scuola di Polizia di Nettuno.
Un’ombra di inquietudine torna a oscurare la Scuola di Polizia di Nettuno. Nonostante l’impegno e la dedizione degli aspiranti agenti, un fenomeno inaccettabile sta minando la loro serenità: il reiterarsi di atti vandalici ai danni delle loro autovetture. Gesti compiuti con una sfrontatezza disarmante, spesso in pieno giorno e nelle immediate vicinanze dell’ingresso dell’istituto, come l’ultimo episodio che ha visto il finestrino di un’auto frantumato da una grossa pietra.
La situazione appare tanto più paradossale se si considera l’estensione della struttura scolastica, immersa in ben 15 ettari di terreno. L’interrogativo che sorge spontaneo tra gli allievi è il mancato intervento per organizzare spazi di parcheggio sicuri e dedicati alle loro vetture.
Un’automobile, per questi giovani provenienti spesso da lontano, rappresenta un bene essenziale, un mezzo per poter far ritorno alle proprie famiglie durante i fine settimana, considerando le ben note difficoltà e limitazioni del trasporto pubblico, che in molti casi rendono i viaggi verso casa proibitivi in termini di tempo e logistica.
L’eco di questi episodi non può che riverberarsi negativamente sull’immagine del comune di Nettuno, un biglietto da visita tutt’altro che lusinghiero per una città che ospita un’istituzione così importante per la formazione delle forze dell’ordine. Eppure, nonostante il problema sia stato sollevato più volte, sembra regnare un assordante silenzio, una colpevole inerzia da parte di chi avrebbe il dovere di intervenire. Forse perché le auto danneggiate non appartengono a chi dovrebbe prendere provvedimenti, ma semplicemente agli allievi e ai cittadini residenti nella zona, anch’essi vittime di questi incresciosi atti.
La frustrazione e il senso di abbandono tra gli allievi traspaiono chiaramente dai loro commenti, giunti come un grido d’allarme:
- “Ennesimo atto vandalico nei nostri confronti. A qualcuno hanno addirittura rubato la macchina. Si può fare un corso così?” Un’amara constatazione di insicurezza che mina il morale e la serenità di chi si sta preparando a garantire la sicurezza altrui.
- “Quando gli hanno rubato la macchina non ha ricevuto nessun supporto da parte della scuola. Come se nulla fosse successo ed è tutto a posto. Ma io credo che l’immagine della scuola sia fortemente danneggiata da questi episodi”. Un’accusa velata di indifferenza, un senso di isolamento che amplifica il danno subito.
Queste voci, cariche di delusione, evidenziano un disagio profondo, un senso di inadeguatezza nella tutela di chi, in futuro, sarà chiamato a proteggere la comunità.
È tempo che le istituzioni competenti prendano seriamente in considerazione questa problematica. Non si tratta solo di garantire la sicurezza dei beni degli allievi, ma di tutelare il loro benessere psicologico e la loro fiducia nelle istituzioni stesse.
Organizzare spazi di parcheggio sicuri all’interno della vasta area della scuola non dovrebbe essere un’utopia, ma un atto di responsabilità doveroso.
Ignorare queste ripetute segnalazioni significa non solo arrecare un danno materiale ai futuri agenti, ma anche lanciare un segnale preoccupante sulla capacità di ascolto e di intervento di chi dovrebbe essere un esempio di ordine e sicurezza. Nettuno merita un’immagine diversa, e i suoi futuri tutori della legge meritano di formarsi in un ambiente sereno e protetto.
Elvio Vulcano
Daniela Bellucci ci ha esternato le sue emozioni per il ruolo ricoperto
La storia di una Priora
“Sono una ragazza di 16 anni. Mi chiamo Daniela Bellucci, figlia di Fabrizio e Cristiana Castaldi. Quest’anno sono stata scelta per fare la Priora, una delle più giovani. Abbiamo sfilato in dodici dietro la Madonna delle Grazie di Nettuno. Ero molto emozionata la sera del 3 maggio scorso, quando la signora Maddalena mi ha aiutato ad indossare il caratteristico abito della Priora, composto dal corpetto bianco, gonna plissé lunga, rossa come il giacchino, tegola in testa finemente decorata. Per l’occasione mia nonna Piera ed i miei familiari hanno organizzato un rinfresco ed invitato parenti e conoscenti presso la mia abitazione in Via Don Temistocle Signori. Subito dopo ho raggiunto le altre Priore ed abbiamo atteso, insieme alla banda, alle Autorità, ai paggetti ed angioletti, la folla dei devoti, l’uscita della statua lignea, riccamente addobbata, con monili e vesti preziose che è stata trasportata, in processione, dalla sua sede abituale, il Santuario di San Rocco e Santa Maria Goretti, per le vie cittadine, fino ad arrivare in Piazza San Giovanni ed essere collocata magnificamente all’interno della Collegiata. La domenica successiva, 11 maggio c’è stato il ritorno della Sacra Vergine al Santuario, in un turbinio di fuochi d’artificio, scampanio di campane a festa, miriadi di luci colorate, preghiere ed invocazioni. Così è terminata la mia fantastica settimana piena di emozioni e commozione”.
Rita Cerasani
Volontari di Plasticfree e Legambiente
Sabato 10 maggio i volontari di Plasticfree e Legambiente hanno portato a compimento un’altra importante missione di pulizia e bonifica del territorio comunale di Nettuno.
I volontari, con impegno e passione, si sono messi a disposizione della città ed hanno pulito da plastica e rifiuti la spiaggia sotto al Forte Sangallo, raccogliendo sacchi e sacchi di rifiuti, con la collaborazione della Tekneko che ha rimosso tutto e della Protezione civile, che ha supervisionato la mattinata di lavoro organizzata dall’assessorato all’Ambiente guidato da Enrica Vaccari.
“Grazie ai volontari e al loro lavoro immenso - ha detto l’assessore - e grazie sempre a chi si impegna per il bene comune e per la città di Nettuno.
Grazie anche ai genitori dei bimbi della scuola di Sandalo per aver bonificato un’area vicino la scuola, dimostrando grande senso civico ed una sensibilità straordinaria al valore dell’educazione al rispetto dell’Ambiente”.
Ufficio stampa
Comune di Nettuno