Le mani della criminalità sulle gare di riassegnazioni delle concessioni balneari
Il grande business delle spiagge
Questa materia è stata trattata male sin dall’inizio e cioè da quando l’Italia ratificò la Direttiva Bolkestein nel 2010, con l’impegno quindi di attuarla nei tempi necessari. La patata bollente è stata passata di governo in governo e nessuno se l’è sentita di andare a toccare le migliaia di piccoli feudi gestiti da signori assoluti sparsi lungo le coste del nostro Paese. Non lo hanno fatto perché non era un’operazione che provocava consenso. Poi le minacce di sanzione da parte della Comunità Europea, le normative a singhiozzo, i ricorsi e le sentenze perentorie della massima Corte Ammnistrativa e il contentino finale con la proroga delle concessioni in atto fino al 30 settembre 2027. Ma il governo non ha fissato direttive o principi su cui basare lo svolgimento delle gare lasciando alle amministrazioni comunali di attuare modalità e valori, pur nel principio della garanzia della libera concorrenza.
Ad oggi il Governo non ha nemmeno emesso la tanto attesa e tanto discussa direttiva atta a definire i risarcimenti in favore dei concessionari uscenti, una direttiva che deve essere necessariamente in linea col principio sottolineato in sede comunitaria e cioè che dal risarcimento deve essere escluso quello che gli operatori definiscono come “avviamento commerciale”, ma limitarsi al calcolo basato sui capitali non ammortizzati e sull’eventuale valore aziendale. Alcuni comuni hanno subito indetto gare con risultati che hanno escluso storici operatori del settore turistico privilegiando industriali e portatori di capitale; dando così un colpo di grazia alla gestione familiare che caratterizza la maggioranza degli stabilimenti balneari italiani. La carta bollata va a ruba, ricorsi e controricorsi, con esiti, per la quasi totalità, contrariai concessionari odierni. Quello di cui non si parla è la regolarità delle gare e l’accesa resistenza di alcuni concessionari per non perdere quella che in molti casi è una gallina dalle uova d’oro.
Appare evidente che ingenti accumuli di danaro sporco e centinaia di prestanome disponibili sono gli ingredienti che condiranno alcune delle gare, specialmente in quei comuni del meridione in cui la malavita è di casa nelle amministrazioni comunali. I casi segnalati a Scilla e sulla bellissima costa Garganica sono solo la punta dell’iceberg. Ad Ostia, non nel cuore della Sicilia, piccoli ma significativi incendi stanno ad anticipare incendi ben più grossi; stanno a significare che è meglio non pensare di prendere il posto dei concessionari storici.
Il termine “balneari” viene citato sette volte nella Relazione annuale della Direzione Investigativa Antimafia del 2024 e, prendendo spunto dalle storie di mafia che hanno interessato il litorale romano negli ultimi anni, si ribadisce il pericolo in atto in occasione di questa grande operazione finanziaria creata dalla decadenza delle concessioni esistenti. Ma che le mafie abbiano sempre avuto interesse sulle imprese turistiche è un fatto noto; alberghi, resort, terme ed interi villaggi turistici nel meridione del nostro Paese hanno visto la gestione di entità mafiose che vi hanno creato veri e propri settori significativi di riciclaggio. Oltre alle normative in vigore ogni ente cercherà di porre in atto controlli per scongiurare ingerenze di gruppi malavitosi, ma forti sono i dubbi che quello del rinnovo delle concessioni balneari non solo diventi un modo per riciclare e gestire affari, ma anche una modalità di ulteriore radicamento e condizionamento permanente della malavita organizzata nel Bel Paese.
Sergio Franchi
Il Consiglio comunale ha approvato il bilancio dello scorso anno
Consuntivo 2024
Il consiglio comunale di Anzio ha approvato il rendiconto per l’esercizio 2024 con 14 voti a favore e 3 astenuti. Parte dell’opposizione ha lasciato l’aula contestando il ritardo di quattro giorni nella consegna del parere dei revisori dei conti.
“Dovevamo approvare entro il 30 aprile per consentire ai dipendenti di avere gli incentivi previsti dalla legge legati al recupero dell’evasione di Imu e Tari – ha spiegato l’assessore al bilancio, Antonino Buscemi – Comunque ai sensi dell’articolo 227 del decreto legislativo 267 del 2000 non ci sono state violazioni. Entro 20 giorni dal Consiglio andava messo a disposizione il rendiconto e gli allegati e così è stato, mentre il parere dei revisori, come previsto dalla norma che non dispone un termine, poteva essere consegnato anche successivamente. La discrasia sorge nel regolamento che integra una previsione di trasmissione del parere nei medesimi termini. Pertanto i documenti richiamati nell’articolo. 227 comma 1 sono stati inviati nei termini e non è stata violata la normativa, di contro, i consiglieri hanno avuto 16 giorni di tempo dalla ricezione del parere, per gli approfondimenti, anziché 20 giorni come da previsione del regolamento, sul quale purtroppo c’è stato il lieve ritardo che non inficia il resto”.
Il rendiconto al 31 dicembre 2024 è stato chiuso con un risultato di amministrazione di 65 milioni di euro manifestando un accantonamento per 50 milioni di euro. La parte vincolata è pari a 15 milioni circa, la parte libera per investimenti e pari a 270.000 euro circa e la parte corrente disponibile e libera, pari a circa 200.000 euro. “Sono dati confortanti – ha aggiunto Buscemi – che ci consentono di lavorare al meglio e programmare le ulteriori attività”.
“Sul rendiconto 2024 questa amministrazione non ha messo nemmeno la punta di una matita – ha detto il vicesindaco, Pietro Di Dionisio – si tratta di un atto tecnico, avremmo potuto portare lunedì il punto, non credo che negli ulteriori 4 giorni, compresi 1 maggio, sabato e domenica, sarebbe cambiato qualcosa. Così abbiamo evitato una decurtazione sui dipendenti che voi dite di rispettare”.
Il Consiglio comunale ha poi approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dall’opposizione sull’avvio di uno “Studio epidemiologico sul territorio comunale in collaborazione con Asl e Arpa”.
La seduta è stata aperta da un minuto di raccoglimento per la scomparsa di Papa Francesco.
Di seguito il link dell’intera riunione https://www.youtube.com/live/gGjA9Ew-JgA
Anzio, 30 aprile 2025
Comune di Anzio