Il Pontino Aprilia • 20/2019
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ANNO XXX - N° 20 - 22 NOVEMBRE/10 DICEMBRE 2019 Cronaca di Aprilia IL PONTINO APRILIA Pag. 39
Ad Aprilia, presso la Biblioteca
comunale - Sala Manzù sabato
30 novembre 2019 ore 17:30 si
terrà l’inaugurazione della mo-
stra “Soluzione a pag. 42 di Cot-
tiga. Aprilia Dipinti&Disegni”.
Orario delle visite: feriali: 10-
13/16-19 - festivi: 10-13/16-20.
Segue la lettura critica di Federica
Calandro.
“L’arte è gioco, come sostiene
Bruno Munari, poiché condivide
con il secondo termine tre specifi-
ci ingredienti: la simulazione, l’il-
lusione e la creatività. Se l’arte è
gioco, questa mostra di pittura e
disegni di Claudio Cottiga è sicu-
ramente un intricante passatem-
po, uno svago sofisticato, che si
innesca a partire dall’osservazio-
ne diretta di Aprilia, precisamente
della veduta posteriore della
Chiesa di San Michele. Questa ar-
chitettura, anima della città, sem-
bra invitare l’artista ad evadere, a
divertirsi con i suoi elementi strut-
turali, e a smontarli e rimontarli
insieme ad immagini della fanta-
sia, provenienti da lontano, dal-
l’infanzia, dai ricordi. Se è vero
che l’arte è gioco, è vero anche
che esistono due origini etimolo-
giche diverse della parola: ludus,
cioè il gioco pratico, e iocus, gio-
co mentale, scherzo. Nel ventaglio
dei giochi mentali, uno dei più
raffinati è sicuramente il rebus,
dal latino res (“che concerne le
cose”). Il rebus nasce dall’intrec-
cio di immagini e lettere con lo
scopo di solleticare l’intelletto e
farlo esercitare nello scioglimento
dell’enigma, nella ricerca della
soluzione, e pertanto “è un modo
per la mente di andare a spasso in
luoghi che le somigliano”, per
usare la calzante espressione del-
la storica dell’arte Antonella
Sbrilli.Gli acrilici di Cottiga ci
spingono, infatti, proprio come i
giochi enigmistici, ad immergerci
nei meandri dei nostri pensieri e
si presentano come un insolito e
prezioso mazzo di carte, di dimen-
sioni ora più piccole ora più
grandi. In esse, un’architettura in-
tuitiva e uno sfondo blu, entrambi
omaggio al padre della pittura
italiana, Giotto, danno vita a spa-
zi senza tempo, in cui si respira
una dimensione sospesa, onirica.
Qui entrano in scena, ri-mescolati
sempre in modo diverso, entità
eterogenee: elementi naturali, so-
lidi geometrici, scacchi, lettere,
personaggi dei fumetti, simboli
tratti dalle carte piacentine, icone
pubblicitarie, il tutto unito in un
originale mix di metafisica-pop.
Onnipresente è, appunto, l’ele-
mento straniante, che fa capolino
generando in chi guarda un sorri-
so, come il ricorrente simbolo del
pesce (emblema di spiritualità,
fertilità, rinascita), che, con i suoi
grandi occhi, cattura lo sguardo
dello spettatore e sembra interro-
garci sul grande arcano che ogni
quadro ci ripropone e che contem-
poraneamente ci svela: ma, in-
somma, cos’è l’arte? L’arte è
esattamente tutto questo: è finzio-
ne, sogno, è divertimento e legge-
rezza, ma anche forme e colori. E’
illusione e simulazione, è allusio-
ne e ricerca di senso. La stessa
grammatica governa i disegni a
matita, collage di schizzi prepara-
tori che vanno a comporre, con la
semplicità e l’incisività propria
del bianco e nero, altrettante sca-
tole ludiche in cui perdersi. In
questo strabiliante mondo imma-
ginario c’è tuttavia un’identità
territoriale chiara che emerge e
che possiamo rintracciare nella
presenza diffusa degli archi a tut-
to sesto, delle architetture squa-
drate di sapore razionalista, della
figura del San Michele, del mare e
del profilo delle coste tipicamente
pontine, ma anche nella scatoletta
di Simmenthal, che ricorda uno
dei momenti più felici della storia
di Aprilia. Il tutto è sapientemente
condito con l’inconfondibile cifra
stilistica di Claudio Cottiga, fatta
di raffinatezza cromatica e di
equilibrio compositivo, di gusto
per le pure forme e di capacità di
impreziosire il manufatto, in que-
sto caso scegliendo cornici capaci
di interpretare l’immagine che ab-
bracciano. Una peculiarità arti-
stica che emerge con forza nella
ricercatezza del messaggio rivolto
al fruitore, mai banale o di imme-
diata comprensione. Siamo nell’u-
niverso di un’arte concettuale di
elevata fattura, dove al piacere
della visione si unisce il diletto
della mente”.
Qualità della vita,
Latina crolla
all’88esimo posto in
classifica. Non è un
bel dato per la pro-
vincia di Latina quel-
lo che emerge dallo
studio annuale, rea-
lizzato da ItaliaOggi,
Università La Sa-
pienza e Cattolica
Assicurazioni. In un
anno la provincia
pontina ha perso ben
17 posizioni, scivo-
lando dalla 71esima
all’88esima posizione
della speciale classi-
fica per la qualità
della vita. La reginet-
ta d’Italia è invece
Trento che eccelle
per affari, lavoro,
ambiente, istruzione,
formazione, tempo li-
bero e turismo. Al-
l’ultimo posto invece
troviamo Agrigento:
caso paradigmatico
di realtà del Sud con
problemi strutturali
atavici irrisolti. La
città siciliana è risul-
tata carente quasi sot-
to tutti gli aspetti e le
dimensioni della qua-
lità della vita (dagli
affari e lavoro fino al
tenore di vita) fatta
eccezione per la di-
mensione demografi-
ca e per la sicurezza.
A.P.
Alla biblioteca dal 30 novembre all’8 dicembreLa provincia pontina perde 17 posizioni e sprofonda all’88esimo posto
Dipinti&DisegniLatina precipita nella qualità della vita
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