Il Pontino Aprilia • 20/2019
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ANNO XXX - N° 20 - 22 NOVEMBRE/10 DICEMBRE 2019 Cronaca di Aprilia IL PONTINO APRILIA Pag. 41
Sabato 16 novembre si è svolta al
Casello Ristopub di Aprilia, la
presentazione nazionale dell’ope-
ra di Aleksandr Dugin dal titolo
Soggetto Radicale. L’ampia sala è
stata gremita in ogni ordine di po-
sto, da un attento e variegato pub-
blico proveniente da molte parti
d’Italia, dal profondo nord al sud
passando per la Capitale. Aprilia
in Prima Linea ha prodotto il suo
massimo sforzo organizzativo per
questo evento, consentendo la
presenza sul nostro territorio di
relatori del calibro dell’editore
Maurizio Murelli (Aga Editrice) e
di Rainaldo Graziani. Ad aprire
gli interventi è stato Emanuele
Campilongo che oltre ad effettua-
re i ringraziamenti agli intervenu-
ti, ha sottolineato come il gruppo
di Apl è orgoglioso di aver porta-
to in terra pontina un evento di ta-
le caratura.
“Il nostro è un campo neutro, una
casa dove tutti possono e debbo-
no sentirsi a proprio agio – affer-
ma Campilongo – poiché è nella
provincia più profonda che la
post modernità imperante trova
maggiori resistenze. L’opera di
Dugin è quello che ci serve. Ab-
biamo la necessità di aggiornare
il nostro arsenale metapolitico e
culturale – continua il coordina-
tore di Apl – e allo stesso tempo
di uscire dalla “sindrome della
riserva indiana”, che attanaglia
troppi esponenti del nostro am-
biente. Dobbiamo fare di tutto
per essere guida dei processi di
mutamento e non di essere travol-
ti da essi, o divenire preda del-
l’inconsistenza. Infine – conclude
Campilongo – abbiamo il dovere
di agire concretamente per supe-
rare gli steccati ideologici in cui
il sistema ci ha imbrigliato, e ca-
pire che il vero nemico è la ditta-
tura liberale in atto”.
Subito dopo è stata la volta di
Rainaldo Graziani. Il suo è stato
un intervento magnetico e vibran-
te, egli ha saputo toccare le corde
dell’anima dei presenti e catturare
l’attenzione degli stessi fino quasi
a turbarli. In particolare andando
a toccare argomenti specifici,
simbolo della post modernità im-
perante, legati in particolare al
progresso tecnologico in campo
militare e sul controllo delle per-
sone. Graziani ha spaziato da “ciò
che è stato a ciò che dovrà esse-
re”, rivendicando le esperienze di
una certa area culturale e politica
che già dal 63’ studiava la beat
generation, il ribellismo giovanile
e i contrasti da cui nacquero espe-
rienze musicali ad artistiche d’a-
vanguardia. Tutto, molto prima
del famoso 68’.
“Il ruolo delle associazioni è di
fondamentale importanza – ha af-
fermato Graziani – ad esempio
grazie ad Apl questa serata è sta-
ta possibile. Esse sono l’avan-
guardia culturale, e una avan-
guardia esiste in funzione di una
retroguardia che è rappresentata
dalla forma partito/movimento,
ed essa non è meno importante.
Vanno superati i concetti di de-
stra e sinistra – ha proseguito
Rainaldo Graziani – e la nostra
forza sta nel non essere inqua-
drabili. Noi siamo nati per pro-
porre, ascoltare e comprendere
non cediamo alla facile polemica.
Noi siamo i custodi del pensiero
del lupo ed esso non è addomesti-
cabile. Bisogna superare sé stes-
si, - sottolinea Graziani – e ciò si-
gnifica andare a misurarsi con il
futuro creandoci le nostre stelle
polari per poter navigare nella
post-modernità”.
Infine Rainaldo Graziani ha volu-
to dare un consiglio per chi vuole
Il 15 novembre 2019 è stata po-
stata nel sito ufficiale dell’Istituto
“G. Matteotti” di Aprilia la prima
Vetrina Virtuale di Arte in Classe
giunta alla 18ª Edizione sulle te-
matiche: “Arte, scienza e tecnolo-
gia” una coalizione che il maestro
Francesco Guadagnuolo osserva
da tempo per arrivare alla scienza
robotica, grazie all’uso delle nuo-
ve tecnologie. Egli interviene col
computer, con internet, con la
realtà virtuale, con le tecnologie
di registrazione, con il video e la
musica.
Chi conosce il maestro Guada-
gnuolo inesauribile fonte di idee,
vulcanico nell’affrontare nuove
tematiche e contenuti, rilancia
“Arte in Classe” in una veste tutta
nuova, dove protagonista è l’elet-
tronica. Egli da sempre sostiene
l’innovazione e la ricerca di nuo-
vi linguaggi espressivi e artistici
dedicata al mondo dell’Arte Inte-
rattiva.
La singolare vetrina virtuale è
una grande piattaforma dove sa-
ranno documentati in progress i
risultati più significativi inerenti
alla multimedialità avanzata con-
tenuti nell’Arte in Classe.
Si tratta di mescolare approcci e
linguaggi diversi, per far venire
nuove idee, così da poter mettere
insieme arte e nuove tecnologie.
Straordinarie sono le operosità di
ricerca e sperimentazione create
nel tempo dal maestro Guada-
gnuolo attraverso un’eccitante in-
tesa fra arte, scienza e tecnologia
per approdare dunque alla roboti-
ca avente obiettivi e prospettive
diverse in cui il robot può essere
impiegato in questi settori e so-
prattutto come oggetto artistico,
estetico e dinamico dell’opera
stessa.
Una serie di lavori con l’uso di
tecniche informatiche che cam-
biano radicalmente il linguaggio
che opera sulla percezione della
realtà e diventa un modo adatto
per adeguare la materia dell’arte
ai nostri tempi.
Quest’arte progettata con l’ausi-
lio del computer è legata alla ri-
cerca tecnologica, ha precise fina-
lità comunicative e formative e
non si ferma ad una documenta-
zione della realtà, ma è la realtà
che viene interpretata e filtrata
nell’immaginario dei giovani.
Il giovane allievo opera creativa-
mente su norme estetiche-comu-
nicative offrendoci un iter espres-
sivo, in una vera formazione delle
arti visuali, che guarda al mondo
che cambia.
L’interesse di Guadagnuolo, per
la letteratura e per il cinema, rap-
porti che pongono temi di ragio-
namento e di creatività, anche
questi li coinvolge nella scienza
robotica.
Tutto questo può essere collegato
nel futuro campo lavorativo come
la creazione di scenografie virtua-
li, nell’ambito di rappresentazioni
teatrali, televisive, concerti, ecc.
Sculture tra arte, tecnologia e ro-
botica
1° Teatrino elettronico “Il piccolo
Principe” il noto racconto dello
scrittore Antoine de Saint-Exu-
péry . Il piccolo principe viaggia
per lo spazio con il suo aeroplani-
no.
2° “Il delfino elettronico” per la
tutela dell’ambiente. Il delfino è
stato addestrato per raccogliere la
plastica depositata negli oceani.
3°“Il gufo elettronico” un acco-
stamento alla scenografia cine-
matografica.
4° “Il robot elettronico” futuro e
scienza robotica.
5° “Lo scorpione elettronico” una
costruzione di un insetto roboti-
co.
6° “La lumaca elettronica” per la
scienza robotica.
Al Casello Ristopub di Aprilia è stata presentata l’opera di Aleksandr DuginLa multimedialità più avanzata con Arte in Classe
Soggetto RadicaleLa vetrina virtuale
fare politica in questi tempi. “Bi-
sogna studiare la geopolitica poi-
ché con essa si comprende la lo-
gica dei grandi spazi, se la politi-
ca la farà propria essa risulterà
più efficace. Davanti a fenomeni
di evidente decadenza legati post
modernità, come ad esempio il
gender nelle scuole – prosegue
Graziani – non possiamo collo-
carci come dei reazionari, inorri-
dire semplicemente è da perdenti.
Dobbiamo osservare e trovare so-
luzioni alternative, questo metodo
di azione è da Soggetto Radicale.
Bisogna creare una dimensione
clanica, rifondare il linguaggio e
dare forza alla parola”.
Dopo tale intervento era arduo il
compito di Maurizio Murelli il
quale, ben conscio del fatto che
tale libro necessitasse di un eleva-
to grado di concentrazione per es-
sere spiegato e compreso, sia da
parte sua che degli uditori, si è
avvalso di uno scritto per non ri-
schiare di essere poco esaustivo.
Ovviamente, le precauzioni del-
l’editore milanese erano esagerate
visto che durante la sua lunga
esposizione non si è udito un
mormorio, anzi erano – se debita-
mente concentrati – percepibili i
“rumori dei cervelli in azione” da
pare degli intervenuti, immersi
nel compito non facile di stare
dietro alle doti di “scalatore del
pensiero” di Maurizio Murelli.
Solo per fare un piccolo esempio
del Pantheon culturale a cui l’in-
tervento dell’editore si è affidato,
non possiamo non nominare Jun-
ger, Evola, Nietzsche, Gottfried
Benn, Guenon, Heidegger. Tanta
roba, forse troppa per chi è venu-
to solo per mostrificare.
“La mia funzione – ha affermato
Murelli – è quella di elaborare
proiettili intellettuali e metterli a
disposizione. Tale lavoro (quello
del Soggetto radicale) è stato
frutto di un lavoro di 18 mesi e la
cui opera di traduzione è stata
particolarmente complicata. Un
lavoro immane soprattutto per
renderlo comprensibile al pubbli-
co italiano. Nel libro vi è l’impor-
tanza di essere impegnati per il
mutamento – prosegue Murelli –
ma esso non è un manuale per chi
vuole fare politica. Il paragone
con Cavalcare la tigre di Julius
Evola è diretto e quindi per capi-
re il Soggetto Radicale non si può
prescindere da quest’opera. Allo
stesso tempo, non si può com-
prendere il testo di Evola senza
conoscere ad esempio Nietzsche e
il suo Così parlò Zaratustra. I
concetti evoliani della “Politeia”
e dell’Anarca di destra hanno
portato parecchi a sbattere in
passato – sottolinea l’editore –
volendo dare ad essi una valenza
pratica nel fare politica. Evola
non scioglie alcuni nodi che Du-
gin con il Soggetto Radicale si
occupa di dirimere. Quando la
metaforica tigre è stata cavalcata
fino a sfiancarla e si scende, cosa
succede? Il punto di partenza ri-
mane il senso di estraneità che
l’uomo differenziato ha rispetto
alla post modernità imperante.
Ed anche il suo rapporto con il
nichilismo va affrontato. Dugin lo
fa con una luce nuova. Il nichili-
smo – continua Murelli – è una
condizione della Tradizione, co-
me la notte è una condizione del
giorno e l’inverno è quella di un
anno. Si vive anche nella “notte”
e in essa si deve agire. Noi siamo
nel pieno della grande notte, da
cui arriveremo al Sole di mezza-
notte e da esso si paleserà il Sog-
getto Radicale. Egli è sempre
“pro” mai “contro”, somiglia ad
un Dioniso – per fare un parago-
ne filosofico – non è un Titano.
La vitalità di quest’opera e la sua
potenzialità è tale che ancora og-
gi è oggetto di discussione e ap-
profondimento tra me, Rainaldo e
Dugin. Tornando a Evola e con-
cludendo – termina Murelli – egli
non mette a fuoco ad esempio il
concetto Heideggeriano dell’Es-
serci, ed è in questo spazio che
Dugin opera la chiusura del cer-
chio con il Soggetto Radicale”.
Il poderoso intervento di Mauri-
zio Murelli ha visto anche la reci-
tazione del 5° paragrafo sul “dis-
corso degli ultimi uomini” tratto
dallo Zaratustra di Nietzshe. Vi
consigliamo vivamente di ascol-
tarlo poiché ne esiste un filmato
su Youtube particolarmente esau-
stivo e importante per la com-
prensione di questo passaggio.
Prima del termine della manife-
stazione e dopo quasi due ore di
potente evocazione culturale,
Rainaldo Graziani ha voluto rac-
contarci un aneddoto del Dugin
filosofo, sul solco degli antichi
greci. Infatti, alla domanda se
fosse in grado di spiegare il con-
cetto del Soggetto Radicale ad un
bambino di undici anni (proprio
come i filosofi antichi), Alek-
sandr Dugin ha risposto positiva-
mente.
E rivolgendosi al bambino: “Im-
magina una foresta rigogliosa e
verde, pensa di distruggerla e in-
cendiarla anche se è una cosa
cattivissima. Ciò che prima era
vita ora è tutto bruciato. Ma il
bosco rinascerà. Non tutte le
piante ma solo alcune lo faranno.
Poiché esse hanno nelle loro ra-
dici – da esso il termine Radicale
– la linfa vitale che permetterà
alla foresta di rinascere. Questo è
il Soggetto Radicale”.
Uffico Stampa APL
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