Il risarcimento dell’azienda di rifiuti nei confronti del Sindaco e del Comune
La Rida chiede 48 milioni
La richiesta risarcitoria per 48 milioni di euro avanzata da Rida Ambiente, non solo nei confronti del sindaco Antonio Terra ma anche verso il Comune di Aprilia, mette a rischio il patto tra le liste di maggioranza, alcune delle quali non informate dal Primo Cittadino di quanto sta accadendo. A contraddire Terra, che aveva assicurato di aver reso noto a tutti l’atto di citazione in una riunione di maggioranza, è stato il gruppo Unione Civica, rappresentato in giunta dal vicesindaco Lanfranco Principi e che dopo Forum per Aprilia rappresenta la seconda lista per importanza che fa parte della coalizione civica. Una dichiarazione lapidaria, quella pronunciata dai consiglieri Massimo Bortolameotti e Marco Moroni, che in poche parole condensano tutto il disagio di non essere stati messi a conoscenza di una questione così importante per l’ente, un disagio tanto più forte trattandosi della lista che esprime con Lanfranco Principi l’assessore alle finanze.
“Il gruppo Unione Civica – dichiara Moroni a nome della lista – ha saputo dalla stampa dell’atto di citazione della Rida Ambiente nei confronti del Comune di Aprilia, contente una richiesta di risarcimento danni per 48 milioni di euro. Quanto dichiarato dal Sindaco, di aver informato tutti in maggioranza, non corrisponde al vero”.
Una frase lapidaria, ma con un effetto deflagrante soprattutto in una fase tanto delicata per gli equilibri della maggioranza. La lista senza troppi giri di parole ha preso le distanze dalle dichiarazioni di Antonio Terra, ponendo il sindaco in una situazione estremamente difficile e scomoda, di dover giustificare la mancata comunicazione a un gruppo consiliare di un atto tanto importante, protocollato dal 28 settembre. Una versione la loro che contrasta con quanto riferito dal Primo Cittadino, che aveva assicurato di aver discusso dell’argomento “per oltre un’ora in una specifica riunione di maggioranza”, attribuendo la responsabilità di non sapere a chi non si era presentato a quella riunione. Ma perché la trattazione di un argomento tanto importante non è stata rinviata per garantire fossero presenti i rappresentanti di tutte le liste? E perché trattandosi di un tema chiave la lista Unione Civica e lo stesso vicesindaco non sono stati tempestivamente messi a conoscenza della richiesta risarcitoria tanto esosa da rischiare di mandare in bancarotta l’ente se accolta? Interrogativi oggetto di una riunione di maggioranza che si è svolta il 18 novembre scorso. Di sicuro “segreti e bugie” rischiano di creare attriti tanto forti da far vacillare l’equilibrio della coalizione a pochi mesi dal voto.
La replica dell’amministrazione
Non si è fatta attendere la risposta dell’amministrazione, che negando una crisi in maggioranza ha ribadito di aver informato ogni lista di quanto stava accadendo.
“Il patto politico-amministrativo tra le liste di maggioranza che sostengono il sindaco Terra si mantiene saldo. Aggiungo - afferma il presidente De Maio - che l’intero gruppo è determinato, oggi più che mai, a portare a termine il programma sottoscritto con i cittadini di Aprilia fino al termine della consiliatura. In riferimento alle notizie di stampa, chiarisco che la questione della richiesta risarcitoria, una volta giunta in amministrazione, è stata oggetto di una riunione tra le liste di maggioranza. I gruppi, al netto degli assenti, hanno quindi affrontato il tema. La vicenda è stata trattata, in ultimo, anche durante l’incontro di maggioranza avvenuto venerdì 18 novembre. Incontro per nulla infuocato, le liste si sono confrontate in maniera serena e produttiva. Faccio notare che risulta difficile non comunicare situazioni di questo genere visto che tutti gli atti dell’amministrazione comunale transitano per gli uffici comunali di competenza. Nel caso di specie, sottolineo che il delegato alle Finanze, espressione della lista Unione civica, detiene la delega gli Affari Generali”.
La replica del vicesindaco
Nonostante le parole rassicuranti del presidente del consiglio comunale Pasquale De Maio, che ha cercato di gettare acqua sul fuoco smentendo dissapori in maggioranza e ribadendo una comunicazione trasparente a tutte le liste della coalizione, il caso del risarcimento chiesto da Rida Ambiente per 48 milioni di euro continua a creare divisioni e dissapori all’interno del progetto civico. Dopo i consiglieri di Unione Civica Marco Moroni e Massimo Bortolameotti, anche il vicesindaco Lanfranco Principi ha smentito la versione del sindaco Antonio Terra. Chiamato in causa proprio da Pasquale De Maio, che nella sua nota dichiarava che l’assessore alle finanze non poteva non essere a conoscenza dell’atto che il patron di Rida ha protocollato a fine settembre, anche Lanfranco Principi ha voluto dire la sua su una comunicazione mancata che continua a creare mal di pancia.
“Voglio chiarire un aspetto- dichiara l’assessore alle Finanze Lanfranco Principi- io ho la delega agli affari generali ma non ho quella al contenzioso, che invece è rimasta nelle mani del sindaco Terra. Questo significa che, senza delega al contenzioso, nel mio ufficio non arrivano atti che passano dall’ufficio avvocatura, che invece finiscono direttamente sulla scrivania del sindaco. E questo aspetto il presidente del consiglio comunale De Maio dovrebbe conoscerlo bene”.
Parole quelle del vicesindaco, perfettamente in linea con quanto riferito dai consiglieri del gruppo di riferimento, ma che contrastano con le dichiarazioni del sindaco e del presidente del consiglio, che con toni pacati aveva tentato di spegnere qualsiasi polemica sul caso. A generare il malcontento è stata proprio l’assenza di comunicazione all’interno della maggioranza, che avrebbe riguardato non solo il gruppo di Unione Civica che oggi rivendica il tradimento del patto non scritto che impone trasparenza verso ogni componente della coalizione civica. Tra i consiglieri assenti alla famosa riunione di maggioranza, dove per la prima volta si è parlato della richiesta risarcitoria di Rida Ambiente rivolta ad Antonio Terra sia in quanto sindaco e amministratore del Comune di Aprilia sia come privato cittadino, figurerebbe anche il consigliere de L’altra faccia della politica Federico Cola.
Perché trattare un argomento importante in occasione di una riunione di maggioranza non partecipata da tutti i gruppi? Un quesito al quale sia il sindaco Terra sia il presidente del consiglio Pasquale De Maio hanno indirettamente risposto scaricando la responsabilità sugli assenti e lasciando intendere sulla scia di quanto insegna la saggezza popolare che i panni sporchi vadano lavati in famiglia.
Una linea che evidentemente non può valere se sul tavolo c’è una richiesta risarcitoria che potrebbe far ballare gli equilibri dell’ente e che di sicuro non è stata bene accolta da Unione Civica, che sentendosi tagliata fuori non ha avuto paura di ribadire ancora il proprio malcontento a pochi mesi dal voto.
Francesca Cavallin