L’ipotesi che possano essere scelti dei siti ad Aprilia preoccupa i cittadini
L’ombra della discarica
L’ipotesi discarica continua a incombere su Aprilia ed a preoccupare politica e cittadini. Anche durante l’ultima commissione trasparenza convocata per discutere dell’iter che ha portato all’ampliamento della cava di via Riserva Nuova, e che ha ricevuto semaforo verde dalla Regione Lazio nel marzo scorso, l’ipotesi di un deposito di rifiuti da realizzare proprio in quel sito, così come indicato dal commissario straordinario regionale Illuminato Bonsignore, ha catalizzato l’attenzione di maggioranza e opposizione. E a poco sono valse le rassicurazioni del consigliere provinciale Vincenzo Giovannini che, più volte, ha assicurato che i due temi non andranno a coincidere.
“L’ampliamento della cava di via Riserva Nuova – ha detto Giovannini – non è collegato all’ipotesi della discarica. Sono due vicende separate. Del deposito di rifiuti se ne dovrà occupare l’EGATO, l’autorità d’ambito che ad oggi non si è ancora nemmeno costituita. Noi continueremo a fare tutte le battaglie necessarie per evitare l’ipotesi discarica ad Aprilia ma sono sicuro che non ci sono le condizioni perché essa venga realizzata in via Riserva Nuova”.
Fiducia che però non ha contagiato gli altri commissari, né di maggioranza né di opposizione. Sono gli stessi esponenti della maggioranza Mauro Fioratti Spallacci e Alessandra Lombardi a spiegare i timori di una possibile convergenza tra un ampliamento della cava e di una futura discarica.
“Se la Regione ha nominato un commissario ad acta per i rifiuti – ha spiegato Spallacci – significa che una emergenza esiste. E purtroppo il commissario straordinario Bonsignore ha indicato il sito di via Riserva Nuova come uno dei luoghi possibili dove realizzarla”.
“Discarica e ampliamento della cava – ha affermato la Lombardi – evidentemente un punto di contatto lo hanno. Ho dei timori riguardo a questa istanza di ampliamento. Soprattutto vorrei capire perché c’è stato prima un parere negativo dato dagli uffici comunali nel 2019 e successivamente un via libera da parte dei tecnici dell’ente di piazza Roma. E a spiegare questo aspetto decisivo sono gli stessi architetti del comune Paolo Terribili e Marco Paccosi”.
“Nel 2019 avevamo evidenziato una serie di carenze relative al progetto – ha spiegato il dottor Terribili – erano criticità che interessavano il piano di ripristino ambientale della prima cava che si andava a chiudere e che non aveva esaurito la sua capacità di scavo.
Quindi, anche per disposizioni regionali, non capivamo questa esigenza di un nuovo ampliamento. Così si spiega il parere negativo del 2019. Il progetto non era soddisfacente in quel momento”.
“Quando si stoppa un progetto – ha affermato il dottor Paccosi - si cerca di lavorare per superare le criticità emerse. In questo caso il privato ha chiesto la sospensione del procedimento dopo il parere negativo e successivamente ha modificato il progetto migliorandolo.
L’ampliamento è stato riconosciuto dalla Regione Lazio perché c’era continuità geologica e di proprietà tra la prima e la seconda cava.
La proprietà ha ottenuto quindi tutti i pareri favorevoli di Regione e Comune”.
A.P.
Verranno installate delle centraline di monitoraggio
Lotta ai miasmi
Cattivi odori ad Aprilia, centraline per monitorare la zona industriale. Qualcosa si muove. L’ente comunale di piazza Roma ha incontrato nei giorni scorsi, negli uffici di piazza Roma, i tecnici dell’Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Regione Lazio e i rappresentanti dell’azienda sanitaria locale. E’ stato un incontro per fare il punto della situazione sui miasmi denunciati da vari comitati di quartiere nelle scorse settimane. Comitati di zona che, stanchi di attendere all’infinito la risoluzione di un disagio pesantissimo, hanno annunciato, nei giorni precedenti, di voler inviare un esposto alla Procura di Latina. Durante il vertice si è deciso di installare alcune centraline per monitorare il territorio apriliano nel tentativo di scovare la causa di questi odori nauseabondi.
“Siamo a conoscenza del problema da varie settimane – ha spiegato il sindaco Terra - è un disagio che purtroppo ha interessato vari quartieri della città già in passato quando vennero elevati alcuni verbali e sanzionate alcune aziende del territorio. Ora chiediamo ai cittadini di essere più precisi nelle loro segnalazioni in modo tale da poter intervenire con maggiore forza e incisività. Da parte nostra non stiamo di certo a guardare, l’incontro con l’Arpa e con l’Asl di Aprilia lo testimonia”.
C’è la volontà di risolvere una criticità che da questa estate sta condizionando in maniera pesante la vita di molti cittadini apriliani. L’intero quadrante sud della città, quello che va dalla Borgata Agip a Montarelli, Agroverde, il quartiere di Toscanini, Campo di Carne e Campoverde, è alle prese con i miasmi e puzze nauseabonde soprattutto nelle ore serali. Tanto che i residenti, attraverso i comitati di quartiere, una ventina in tutto, hanno intenzione di rivolgersi alla magistratura per fare luce su quanto sta accadendo ad Aprilia. Una città che da sempre, oltre ad ospitare siti che trattano rifiuti, vede la presenza sia di aziende ad alto rischio di incidente rilevante sia di una intera area industriale, sicuramente il fiore all’occhiello del settore secondario apriliano ma che in questi anni ha fatto registrare anche qualche criticità.
Un rapporto tra attività umane ed ambiente che si muove sempre su un equilibrio precarissimo. Senza dimenticare lo spettro della discarica. Tra i tre siti individuati dal commissario straordinario ai rifiuti della Regione Lazio Illuminato Bonsignore, c’è anche un’area nel Comune di Aprilia. E nelle scorse settimane sull’argomento è tornato anche il presidente della provincia di Latina Gerardo Stefanelli che, durante il consiglio provinciale, ha riferito della richiesta dell’ente regionale di trovare una soluzione in materia di rifiuti a seguito della indisponibilità dei siti di Latina e Frosinone.
“La Provincia di Latina - ha ribadito il presidente Stefanelli - dovrà attivarsi ed approfondire la sua attività di pianificazione in materia di rifiuti, come ha già fatto in un passato, ma è giusto ricordare che non si potranno evitare le individuazioni fatte dal commissario regionale e che la decisione finale spetterà agli istituiti Egato”.
Anche su questo versante per il comune di Aprilia ci sarà da lottare.
Alessandro Piazzolla